In tre delle ultime cinque stagioni i bianconeri sono stati i più colpiti in Italia, per un impatto economico negativo di quasi 100 milioni di euro
di Daniele PezziniUna lunghissima lista di infortuni, alcuni anche molto gravi, e un impatto profondamente negativo sui conti societari. È quanto emerge dall'analisi dei dati riguardanti la Juventus e contenuti nell'ultimo rapporto sugli infortuni del calcio europeo, l'Howden’s 2024/25 Men’s European Football Injury Index.
Un’analisi delle ultime cinque stagioni evidenzia come la Serie A abbia registrato un andamento altalenante in termini di infortuni, con il numero più elevato di casi registrato nella stagione 2020/21 (879). La Juventus è il club che ha sostenuto il costo complessivo più elevato nelle ultime cinque stagioni, pari a 97,71 milioni di euro, con una media di 19,54 milioni di euro a stagione. Nonostante un miglioramento nei casi di infortunio a partire dal 2021/22, la Juventus ha registrato il maggior numero di episodi in tre delle ultime cinque stagioni, chiudendo il campionato al 4° posto nel 2020/21 e nel 2021/22, e al 7° posto nel 2022/23. In queste tre annate la squadra ha subito in media 40 infortuni in più rispetto alla media di lega.
Il Milan è stato incoronato campione nella stagione 2021/22, nonostante abbia registrato il quarto numero più alto di infortuni (55).
Nel periodo in esame, uno dei casi virtuosi è quello della Lazio che, a fronte di una forte variabilità nel numero di infortuni stagionali, ha chiuso gli ultimi cinque campionati con piazzamenti costanti nella parte alta della classifica. La stagione 2022/23 si è conclusa al secondo posto anche grazie ai soli 22 infortuni subiti, il minimo del quinquennio, mentre il picco di 59 infortuni registrato nel 2020/21 ha coinciso con un sesto posto, raggiungendo comunque i quarti di finale di Coppa Italia e gli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco.
Dopo un calo costante del numero di infortuni tra il 2021/22 e il 2023/24, nella stagione 2024/25 il campionato italiano ha registrato un totale di 858 infortuni (trainati dai ben 71 dell'Inter), +24% rispetto alla stagione precedente, per un costo complessivo pari a 103,14 milioni di euro. I dati confermano un campionato caratterizzato da un’elevata incidenza di stop fisici e con un impatto economico distribuito in modo disomogeneo tra i club, riflettendo differenze significative nel valore delle rose, nella gestione dei carichi di lavoro e nella severità degli infortuni.
La Juventus è il club che ha sostenuto il costo più alto legato agli infortuni, con 16,75 milioni di euro, pari al 16,24% del costo totale della Serie A. Seguono AC Milan (13,01 milioni, 12,61%) e Inter (10,93 milioni, 10,60%).
In particolare, la Juventus presenta una media di 24 giorni di infortunio, superiore a quella di Inter (13 giorni) e Milan (20 giorni), fattore che contribuisce in modo significativo all’aumento dei costi complessivi. Anche il Milan, pur con una gravità media inferiore, registra un numero elevato di infortuni (58).
Al contrario, squadre come Napoli, Inter, Roma e Lazio mostrano una gravità media più contenuta (circa 13–14 giorni), a indicare una prevalenza di stop meno severi.
L’Empoli, pur avendo registrato il numero di infortuni più contenuto (28), alla pari di Verona e Fiorentina, si è distinta per la gravità media più elevata dell’intero campionato (42 giorni di stop).
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Gli infortuni muscolari sono di gran lunga i più frequenti, con 318 casi, ma presentano una gravità media limitata (15 giorni) e un costo medio per infortunio relativamente contenuto (0,08 milioni di euro). Al contrario, gli infortuni al ginocchio risultano i più gravi e onerosi, con una gravità media di 54 giorni e un costo medio per singolo infortunio di 0,39 milioni di euro, pur a fronte di un numero di casi inferiore.
I difensori sono i più colpiti in termini di numero di infortuni (307), ma sono centrocampisti e attaccanti a generare l’impatto economico maggiore, rispettivamente con 35,2 milioni e 35,11 milioni di euro. I portieri, pur registrando stop medi più lunghi (36 giorni), incidono in misura limitata sul costo complessivo.
La fascia d’età 26 - 30 anni concentra il maggior numero di infortuni (325) e il costo economico più elevato (50,95 milioni di euro). I giocatori over 30 seguono con 33,26 milioni di euro, caratterizzati da stop mediamente più lunghi. Gli under 21, pur registrando una gravità media elevata (29 giorni), hanno un impatto economico complessivo molto limitato, pari a 0,9 milioni di euro.
Nella stagione 2024/2025 sono stati registrati 4.456 infortuni nei cinque principali campionati europei del calcio maschile (Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia), segnando un lieve aumento rispetto alla stagione precedente. A fronte dell’incremento nel numero di infortuni, il costo complessivo per i club è sceso a 676,14 milioni, in calo rispetto al record di 836,62 milioni di euro della stagione precedente.
La Bundesliga è stato il campionato con il maggior numero di infortuni (1.197), mentre la Premier League (957 infortuni) ha riportato il più alto impatto economico, con un costo complessivo pari a 285,7 milioni di euro. Il costo rilevato per La Liga è pari a 118 milioni (957 infortuni), mentre la Serie A ha registrato 858 infortuni per un costo totale di 103,1 milioni, posizionandosi penultima per numero di infortuni e per impatto economico, seguita solo dalla Ligue 1 (483 infortuni, 58,4 milioni).