Il presidente della società veneta, portata dalla Serie D all'Europa prima del fallimento, si confessa come mai aveva fatto
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Una storia incredibile, probabilmente unica. Quella del Chievo e di una famiglia capace di portare una piccola società di un quartiere di Verona dalla Serie D alla Serie A, fino alla qualificazione in Champions League. Prima del dramma finale e del fallimento. Il presidente di tutta la cavalcata trionfale fino alla caduta nell'abisso, Luca Campedelli, si è raccontato, come mai prima, nel libro scritto da Fabiana Della Valle e Raffaele Tomelleri ed edito da People.
Si chiama "Chievo, un delitto perfetto" ed è un compendio di ricordi e di amarezze dell’ex presidente. C'è un capitolo in cui Campedelli racconta anche di avere pensato al suicidio. Il resto è un insieme di storie e aneddoti che svelano tanti retroscena di questa storia incredibile. Dal connubio con Sartori, il dirigente che ha contribuito in modo massiccio ai successi della squadra, ai tanti allenatori che si sono alternati sulla panchina del Chievo, alcuni illustri come Del Neri, Malesani e Pioli, altri rimpianti dal presidente come Di Carlo, Maran, Pillon e Corini e altri ancora particolarmente sfortunati nella loro esperienza veronese come Beretta e Caso.
Poi c'è la parte relativa al fallimento e alla scomparsa del Chievo dal calcio che conta. Una ferita ancora aperta per Campedelli che si pone tante domande sul perché chi conta il calcio italiano non abbia fatto nulla per salvare la società. Un libro, comunque, assolutamente da non perdere.