IL LIBRO

Il calcio come esperienza religiosa: il giorno che ha cambiato il pallone italiano

Il 19 aprile del 1989 tre squadre tricolori hanno raggiunto le finali di tutte le coppe europee

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Il calcio come esperienza religiosa: il giorno che ha cambiato il pallone italiano - foto 1
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"Il calcio come esperienza religiosa. 19 aprile 1989. Il giorno che ha cambiato la storia del calcio italiano". Questo il titolo del libro, scritto da Andrea Novelli ed edito da Ultra Sport, che racconta le tre partite che hanno portato altrettante squadre del nostro Paese in finale di Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa Uefa. Un risultato storico che verrà bissato, e migliorato, un anno dopo, quando le italiane in finale saranno quattro (con il 'derby' tricolore tra Juventus e Fiorentina), con l'en plein di trofei sollevati. Risultato solo sfiorato nel 1989, visto che Milan e Napoli sono riusciti a vincere le loro finali, al contrario della Sampdoria sconfitta dal Barcellona. 

Il racconto, preciso e didascalico, delle partite di ritorno delle semifinali delle tre Coppe, Bayern Monaco-Napoli 2-2, Sampdoria-Malines 3-0 e, soprattutto, il leggendario Milan-Real Madrid 5-0, sono il modo per ripercorrere la fine di quell'incredibile decennio. Cosa resterà di questi anni '80, cantava Raf a Sanremo proprio quell'anno, e Francesco De Gregori faceva uscire, proprio quel giorno, un album intitolato Mira Mare 19.4.89. Giusto per aver un'idea di quanto una singola giornata di primavera potesse assumere mille significati.

Un po' come il calcio, la più incredibile e straordinaria metafora della vita. Forse è per questo che piace così tanto. Secondo l'autore è un'esperienza che sfiora il misticismo. Di sicuro assomiglia troppo a quello che riguarda tutti noi. Sconfitte, vittorie, soddisfazioni arrivate quando mai te lo saresti aspettato e delusioni insopportabili ma sempre con l'idea di una possibile rivincita. Una piccolissima variazione di traiettoria ti porta dalle stelle alle stalle, e viceversa, in un attimo. Ecco perché tutte le persone di calcio, anche quelle che lo negano, sono così superstiziose. Ed ecco perché si cerca sempre di ridurre al minimo il caso, con allenamenti, tattiche, studio degli avversari, per rendersi conto che non sarà mai abbastanza per regolare il caos che ci muove tutti.

Più che esperienza mistica, un'esperienza molto terrena. Quel giorno del 1989 ci ha dato la convinzione che tutto fosse possibile, che l'Italia, ancora in uno stato economico invidiabile e pronta a diventare vetrina planetaria con la Coppa del mondo del 1990, fosse pronta a volare tra le grandi potenze. I rigori di Napoli con l'Argentina sono diventati la metafora della fine di tutto, dalla prima repubblica al sistema delle tangenti che teneva in vita i partiti tradizionali e l'economia del Paese.

Eppure, in quell'aprile '89, si respirava quella felicità che solo i giorni di sole di primavera, e il senso di speranza nel futuro, sanno regalare. In questo senso si può parlare di esperienza mistica. Un assaggio di vita eterna. E chi se ne importa se, alla fine, è solo calcio. 

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