Il pilota italiano si è raccontato dopo la vittoria del campionato di Formula 2 ottenuta nell'ultimo weekend in Qatar
di Martino Cozzi© Getty Images
A pochi giorni dal titolo in Formula 2, Leonardo Fornaroli ha parlato alla stampa italiana raccontandosi a 306 gradi. Inoltre, qualche istante prima della conferenza, è arrivato l'annuncio ufficiale in merito al proprio futuro: nel 2026, infatti, Fornaroli farà parte del McLaren Driver Development Programme, programma di sviluppo della squadra di Woking, con l'obiettivo di approdare presto in Formula Uno.
Come ti senti due giorni dopo aver vinto il titolo e quali sono le prospettive che si sono aperte e che si stanno aprendo in questi giorni?
"Mi sento al settimo cielo, sto molto bene, si è realizzato uno dei miei più grandi sogni, sono veramente molto contento. Ripensando alla stagione che abbiamo avuto, ci sono anche alcune cose che ho dovuto fare meglio, però gli errori capitano e fanno parte del gioco. Comunque abbiamo sempre gestito tutto al meglio, quindi sono molto contento. Futuro? Stiamo ancora definendo tutto con la McLaren".
Pensi che la tua stagione vincente del 2024 (vittoria del titolo in F3) ti abbia dato una maggiore consapevolezza per affrontare questa stagione?
"L'anno scorso mi ha insegnato tanto, mi ha insegnato come stare più composto e concentrato nelle situazioni di forte stress. Quest'anno, mentalmente ero già pronto per giocarmi il titolo, anche in Qatar ero molto tranquillo, rimanevo concentrato solo sul fare il mio, fare una buona gara: infatti abbiamo concluso il weekend in modo pulito senza grossi errori, abbiamo portato sempre buoni punti a casa e siamo riusciti a conquistare il titolo. L'anno scorso è stato sicuramente un grande aiuto".
Con McLaren si aprono grandi prospettive: hai già avuto modo di parlare con Andrea Stella? Cosa ci puoi dire su quello che farai?
"Ho già parlato con Andrea, è veramente una persona fantastica che mi sta già insegnando tante cose per migliorare non solo dentro la pista ma anche fuori. Riguardo al futuro, lo annunceremo insieme a McLaren quando il mio programma sarà definito. Adesso stiamo aggiustando gli ultimi dettagli e spero che a presto si potrà annunciare il tutto, però il focus è la Formula 1".
Andando a ripensare ai tuoi inizi nel karting, avresti mai immaginato di poter raggiungere un obiettivo del genere?
"Se ritorno indietro anche solo di 3-4 anni, non me lo sarei mai aspettato. La crescita che ho avuto in questi ultimi anni è stata molto importante, è quella che mi ha permesso di raggiungere questi bellissimi risultati quest'anno, l'anno scorso, ed è stato frutto di un ottimo lavoro passato con gente competente e molto professionale. Come il mio driver coach, tutti gli ingegneri che ho avuto, i team manager di quest'anno, dell'anno scorso, ma anche il Team Principal. C'è stato tanto lavoro al simulatore con tanti dati studiati e cercando sempre di migliorare fuori dalla pista. Se ripenso un po' al lavoro e al percorso che ho avuto in questi ultimi anni sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto".
Quest'anno quando hai capito che ti saresti giocato il titolo? Il fatto che McLaren sarà impegnata nel WEC, nella classe Hyper e ancora in IndyCar, ha fatto un po' la differenza nella scelta per il futuro?
"Sin da subito, sin dalla prima gara a Melbourne, abbiamo dimostrato un ottimo passo. Però c'era qualcosa da migliorare nella gestione delle gomme, nella gestione della gara e anche lì pian piano sono cresciuto molto. Ero abbastanza confidente che potevamo ottenere un buon risultato. Quando sono ritornato in testa alla classifica a Spa, e quando ho vinto la Feature Race in Ungheria, lì ho capito che potevamo davvero farcela e l'ho spinto come un pazzo. La McLaren offre un ottimo programma racing con il WEC, l'IndyCar, anche tante altre cose. Come ho detto prima, per il futuro stiamo guardando gli ultimi dettagli e spero che si possa annunciare presto, però il mio obiettivo è a Formula 1".
