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MILANO CORTINA 2026

Milano Cortina 2026, il presidente della Repubblica Mattarella consegna il Tricolore ai portabandiera

Giornata di cerimonie ufficiali al Quirinale, dove il Capo dello Stato ha consegnato il Tricolore ai portabandiera 

di Martino Cozzi
22 Dic 2025 - 13:54

Sergio Mattarella ha consegnato il Tricolore ai portabandiera di Milano Cortina 2026. Nelle sale del Quirinale, il presidente della Repubblica ha incontrato Federica Brignone, Arianna Fontana, Federico Pellegrino e Amos Mosaner, i quattro portabandiera azzurri alle Olimpiadi invernali che sfileranno il 6 febbraio in occasione della cerimonia di apertura dislocata tra San Siro e Cortina. Consegnata anche la bandiera a Renè De Silvestro e Chiara Mazzel, portabandiera azzurri alle Paralimpiadi. 

MATTARELLA: "OLIMPIADI VETRINA PER L'ITALIA"

"È stato un piacere incontrarvi alla vigilia dell'apertura dei giochi. Ringrazio in maniera intensa i porta bandiera che rappresenteranno le bandiere a Milano Cortina. Gli atleti hanno manifestato con chiarezza l'importanza del significato che coinvolgerà il nostro paese. Siamo contenti di vedere Brignone pronta e determinata. Contavamo su questo quando ci siamo sentiti mesi fa al telefono. Questa cerimonia è sempre commovente, ma quest'anno ancora di più perché siamo noi a organizzare. L'Italia sarà con voi interamente. È una grande partecipazione attorno a un'avventura che apprestate a vivere, per molti sarà l'occasione della scoperta del nostro paese. Queste olimpiadi saranno una vetrina per tutta l'Italia. Ringrazio chi le ha volute. È un'accoppiata di eventi che coinvolge il nostro paese mettendolo al centro del mondo non solo dal punto di vista sportivo. Le gare Olimpiche e Paralimpiche sono legate a tanti valori umani e sociali, in questo tempo difficile sarà importante il messaggio di pace che verrà trasmesso. Sarà importante la diffusione da parte vostra e da parte di tutti gli atleti impegnati con voi. Saranno giorni affascinanti, ma anche per quelli che non compaiono. Molte discipline sono individuali, ma coinvolgono un aspetto di squadra con quelli che collaborano. Tutto questo coinvolge una quantità di persone alle quali va il mio ringraziamento. In più, molti alfieri hanno sottolineato che i giochi condurranno molti giovani a dedicarsi allo sport e misurarsi con se stessi. È un risvolto per le gare che ci saranno. Desidero anche riaffermare la mia vicinanza a chi si dedica al movimento paralimpico. Sono certo che renderete onore all'Italia con il vostro comportamento e con i risultati che conseguirete. Il Super G di ieri con Sofia Goggia è stata una premessa, ma i risultati che conseguirete saranno importanti per il paese. Io sono uno dei tanti tifosi, vi seguirò con attenzione. Vi auguro molti successi e grandi amicizie. Auguri!", le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

DE SILVESTRO: "SE OGGI SONO QUI è PERCHÉ HO FATTO QUALCOSA DI BUONO"

"Per me è un giorno speciale per due motivi: il primo è perché sono qui e non mi ricapiterà mai più nella vita. Il secondo è perché oggi, dodici anni fa, mi è cambiata la vita. Ora sono qui e mi rendo conto che qualcosa di buono l'ho fatto per me, per chi mi sta vicino e per le nuove generazioni". Lo ha detto René De Silvestro, portabandiera paralimpico di Milano Cortina durante la cerimonia di consegna del tricolore al Quirinale, ricordando la stessa data di oggi, il 22 dicembre 2013, quando si ruppe le vertebre sciando: "Grazie all'Italia, porteremo con orgoglio il tricolore", ha concluso.

