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Tether non molla la Juve: pronto il rilancio. Ecco perché l'offerta da 1,1 miliardi era troppo bassa

Tether prepara una nuova offerta per la Juventus: il rilancio, anche sostanzioso, non dovrebbe però far cambiare idea a Exor

di Stefano Fiore
15 Dic 2025 - 09:10

Nonostante il no di Exor alla prima offerta di Tether, la partita finanziaria per il controllo della Juventus non sembra ancora finita e potrebbe prepararsi a vivere un secondo, decisivo atto. La società di criptovalute guidata da Paolo Ardoino non ha alcuna intenzione di arrendersi dopo il primo rifiuto e sta preparando un immediato rilancio. La strategia è chiara e prevede un aumento sostanzioso della posta in gioco, forse consapevole che l'assegno da 1,1 miliardi di euro allegato alla prima PEC ufficiale - a conti fatti - non rispecchiava il reale valore degli asset bianconeri.

I conti reali: il club vale oltre 2 miliardi

 Al di là della volontà della proprietà, l'analisi dei numeri fatta dal Corriere dello Sport spiega perché la prima proposta è stata rispedita al mittente da un punto di vista prettamente finanziario. Nessun azionista venderebbe a quelle cifre. Applicando i corretti multipli di mercato, ovvero moltiplicando per cinque o sei volte i ricavi operativi dell'ultimo bilancio (pari a 420 milioni di euro), si ottiene un valore d'impresa che oscilla tra i 2,1 e i 2,6 miliardi di euro. Sottraendo a questa cifra i circa 280 milioni di debiti finanziari, il valore reale del pacchetto azionario atterra in un range compreso tra 1,8 e 2,3 miliardi. Una forchetta molto lontana, quasi doppia, rispetto all'1,1 miliardi offerto inizialmente da Tether.

La trappola della Borsa e la nuova offerta

 Tether dovrà quindi fare molto meglio di una valutazione basata sugli attuali prezzi di listino se vuole davvero sedersi al tavolo delle trattative. Ardoino, scrive Tuttosport, è pronto a sfruttare anche la spinta mediatica della campagna "Make Juventus Great Again" e il consenso dei piccoli azionisti per mettere pressione, ma è sui numeri che si giocherà la vera sfida. La mossa è attesa a brevissimo e il primo segnale sarà la reazione del titolo in Borsa, mentre Tether proverà a trasformare quella che era un'offerta "bassa" in una proposta indecente, economicamente inattaccabile, capace di mettere alla prova la resistenza finanziaria della controparte.

Un tentativo destinato a sbattere contro il muro Exor

 Nonostante l'imminenza di questo nuovo assalto finanziario, il destino dell'operazione appare però segnato ancor prima di cominciare. Le intenzioni di Exor non sembrano negoziabili né acquistabili, nemmeno di fronte a un assegno maggiorato di un altro miliardo o facendo leva sulla nostalgia dei fasti passati. Le parole di John Elkann sono state molto chiare, e sono state ribadite da Giorgio Chiellini anche prime del match di Bologna.

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