Il docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha raccolto venti storie in cui vengono citati aneddoti poco noti della storia del calcio
di Redazione© Ufficio Stampa
Cosa c'entrano Palmiro Togliatti e la Juventus così come Vittorio Gassman e Pedro Manfredini? A spiegarlo ci ha pensato Giorgio Simonelli, docente di Storia della Radio e della Tv all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che nel suo nuovo libro "Vai Piedone" (Manni Editore), ha raccolto venti storie dedicate al mondo del calcio fra racconti sentimentali, episodi ironici e fatti e veri propri che vanno dagli anni Trenta ai giorni nostri.
Una vera e propria carrellata che ha permesso a Simonelli di condividere la propria passione per il mondo del pallone e l'impegno come studioso di costume: "Una bella storia è quella del giovane Sandro Mazzola quando vince (segnando due gol) con la Grande Inter la prima Coppa dei Campioni a Vienna nel 1964. I nerazzurri del mago Herrera battono 3-1 il grande Real Madrid - ha ricordato il professore -. Mazzola aveva il mito di Alfredo Di Stefano, che ha sempre considerato alla stessa stregua di Pelè, e a fine partita vuole scambiare la maglia con la mitica Saeta Rubia (la Freccia bionda), ma l’argentino infuriato per la sconfitta non accetta. Il campioncino dell’Inter viene “consolato” da un altro gigante del calcio l’ungherese Puskas che gli regala la sua camiseta”.
Il nome del libro racchiude proprio le due anime del docente della Cattolica che ha preso ispirazione a un episodio del celebre film "I Mostri" di Dino Risi nel quale Vittorio Gassman interpreta la parte di un borgataro romano spiantato e senza lavoro che trova i soldi solo per andare all’Olimpico a vedere la Roma e tifare per l’idolo Pedro Manfredini soprannominato Piedone. Il centravanti argentino segnò infatti un'epoca giocando in giallorosso per sei stagioni accumulando 130 presenze e settantasette gol, ma soprattutto recitando in tre film, due in Sudamerica e uno in Italia.
Nel libro non mancano anche riferimenti alla politica come la strana liaison tra la Juventus e i leader della sinistra italiana, fra i quali spicca il nome di Palmiro Togliatti: "Nel 1962 alla vigilia di una partita di Coppa Campioni a Torino tra la Juventus e il Real Madrid giovani estremisti di sinistra minacciano di bloccare la partita per contestare il regime franchista - ha concluso Simonelli -. Con il suo celebre pragmatismo Togliatti, parlando con i dirigenti del PCI gli ordina di tenere a bada quei ragazzi ma subito dopo chiede di procurargli un biglietto per la partita".