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L'INTERVISTA

Modric: "Sognavo di chiudere la carriera al Real. Il Milan però è il club che più gli si avvicina"

Il centrocampista croato ha ripercorso tutta la sua carriera in una lunga intervista: dagli inizi fino all'approdo in rossonero 

di Redazione
04 Dic 2025 - 13:35

Luka Modric a cuore aperto. Il centrocampista croato si è raccontato senza filtri in una lunga intervista concessa al programma condotto dall'ex allenatore e giocatore Slaven Bilic in cui ha ripercorso tutta la sua carriera: dagli albori fino all'approdo al Milan. 

E gli inizi non sono stati facili per il Pallone d'Oro croato. Il piccolo Luka non era particolarmente alto o veloce, ragioni che hanno portato l'Hajduk Spalato a scartarlo: "Pensavano fossi troppo basso: volevano farmi fare esercizi per allungarmi. Io però non ho mai perso fiducia in me stesso e sono andato alla Dinamo Zagabria. Da lì è iniziato tutto". Poi Modric passa alla seconda fase della sua carriera, quella tra Tottenham e Real Madrid: "Ero arrabbiato perché Corluka ed Eduardo, i miei migliori amici, avevano lasciato la Dinamo. Io volevo restare, mi trovavo bene. Poi è arrivato il mercato di gennaio e hanno venduto altri giocatori. Allora ho pensato: 'che ci faccio ancora qui? Voglio andarmene anche io'. Il club però non voleva lasciarmi andare. Ho dovuto aspettare giugno e a quel punto è arrivato il Tottenham". 

LA ROTTURA CON IL TOTTENHAM E L'APPRODO AL REAL

Il periodo agli Spurs è durato 4 anni. Poi Modric voleva fare un ulteriore salto di qualità. E, come già accaduto ai tempi della Dinamo, il Chelsea bussò alla sua porta: "Daniel Levi, il presidente del Tottenham era stato chiarissimo con me: non c'era nemmeno una possibilità che mi lasciasse andare ai Blues. Mi disse che l'unica squadra a cui mi avrebbe ceduto era il Real Madrid. Io, nonostante fossi consapevole della mia qualità, pensavo fosse impossibile che un club come il Real mi volesse. Poi però in estate, durante un ritiro della Croazia, mi hanno chiamato dicendomi che mi volevano portare al Bernabeu. Ero incredulo. Nonostante la promessa del presidente il trasferimento non è stato per nulla facile: io forse potevo comportarmi meglio, ma avevo la parola di Levi e volevo che la rispettasse. Avevo preso la mia decisione: ero disposto anche a non giocare più in caso mi avessero trattenuto". 

Al Real Modric ha scritto la sua leggenda. "Se quando sono arrivato qualcuno mi avesse detto che potevo scrivere tutto ciò che volevo ottenere e di cosa sarei stato felice, avrei avuto paura di scrivere tutto ciò che ho realizzato. È stato incredibile. Non sto parlando solo di trofei o vittorie, ma di rimanere in un club come questo per 13 anni... Sono arrivato a 27 anni e me ne sono andato a quasi 40. Tutti sanno che tipo di club è il Real Madrid, dove la mediocrità non è tollerata, e il solo fatto che io abbia mantenuto questo livello in un club come questo per così tanti anni è motivo di orgoglio".

RIMPIANTO REAL E L'ARRIVO AL MILAN

Il croato non nasconde che gli sarebbe piaciuto chiudere la carriera a Madrid: "L'ho sempre detto: non erano solo parole vuote per i tifosi, il club o chiunque altro: il mio desiderio più sincero era ritirarmi col Real. A volte però le cose non vanno come previsto, ma anche se il mio desiderio di ritirarmi a Madrid non si è avverato, ho ottenuto ciò che non avrei mai pensato di fare. Quello che è successo, è successo; non mi pento di nulla. Quando vedo l'addio che ho avuto, non me lo aspettavo nemmeno nei miei sogni più sfrenati"

E ora la nuova avventura con il Milan: "Dopo il Real Madrid, ovunque tu vada, è un passo indietro. È innegabile, e tutti i giocatori possono confermarlo. Penso di essere arrivato in un club che, per la sua storia e la sua reputazione, è molto vicino al Real Madrid, e per me è la situazione più ideale che potesse capitare. Soprattutto perché sono cresciuto con il calcio italiano; il Milan era il mio club preferito: quando pensavo che un giorno non sarei potuto essere al Real Madrid, anche se non immaginavo che sarebbe successo, quando pensavo a dove mi sarebbe piaciuto giocare, il Milan era sempre al primo posto, subito dopo il Real Madrid".