Coppa Italia: Milan in semifinale

Un gol del giovane bomber nel primo tempo supplementare decide il derby. La banda di Spalletti sempre più in crisi

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Il Milan è la seconda squadra qualificata per le semifinali di Coppa Italia dove affronterà la Lazio. Il derby contro l'Inter finisce 1-0 grazie a un gol di Cutrone al minuto 104. Vittoria meritata quella dei rossoneri, che sono stati più pericolosi dalla parti di Handanovic. Nei 90' una traversa per Suso e due occasioni per Bonaventura. Tra i nerazzurri Joao Mario si divora un gol a inizio ripresa, poi Perisic ha due chance che non sfrutta.

Risorge il Milan e affonda sempre di più l'Inter. I 120 minuti del Meazza hanno regalato la prima grande gioia stagionale ai rossoneri, una semifinale di Coppa Italia che può dare slancio e nuova linfa anche in campionato, e hanno certificato la crisi della squadra di Spalletti, che ha perso la via del gol e che appare in grave difficoltà fisica e psicologica. La macchina (quasi) perfetta di qualche settimana fa non esiste più e ora tornano ad aleggiare su Appiano Gentile i fantasmi di un paio di stagioni fa, quando l'allora squadra di Mancini crollò proprio in questo periodo. Ha vinto con merito la squadra che ci ha creduto di più e che ha fatto oggettivamente di più per vincere, trascinata dalla voglia di emergere di Cutrone. Non a caso quando il giovane bomber ha preso il posto dell'evanescente Kalinic, il gioco del Milan ne ha subito beneficiato. E il sigillo nel derby è il giusto premio per questo suo splendido inizio di stagione. Fassone ha speso 240 milioni sul mercato, ma per la prima vera gioia deve ringraziare l'ex Primavera e il terzo portiere che non sono costati nulla. Per una notte i 16 punti di divario in classifica non si sono proprio visti, così come Joao Mario, un fantasma in campo, un autentico danno per la squadra intera. A questa Inter servono rinforzi (un trequartista in primis) e non basta più nascondersi dietro il fair play finanziario. Senza soldi servono le idee. E al più presto, perché con Lazio, Fiorentina e Roma sul cammino è un attimo dilapidare tutto quanto di buono fatto sinora. Il Milan, invece, festeggia ma non deve esagerare: la trasferta di Firenze sarà la classica prova del nove.

Gattuso nel riscaldamento perde anche Storari: esordio in maglia rossonera per il terzo portiere Antonio Donnarumma, con il fratello Gigio richiamato in panchina nonostante la contrattura. A centrocampo tocca a Biglia e Locatelli, mentre Suso e Bonaventura giocano ai lati di Kalinic. Spalletti rispetto alla gara persa con il Sassuolo fa quattro cambi: dentro Ranocchia e Nagatomo per gli infortunati Miranda e D'Ambrosio, a centrocampo c'è Vecino e alle spalle di Icardi chance per Joao Mario.

Il timore di perdere e non arrestare la crisi frena le due squadre nel primo quarto d'ora, dove non ci sono occasioni e i tanti errori tecnici in appoggio caratterizzano la partita. L'Inter è piuttosto attendista, ma Gagliardini fatica ad impostare e a innescare sulle fasce Candreva e Perisic. Joao Mario è un pesce fuori d'acqua, lento e irritante, così Icardi si trova a far sportallate con Bonucci senza la possibilità di rendersi pericoloso. Per il primo tiro bisogna aspettare il minuto 18: cross dalla destra di Kessie, Bonaventura stacca di testa su Cancelo, Handanovic vola e alza sopra la traversa. L'episodio più importante (ed emozionante) della prima frazione al 23' con il Var protagonista: sugli sviluppi di un corner Antonio Donnarumma manda nella propria porta un cross al volo di Perisic. La gioia interista viene ricacciata indietro, perché Guida - giustamente - annulla per un fuorigioco di Ranocchia. Lo scampato pericolo dà linfa al Milan e Handanovic si salva con la manona sul destro di Suso. L'unico tiro di Icardi è un colpo di testa all'indietro che finisce a lato. Dopo la prima mezzora la squadra di Spalletti guadagna un po' di campo ma, a parte qualche corner e qualche cross, non impensierisce mai Donnarumma Sr. Inter in crescita dal punto di vista del gioco, ma il Milan tiene senza patemi. Quel che manca a entrambe è la qualità, carenza non da poco.

