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Juve, Cobolli Gigli scettico su Elkann: "Leggeva il discorso, poca convinzione. Il no alla cessione? Ho i miei dubbi"

L'ex presidente Cobolli Gigli scettico su Elkann: "Leggeva il discorso, poca convinzione sul no alla vendita"

di Redazione
15 Dic 2025 - 10:31

Le rassicurazioni di John Elkann sulla incedibilità della Juventus non hanno convinto tutti. Anzi, hanno sollevato più di un dubbio in chi quella poltrona l'ha occupata in passato. Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, ha commentato con pungente ironia e scetticismo il rifiuto di Exor all'offerta miliardaria di Tether, mettendo in discussione la reale volontà della proprietà di mantenere il controllo del club a lungo termine.

L'ironia sul "gobbo" e la stoccata sulla lettura

 L'ex presidente della Juventus ha analizzato il linguaggio del corpo e la modalità di comunicazione di Elkann, lanciando una frecciata diretta. "Sono un po' meno convinto della solidità del club. Se potessi fare un po' di ironia, vorrei sapere se queste parole sono state dette col cuore o col gobbo. Leggeva mentre parlava e questo non depone molto a favore della sua convinzione di quello che ha detto" la battuta tagliente. Per avvalorare la sua tesi sulla scarsa solidità di quel "no" secco alla vendita, Cobolli Gigli ha citato il precedente legato alla cessione di Gedi, dove a dichiarazioni di incedibilità sono poi seguite notizie diverse. "Il contenuto delle parole di Elkann ha messo, per ora, un punto fermo a quello che può essere il tentativo di nuovi soci di entrare nella Juventus. Questa mi sembra una cosa positiva. Dopodiché bisogna costruire. La Juve ha una cda appena nominato che non deve essere assente come quelli precedenti" ha aggiunto.

L'appello alla nuova dirigenza: "Comolli impari l'italiano"

 Oltre ai dubbi sul futuro societario, Cobolli Gigli ha tracciato la rotta per il presente, invocando una gestione molto più presente rispetto al passato. L'invito è rivolto al nuovo ad Comolli, auspicando che stia facendo una "full immersion" per imparare la lingua italiana per prendere in mano la comunicazione del club. Solo con risultati positivi sul campo – la Champions League è definita il "minimo sindacale" – e una gestione trasparente, la proprietà potrà davvero giustificare il rifiuto di offerte importanti dopo aver registrato perdite per un miliardo negli ultimi anni.

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