BRIGNONE: "LA CORSA PER ARRIVARE NON È STATA FACILE"
Buongiorno Signor Presidente, Buongiorno a tutti. È inutile dire quanto io sia onorata e felice di ricevere la bandiera che rappresenterà l'Italia all’Olimpiade di Milano Cortina.  Sono anche emozionata, perché la mia corsa per arrivare qui oggi non è stata facile né scontata. Per questo ringrazio con tutto il cuore chi mi ha dato la possibilità di esserci. Voglio solo dire che con questa bandiera in mano cercherò di rappresentare tutti gli atleti azzurri attraverso i valori che per me da sempre sono alla base dello sport: rispetto, lealtà, dedizione, impegno, determinazione, umiltà e divertimento. Servono a tenere i piedi per terra nei momenti di gloria e a rialzarsi in quelli di difficoltà. Sarà la mia quinta Olimpiade, la prima in Europa, vicina a casa, e credo che partecipare a un’Olimpiade nel proprio Paese sia una grande fortuna e un grande privilegio. Da un lato può essere anche un grande stress, ma io per prima cercherò di non vederla in questo modo, cercherò di cogliere solo gli aspetti positivi di questo privilegio che solo pochi atleti hanno potuto vivere, augurandomi che tutti gli azzurri facciano lo stesso. Chiudo con un grazie a chi ha reso possibile questo sogno, a chi si sta dando da fare perché i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina siano un successo sportivo e anche organizzativo", le parole di Federica Brignone. 

MOSANER: "ONORIAMO IL PAESE PIÙ BELLO DEL MONDO"
Signor Presidente, La ringrazio per averci accolti oggi qui al Quirinale trovando nuovamente nella sua fitta agenda il tempo da dedicare a noi atleti e atlete e ringrazio il Presidente Buonfiglio per il prestigioso incarico che mi è stato conferito. Fin da giovane ho coltivato sogni importanti, ma mai avrei immaginato di poter giungere a rappresentare un ruolo di così grande valore per il nostro Paese. Desidero esprimere la più sincera gratitudine alla mia famiglia, ai miei compagni di squadra, al CONI, alla Federazione, alle Fiamme Oro e a tutto lo staff che, con competenza e dedizione, mi ha accompagnato lungo un percorso fatto di impegno, sacrificio e crescita, rendendo possibile il raggiungimento di questi risultati. Accolgo questo momento con profondo orgoglio ed emozione e attendo con grande senso di responsabilità la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, occasione nella quale avrò l’onore di far sventolare il Tricolore davanti al mondo. Sono convinto che, attraverso i risultati sportivi e la determinazione che contraddistinguono la delegazione italiana, sapremo trasmettere entusiasmo e avvicinare un numero sempre maggiore di cittadini, in particolare le giovani generazioni, ai valori dello sport e dello spirito olimpico. Rinnovo la volontà di impegnarmi con costanza, persistenza e capacità di adattamento. Io, come tutti gli atleti della delegazione italiana, indosseremo il Tricolore con profondo senso di appartenenza, forza e determinazione, impegnandoci a dare il massimo per onorare e rendere orgoglioso il Paese più bello del mondo. Grazie, Signor Presidente", le parole di Amos Mosaner. 