Bortoleto ha detto che se il vincitore della Formula 2 l'anno dopo non trova un posto in Formula 1 c'è quasi da interrogarsi sul senso che possono avere le serie minori. Cosa ne pensi?
"Tutti i piloti di Formula 2 che hanno vinto al primo anno poi sono stati subito di grande interesse per la Formula 1: sono ottimi piloti che stanno ottenendo bellissimi risultati in Formula 1, spero poi di far parte anch'io di quella lista. Magari c'è qualche pilota che il primo anno non corre subito in Formula 1, ma va a seguire un programma di sviluppo per cercare di migliorarsi e per entrare più forte nei prossimi anni, come ha fatto per esempio Piastri".
Qual è il tuo rapporto con Kimi Antonelli? Come hai cominciato a gareggiare?
"Con Kimi ho un ottimo rapporto, ci conosciamo da tanti anni, anche perché mio papà quando correva ha fatto qualche campionato nella squadra di suo papà, la Antonelli Motorsport. Quando andavo a vederlo c'era Kimi che girava lì nel paddock, siamo cresciuti insieme. Adesso sono molto orgoglioso di lui perché sta andando veramente molto bene in Formula 1, nonostante sia un rookie. Gli auguro il meglio per il futuro. Riguardo il mio percorso, la passione per il motorsport non mi è venuta sin da subito. Ho provato tanti sport prima di iniziare con i go-kart, però nessuno mi riusciva ad appassionare. Poi, provando ad andare a vedere qualche gara di mio papà, mi sono appassionato un po' anch'io. Un giorno mi ha portato a provare i go-kart per la prima volta e mi sono innamorato sin dal primo giro decidendo di voler fare quello in futuro. Per cinque anni, dal 2014 fino al 2019, ho girato sui kart, poi sono passato in Formula 4, dove sono rimasto due anni, dal 2020 al 2021. Poi tre anni con Trident, uno in Formula Regional e due in Formula 3. Adesso sono in Formula 2 con Invicta e finiremo questo bellissimo percorso".
In McLaren troverai Piastri, anche lui un pilota che ha dovuto aspettare un anno prima di arrivare in Formula 1: gli chiederai qualche consiglio? Quali sono gli obiettivi che ti poni a livello personale per migliorarti ancora?
"Appena avrò la possibilità chiederò qualche consiglio sia a Lando che a Oscar perché sono due piloti eccezionali che stanno lottando per il mondiale in Formula 1. Per il futuro, i miei obiettivi sono cercare di crescere ancora di più e migliorare non solo la guida ma anche la mia conoscenza delle macchine da corsa, quindi cercare di sviluppare la mia conoscenza meccanica per aiutare il mio ingegnere anche con dei feedback più precisi per migliorare sempre di più la macchina".
Qual è il tuo primo ricordo legato a una corsa, a un Gran Premio?
"Il mio primo ricordo legato a una corsa è quando sono andato a vedere per la prima volta una gara di mio papà a Imola e c'era anche Kimi. Era ancora nel campionato italiano GTI, nella categoria GT Cup, e vinse quella gara. Mi ricordo che io e Kimi eravamo saliti sul podio con lui e avevamo festeggiato insieme, è stata un'ottima giornata. Tra l'altro, una cosa che pochi sanno, quel weekend stavano registrando il film 'Veloce come il vento' e delle immagini sono state registrate mentre mio papà faceva la gara. Ha preso dei suoi on board e la Porsche Cup con cui correva la protagonista è la Porsche con cui ha corso lui. Mi ricordo che ho incontrato anche i protagonisti del film".
Spesso, sia tu che Bortoleto, avete sottolineato le difficoltà nel passare in un team tutto inglese. Quanto sarà importante per te avere il supporto di una figura come quella di Andrea Stella ma anche di Alessandro Alunni Bravi?
"È la cosa di cui avevo più paura all'inizio di quest'anno. Però come ho già ripetuto molte volte sin dal primo giorno, Invicta mi ha fatto sentire molto bene nel lavorare con loro. Mi ha sempre fatto sentire a mio agio anche dopo una brutta gara o un brutto momento e mi hanno insegnato tantissime cose. Ho già parlato sia con Andrea Stella che con Alessandro Alunni Bravi: sono due persone che mi stanno supportando tanto. Li ammiro molto perché sono due persone importantissime nel mondo della Formula 1, veramente molto competenti. Già adesso mi stanno aiutando, quindi sono due figure molto importanti per il mio percorso in McLaren e li voglio ringraziare tanto per la stima e la fiducia che stanno avendo in me".
