"Facciamo una premessa, poi stringo perché ho da mangiare, la squadra parte e mi lascia qui. A parte che non hanno bisogno di me in panchina perché sono già pronti. Innanzitutto in questo momento importante della stagione, parlare di cosa faccio io interessi a pochi, perchè ai tifosi, a tutto il popolo juventino, interessa che la squadra arrivi in fondo e cerchi di vincere quello che c'è da vincere, ovvero lo Scudetto, la possibilità di vincere la Champions e la Coppa Italia. Poi dopo, come è successo l'anno scorso quando a marzo ho incontrato il presidente, gli ho detto che rimanevo. Punto. Quest'anno, quando passerà questo momento e la società lo riterrà opportuno, perché non sono io che decido, ma è la società, ci incontreremo e decideremo. Ma ho un contratto fino al 2018, sto bene alla Juventus, in questo momento di quello che fa il sottoscritto non interessa a nessuno. Ma è giusto che sia così perchè abbiamo un momento importante e va vissuto senza pensare a quello che sarà l'anno prossimo o tra due anni, perchè l'anno prossimo sarà diverso da quest'anno, ma è una regola di vita. Ora bisogna concentrarsi sul campionato, sulla Champions per passare il turno e sulla Coppa Italia, quindi va vissuto senza pensare troppo all'anno prossimo".
Il vantaggio psicologico di poter perdere due partite, può portare alla conclusione che lo Scudetto lo può perdere solo la Juventus?
"Diciamo che le due battute d'arresto è meglio prendersele alla fine, quando magari a maggio c'è anche il sole e possiamo andare anche al mare che si sta meglio; ora c'è ancora la neve in montagna, c'è l'acqua in pianura, quindi continuiamo a cercare di fare risultati importanti. Poi noi dobbiamo arrivare a 96 punti perchè la Roma al momento può farne 95 e può vincerle tutte. Bisogna stare attenti senza pensare alle battute d'arresto, perchè noi battute d'arresto non dobbiamo averne".
C'è modulo prima degli altri o un modulo prima degli altri? C'è qualcuno che sta facendo la differenza in questo processo di crescita?
"Diciamo che tanti sono migliorati e sono sempre i giocatori che vanno davanti al modulo, ora stiamo giocando così perchè le caratteristiche di questi giocatori mi consentono di giocare con questo modulo, oltretutto ho la disponibilità. Sì, si può giocare con questo sistema di gioco, ma se quando la palla ce l'hanno gli altri i tre rimangono in cima a guardare la partita, è normale che non puoi fare queste prestazioni e non puoi stare sette partite a prendere solo un gol. Alla fine la differenza la fanno sempre l'atteggiamento e le qualità dei singoli giocatori. E' normale che più giocatori bravi hai insieme, che si riescono a passare la palla bene, più è facile che la squadra giochi".