PELLEGRINO: "LA BANDIERA CONTIENE CENTINAIA DI SCELTE"
"Al Presidente della Repubblica e a tutte le cariche istituzionali. A tutti gli allenatori e i tecnici presenti. Ai miei compagni dell’Italia Team. Alla mia famiglia. A chiunque ci stia ascoltando, o ci ascolterà. Oggi, domani, o in un futuro lontano. Accolgo la vostra scelta come voi avete accolto me, anno dopo anno. Mentirei se dicessi di non averci pensato a lungo. Mentirei se dicessi di non essermi mai immaginato alla testa della nostra delegazione, con il Tricolore davanti agli occhi e l’intero Paese alle spalle. Mentirei se dicessi che questo momento non è stato una motivazione in potenza, che non mi ha sorretto nel prendere parte delle mie e delle nostre scelte. E non potrei mai mentirvi. Il mio pensiero, adesso, va a nonno Gino, l’ultimo tra i nonni che ho dovuto salutare. Uomo del dovere, uomo del senso civico, che vive questo istante come il punto d’arrivo di tutte le sue scelte. Passate, eppure presenti. Come una scalata di mille tornanti, che ti porta in cima. Ovunque sia, lui ascolta. Ed è più felice di me. Perché la scelta è la sede del dubbio, forse il solo dono che ci sia mai stato fatto. E nel dubbio si costruisce l’esistenza. In equilibrio tra il significante e il significato. Tra un simbolo, come la bandiera, e ciò che contiene. E la mia bandiera contiene ciò che contengono anche quelle dei miei colleghi, dei miei amici, delle persone a me care, di ogni mio concittadino. La mia bandiera contiene centinaia di scelte. Enormi e piccolissime. Obbligate e creative. Spesso, necessarie e difficili. A volte, semplici e dolcissime. Un mosaico della volontà, di cui sei attore e spettatore insieme. Scegliere di esserci, al mattino presto e quando fuori gela. Scegliere di rinunciare a qualcosa oggi e coltivare per il domani. Scegliere insieme, smussando i propri spigoli. Scegliere sbagliando e imparare a perdonarsi. Scegliersi a vicenda, per una vita insieme. Marito, moglie, compagno o compagna. E poi insieme scegliere per i figli, insegnar loro a farlo da sé, finché aiuteranno noi a scegliere di nuovo. Scegliere è un gesto di responsabilità, un dialogo intimo, con la propria testa e con il proprio cuore, prima di tutto il resto. Ma che poi dà una forma al mondo intero. Scegliere è un atto d’amore, e per questo accolgo con grande fierezza la vostra scelta come voi avete accolto me. Anno dopo anno dopo anno. Grazie", ha dichiarato Federico Pellegrino. 

FONTANA: "ONOREREMO LA BANDIERA CON RISPETTO E DISCIPLINA"
"Signor Presidente, la bandiera che ci affida oggi è molto più di un simbolo delle nostre origini o di ciò che chiamiamo casa. È una promessa. Una promessa all'Italia. Una promessa a ogni giovane che osa sognare di essere dove siamo noi oggi. Una promessa alle famiglie che ci sostengono, alle comunità che ci formano e a tutti coloro che credono che lo sport possa essere una forza di crescita, unità e speranza. Condividere questo onore con altri tre atleti straordinari come Chicco, Fede e Amos, di cui ammiro i valori e la dedizione, rende questo momento ancora più speciale. Oggi ci impegniamo a onorare questa bandiera con rispetto, con disciplina e con l'incrollabile coraggio che lo spirito italiano ci ha sempre ispirato. Rappresenteremo il nostro Paese con cuore aperto, mente ferma e con la determinazione di dare il buon esempio, ogni singolo giorno. Lo abbiamo già fatto. E lo faremo di nuovo. Per me, personalmente, questa bandiera porta con sé il peso di un impegno durato una vita per difendere la nostra casa, i nostri colori e i nostri valori, sotto ogni pressione, sotto ogni aspettativa e in ogni circostanza. Lo faccio da vent’anni. E sarò pronta anche questa volta. Grazie, Signor Presidente. Grazie, Italia", così Arianna Fontana. 

ABODI: "OLIMPIADI OPPORTUNITÀ PER IL PAESE"
"Consegnamo il tricolore a 6 atleti, a loro affidiamo anche la passione degli italiani. Noi andiamo oltre con il nostro pensiero, siamo sicuri che si possa garantire l'onore nel rappresentare la nostra nazione, che va al di là del tricolore. È un impegno quotidiano che questi ragazzi ci stanno dimostrando in questi anni, vincendo anche le avversità. A loro è consegnata anche la maglia azzurra, che rappresenta il sogno di tanti di noi che anche in passato hanno sognato di poter arrivare ai vertici dello sport. Mancano 46 giorni e immagino che ognuno di voi abbia la capacità di guardare l'obiettivo nonostante le emozioni. C'è l'emozione di chi ha lavorato per essere pronti il 6 di febbraio e il 6 marzo in questo incrocio dello sport che farà dell'Italia il centro del mondo. Cercheremo tutti di essere all'altezza, consapevoli del fatto che quello per cui stiamo lavorando non è soltanto un appuntamento epocale, ma il giorno dopo. Quello che lasceremo nelle infrastrutture materiali e immateriali, come la cultura dello sport, del rispetto e del lavorare insieme. In un tempo nel quale spesso fanno cronaca pensieri deboli, noi ci presentiamo con la forza dei valori immortali, di un linguaggio che con semplicità riesce ad affermarsi", così il ministro dello Sport Andrea Abodi. 