Pensi che tu e Kimi Antonelli, grazie ai vostri successi e le vostre prestazioni, stiate un po' aprendo la strada ai nuovi giovani piloti italiani?
"Adesso il motosport in Italia sta avendo tanto successo. Abbiamo tanti piloti giovani italiani, compresi me, Kimi, Gabriele Minì, ma anche altri piloti in Formula 4, Formula Regional e Formula 3. Stiamo cercando di portare l'Italia in alto e spero che, con i buoni risultati che stiamo ottenendo, aiuteremo anche i piloti che devono ancora salire e sperare di avere tanta Italia nel motorsport".
Ti hanno cucito addosso un po' l'identikit del pilota ragioniere perché sei molto bravo a calcolare ogni rischio. Ti va un po' stretta questa immagine? Senti di avere qualcosa di più rispetto alla semplice capacità di calcolare tutto?
"Pensare molto durante le mie gare, cercare di sfruttare ogni opportunità, ogni situazione che possa andare a mio favore è quello che cerco di fare, anche quello che ho fatto in Qatar. Che mi venga cucito addosso questo nome non è un fastidio per me, anzi per me è una cosa bella. La costanza, cercare di portare sempre la macchina al traguardo con dei punti importanti è molto importante, soprattutto con il livello che si è creato adesso nei campionati minori".
Come vivi la firma di Verschoor per il programma McLaren?
"È sempre positivo avere qualcuno che ha avuto un'altra esperienza in Red Bull con cui dividere il lavoro. Con Richard ho un ottimo rapporto, lui ha corso in Trident per due anni, in quei due anni c'ero anch'io in categorie diverse, quindi abbiamo avuto modo di parlare, di scambiare qualche chiacchiere, di conoscerci meglio. Adesso siamo molto amici, ci rispettiamo sempre tanto in pista, è un pilota con un'esperienza notevole, infatti quest'anno nelle situazioni in cui serviva tanta testa per cercare di trovare una strategia più adatta al momento, lui è sempre riuscito a spuntarla. Averlo di fianco in McLaren è un'ottima motivazione per me e sono contento anche per quest'opportunità che sta avendo lui perché è un pilota molto forte e se la merita".
Cosa c'è nell'ambiente di Invicta che vi permette di raggiungere risultati così importanti?
"Invicta è un team che ha tante esperienze in Formula 2 e in GP2, ha cambiato molte volte nome ma lo staff è sempre rimasto lo stesso. Lavorando molto bene con i piloti giovani, sono riusciti sia con me sia con Gabriel (Bortoleto, ndr) a farci crescere sotto tutti gli aspetti, tenerci sempre motivati anche se le cose stavano andando nel verso giusto. Grazie a loro siamo riusciti a ottenere questo ottimo risultato e sono sicuro che lo faranno anche con tanti altri piloti in futuro".
L'anno scorso hai ottenuto il titolo di F3 all'ultima curva, mentre quest'anno hai vinto con un round d'anticipo? Con quale mentalità affronterai l'ultimo weekend? Puoi paragonarla al round di Monza dell'anno scorso?
"Il mio obiettivo per questo fin di settimana è cercare di fare un buon weekend pulito, cercherò di dare il massimo anche per soddisfazione personale ma anche per ripagare Invicta per il duro lavoro e per ripagare anche il mio ingegnere per tutte le volte che mi ha aiutato anche nei momenti di forte stress e poi portare a casa il titolo team. Se devo compararlo, rispetto all'anno scorso c'è molta meno pressione anche perché l'anno scorso andavo a Monza con un solo punto di vantaggio. A Monza, una pista in cui le qualifiche e le gare sono sempre molto caotiche e può succedere di tutto. Il weekend di Monza me lo ricorderò per sempre perché c'era tanta pressione, però è quella che non vivi tutti i giorni, è la pressione per cui devi essere contento di avere perché vuol dire che le cose stanno andando nel verso giusto. Testa a questo weekend e speriamo bene".