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IL CLASICO SU ITALIA 1

Il doppio sogno di Xabi Alonso: tenere il Barça a distanza e cambiare la testa al Real

Domenica alle 16,15 al Bernabeu va in scena una partita decisiva per le sorti della Liga

di Andrea Cocchi
23 Ott 2025 - 15:07

Domenica pomeriggio, su Italia 1 alle 16,15, c'è il Clasico. E' sempre la "madre di tutte le partite" in Spagna e in tutto il mondo calciofilo. Soprattutto quando la classifica della Liga vede le due squadre molto vicine, come in questo caso, con il Barça a inseguire a due punti dal Real capolista. In realtà le suggestioni, nell'occasione, sono moltiplicate da una situazione inedita non proprio in linea con il passato merengue. A Madrid si è scelto di puntare su un allenatore con una precisa impronta di gioco. Xabi Alonso sta provando a trasferire alla Casa Blanca dei concetti collettivi inediti in un club che ha sempre preferito allenatori gestori, come Del Bosque, Ancelotti e Zidane.

Florentino è solito consegnare a una guida tecnica di buon senso, e di grande capacità nella gestione del gruppo, una rosa stellare a cui dare giusto qualche indicazione, lasciando all'iniziativa individuale le decisioni da prendere di volta in volta durante la partita. Soluzione che si è rivelata vincente. In questa stagione, dopo il trasferimento di Re Carlo in Brasile, si è deciso di puntare su un allenatore con un'identità tattica precisa. Una scommessa che, se dovesse rivelarsi azzeccata, aprirebbe scenari importanti nella storia del Real. 

Xabi Alonso ha delle idee particolari, molto personali e interessanti. Sa unire i concetti posizionali a quelli relazionali (le due grandi filosofie offensive contemporanee), cercando di "fissare" l'occupazione di precise zone di campo con alcuni elementi e di consentire ad altri di muoversi e cercare le combinazioni strette con i compagni, soprattutto in zona centrale e dalla metà campo in su. In Inghilterra questo doppio compito è sintetizzato con i nomi di "anchors and floaters". Oltre a questo aspetto c'è una ricerca, molto più marcata che nel passato, del pressing e della riaggressione.

Xabi è in testa alla Liga e alla classifica di Champions e, in stagione, ha perso solo due partite ma in modo fragoroso: 4-0 dal Psg nel Mondiale e 5-2 nel derby con l'Atletico. Ci vuole tempo per cambiare testa e il Real ha il vantaggio enorme che, anche nelle difficoltà, sa trovare la zampata del singolo capace di risolvere anche le situazioni più intricate. Se mancano Alexander Arnold e Carvajal c'è un fenomeno di duttilità come Valverde che può fare l'esterno destro. A centrocampo Xabi può sbizzarrirsi ad alternare le tante mezzali offensive nella zona davanti a Tchouameni: Arda Guler, Bellingham, Mastantuono, Brahim Diaz, più esterni come Rodrygo e Vinicius a supporto di Mbappé. Il turnover, con una rosa così, non è un capriccio ma un piacere.

La sfida con Flick dirà molto su quanto Xabi abbia saputo "infettare" un software collaudato. Di certo uno spettatore neutrale non potrà che godersi una sfida tra cultori di un calcio propositivo arricchito di interpreti di livello sublime.