Il libro racconta l'esperienza del medico milanese che ha attraversato l'Oceano Atlantico dalle Isole Canarie fino ai Caraibi in barca a vela
di Gianluca Mazzini© Ufficio Stampa
I successi di Luna Rossa stanno suscitando entusiasmo tra gli italiani. Lo dimostrano i dati di ascolto delle regate trasmesse in televisione. Su Italia 1 le regate della barca italiana raggiungono picchi del 10% di share, superando anche il milione di telespettatori. Facile prevedere che le finali di Louis Vuitton Cup a ottobre accresceranno ulteriormente l’interesse per quanto avviene nel mare di Barcellona. Senza considerate l’eventualità che Luna Rossa vada a giocarsi la finalissima di America’s Cup contro i detentori australiani.
La domanda è se questo successo porterà nuovi appassionati al mondo della vela emulando l’effetto Sinner per il tennis. Vedremo. La vela è uno sport tanto affascinante quanto “complesso”, a partire dalla logistica ma in grado di regalare emozioni uniche. Per capire fino a che livello ci si possa appassionare alla vela può essere interessante la lettura di “Parentesi atlantica” di Andrea Cestari (Il Frangente edizioni).
Libro fondamentale per rispondere a una domanda preliminare: come si fa a conciliare i tempi della vela con quelli della vita di tutti giorni? Meteo atmosferico, condizioni del mare, forza del vento. Dati fondamentali ma variabili e spesso imprevedibili che rendono complessa la pianificazione di regate o attraversate, soprattutto da incastrare nei ritmi del mondo moderno. L’autore, medico milanese, non solo dimostra che ciò è possibile ma che si può affrontare persino una traversata oceanica, nonostante impegni lavorativi e familiari. Basta una oculata pianificazione (da qui il famoso motto “fail to prepare, prepare to fail”) per ritagliarsi i tempi giusti e realizzare i propri sogni marittimi.
Il libro racconta di una vera e propria avventura durata 19 giorni, il tempo necessario per raggiungere i Caraibi (Martinica) dalle Canarie (Lanzarote). Tre uomini in barca (non quelli di Jerome K. Jerome) e tante emozioni. Belle e meno belle. Dalla paura delle orche (che possono mettere fuori uso il timone) alla compagnia dei delfini fino … all’abbordaggio subito da parte di trafficanti di esseri umani. Tra il mal di mare della partenza e il mal di terra dello sbarco tanta fatica, silenzio e un blu infinito.Basti pensare che sono state solo cinque le imbarcazioni avvistate lungo una rotta di 3000 miglia.
Nel libro prima del diario di bordo ci sono i capitoli dedicati alla descrizione della barca (la bellissima Macalippo2) e alla sua attrezzatura, all’equipaggio e alla routine di bordo e poi (fondamentale) di come è stata attrezzata la cambusa. Non mancano i consigli pratici per la convivenza a bordo e sulle fatiche psicologiche e fisiche che comporta un tale viaggio. E i costi? Variabili ma meno di quel che si pensi. Gli ormeggi ai Caraibi e alle Canarie costano fino a un terzo rispetto a quelli dei porti italiani. Con questo risparmio si ammortizza, in parte, il costo della traversata. Ma il sogno solcare l’Oceano Atlantico, per giunta sulla propria barca, non ha prezzo. C’è da aggiungere, questo il libro non lo dice, che se uno dei marinai è pure medico di professione la cosa non guasta.