DE SANTIS: "DOBBIAMO LASCIARE IL SEGNO"

"È una grande emozione ma anche un grande orgoglio essere qui. Sono i nostri Giochi, i terzi per l'Italia, la seconda volta per i Paralimpici. Tanto ancora bisogna fare sul lato dell'avviamento allo sport paralimpico: servono tecnici che possano indirizzare gli atleti. Tutte le istituzioni possono lavorare per stare al passo con gli altri grandi paesi come gli anglosassoni. Questi atleti sono la punta dell'iceberg. Lei - ha detto, rivolgendosi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - consegnerà la bandiera a due nostri atleti. Sono i nostri Giochi e l'immagine deve brillare come Paese e deve brillare dopo. Dobbiamo lasciare un segno tangibile in senso culturale. Tutte le difficoltà e differenze sono insite nell'essere umano. Va bene cosa lasceremo ma dobbiamo costruire alla stregua dell'uomo", così il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis.

BUONFIGLIO: "DIFFICILE SCEGLIERE I PORTABANDIERA, OLIMPIADI OPPORTUNITÀ UNICA"
"Grazie per averci accolto al Quirinale a pochi giorni dal Santo Natale. Sarà un appuntamento unico, quello di gareggiare ai Giochi Olimpici nel nostro paese. Ecco perché la cerimonia di oggi consegna la bandiera ai nostri alfieri per i Giochi Olimpici e Paralimpici. È un avvenimento che dopo vent'anni torna nel nostro paese con l'impegno di un tricolore che sventolerà sempre di più. Saremo attenti, resterà qui con noi nella nostra amata Italia e verrà custodita da quattro atleti dello sport italiano. Per la prima volta, il comitato olimpico internazionale ha accolto la nostra richiesta di avere quattro atleti uomo e donna. Sceglierli è stata una decisione difficile e ogni valutazione finisce per accontentare o scontentare qualcuno. Abbiamo dovuto bilanciare le decisioni tra donne e uomini e tra due federazioni, ma anche tenere conto delle distanze tra Milano e Cortina e il calendario di gare. Alla fine siamo giunti a una soluzione fatta di idee, ragionamenti e significati ma con l'unica volontà di essere oggettivi. A Milano la bandiera sarà affidata ad Arianna Fontana, simbolo unico per il nostro movimento. Assieme a lei ci sarà Federico Pellegrino, affidargli la bandiera è il giusto coronamento di una carriera esemplare. A Cortina la scelta è stata più difficile. Ho ritenuto giusto affidare la bandiera a un'atleta che ha commosso l'Italia intera in seguito a un drammatico infortunio che avrebbe potuto segnare la sua carriera: ovviamente mi riferisco a Federica Brignone. Non ho avuto dubbi nel scegliere Amos Mosaner, con Stefania Costantini che sarà una delle due persone che leggeranno il giuramento a Cortina. Siamo pronti e siamo qui a garantire che ognuno darà il massimo e cercherà di andare oltre perché sappiamo cosa vuol dire rappresentare il nostro paese, nulla ci fa paura. Abbiamo un'opportunità unica di scrivere una pagina storica per lo sport. C'è un motivo che ci fa sentire più forti ed è quello che sappiamo che al nostro fianco c'è lei, il nostro primo tifoso e solido baluardo che non ci ha mai fatto mancare l'affetto e la vicinanza di cui abbiamo bisogno. Grazie di cuore. Viva l'Italia, viva lo sport italiano e Milano Cortina 2026", così il presidente del CONI Luciano Buonfiglio. 

GOGGIA: "IO ALZABANDIERA? NON SO NULLA"

"Non so ancora nulla, non ho ricevuto alcuna chiamata". Risponde così Sofia Goggia prima di entrare al Quirinale per la consegna della bandiera agli atleti di Milano Cortina, a chi gli chiede della proposta del presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, di farle fare l'alzabandiera a Cortina, dopo esser rimasta esclusa dalla rosa dei portabandiera. "Se accetterei? Prima ne vorrei parlare con il presidente del Coni", ha aggiunto.