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Un libro a settimana, la recensione di "Il mondo di Piero"

Il ricordo dell'ex direttore di Tuttosport nel titolo edito da Bradipolibri

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Il sottotitolo de “Il mondo di Piero” è già di per sé esaustivo: parole, titoli e sfuriate di un grande giornalista, Piero Dardanello. Il ricordo dell’ex direttore di Tuttosport – a 20 anni dalla scomparsa - è affidato alle brillanti penne di Roberto Beccantini e Fabio Monti per i tipi di Bradipolibri. Dentro ci sono i ricordi di tanti colleghi che hanno avuto il privilegio di lavorare “con” e “per” lui. Da chi (Cesare Lanza) lo assunse tre volte a chi (come l’amico di Sportmediaset Roberto Omini) ricorda ancora il terrore davanti alla domanda: “Sai disegnare?” per trasferire in pagina, nel luglio ’84, la notizia di una rapina a mano armata nella sede dell’Inter.

Alla scuola di Dardanello – uno che viveva di pane, Toro, donne e giornali – sono cresciuti alcuni tra i giornalisti oggi più in vista: da Massimo Gramellini del Corriere a Maurizio Crosetti di Repubblica, passando per un altro amico di Sportmediaset, Sandro Sabatini, che deve proprio a “Pierin” la sua assunzione a Tuttosport, nel maggio ’87.

Scrittura fluida, grande intuizione nella titolazione: questo ma anche molto altro è stato Dardanello, che al giornalismo ha dedicato la sua vita (dalla Gazzetta di Mondovì alla direzione di Tuttosport) andandosene via troppo presto, a 65 anni.

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