Gattuso e Spalletti non cambiano nulla nell'intervallo e si riparte con gli stessi 22. Dopo la classica fase di studio sono i nerazzurri ad avere la ghiotta chance di passare poco prima dell'ora di gioco: Vecino recupera palla a Locatelli e vede Icardi in area, assist di testa per Joao Mario che calcia addosso a Donnarumma e si divora il gol. Disastroso il portoghese che viene poi sostituito da Borja Valero. Nessuno stupore se quella di stasera è stata la sua ultima gara con l'Inter. Con il passare dei minuti la stanchezza viene fuori e le squadre si allungano. La gara diventa più piacevole, anche se gli errori rimangono davvero tanti (troppi). Suso e Bonaventura sono i più ispirati in campo: il secondo non approfitta di una brutta uscita di Handanovic e in tuffo di testa spedisce alto, il secondo è più sfortunato e il suo sinistro a giro deviato dalla schiena di Skriniar sbatte sulla parte alta della traversa. Il Milan, dopo gli ingressi di Calabria e Çalhanoglu, si fa più intraprendente e tiene il pallino del gioco. Spalletti non è contento di come stanno in campo i suoi, che provano solo le ripartenze. Una doppia occasione capita sui piedi di un Perisic poco ispirato: sulla prima calcia male dopo una bella palla di Brozovic, sulla seconda è bravo Donnarumma a respingere. I rossoneri chiudono in attacco, ma Handanovic rischia poco o nulla. Si va ai supplementari, per la felicità di Fiorentina e Lazio prossime rivali in campionato.

Il Milan ne ha di più, le gambe girano meglio e in attacco c'è un giovanotto che di fame ne ha da vendere: Cutrone. Così al minuto 104 quando Suso mette a centro area, l'ex Primavera si infila alle spalle di Skriniar e, tenuto in gioco da Cancelo, fa secco Handanovic. E' il colpo da ko: Icardi e compagni non hanno più la forza di reagire e al triplice fischio di Guida il tripudio è tutto rossonero. Un popolo fa festa e per una sera si dimentica questi primi mesi da incubo. Nella Milano nerazzurra invece crollano sempre più le certezze di qualche settimana fa: il tunnel in cui è entrata la squadra appare senza fine.

A. Donnarumma 7 - Il Var lo salva da un autogol al primo tiro subito, poi è bravissimo su Joao Mario e Perisic.
Cutrone 7,5 - Entra e diventa uomo-derby. Suo il gol qualificazione, il più importante della sua giovane carriera.
Suso 7,5 - Quando vede nerazzurro non ne sbaglia mai una. Prende una traversa e poi serve a Cutrone il gol-vittoria.
Kalinic 5 - Skriniar è un brutto cliente e lui perde quasi tutti i duelli. Soprattutto non tira mai in porta.
Bonaventura 6,5 - Impegna Handanovic nel primo tempo, poi spreca in tuffo di testa ma macina chilometri come un maratoneta.

Joao Mario 4 - Non ne combina una giusta e si divora un gol clamoroso nel secondo tempo. Scorrono i titoli di coda sulla sua avventura in nerazzurro.
Perisic 5 - Causa l'autorete di Donnarumma poi vanificata dal Var e ha altre due chance che non sfrutta. Spento e senz'anima come questa Inter.
Icardi 5 - I palloni che gli arrivano si contano sulle dita di una mano. Fa un assist al bacio per lo sciagurato Joao Mario.
Handanovic 6 - Non può nulla su Cutrone, bravo su Bonaventura e Suso nel primo tempo.
Gagliardini 5 - Si piazza davanti alla difesa, ma fatica a costruire e sbaglia tantissimi passaggi. E il gioco dell'Inter ne risente.

MILAN-INTER 1-0
Milan (4-3-3): A. Donnarumma 7; Abate 6 (8' st Calabria 6,5), Bonucci 6,5, Romagnoli 7, Rodriguez 6; Kessie 6,5, Biglia 6, Locatelli 5,5 (28' st Çalhanoglu 6); Suso 7,5, Kalinic 5 (30' st Cutrone 7,5), Bonaventura 6,5. A disp.: G. Donnarumma, Soncin, Antonelli, Paletta, Zapata, Borini, Montolivo, André Silva. All.: Gattuso 7
Inter (4-2-3-1): Handanovic 6; Cancelo 5,5, Skriniar 6, Ranocchia 6,5, Nagatomo 6; Vecino 6, Gagliardini 5 (30' st Brozovic 5,5); Candreva 5,5 (11' pts Eder 5,5), Joao Mario 4 (22' st Borja Valero 5), Perisic 5; Icardi 5. A disp.: Padelli, Berni, Santon, Dalbert, Lombardoni, Karamoh, Pinamonti. All.: Spalletti 5
Arbitro: Guida
Marcatori: 14' pts Cutrone (M)
Ammoniti: Locatelli (M), Biglia (M), Skriniar (I), Cutrone (M), Vecino (I), Borja Valero (I)

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