Il tecnico del Psg analizzato da L'Equipe tra regime alimentare ferreo, palestra e... un goccio di vino
Escursioni a piedi nudi, trail running sfrenato e sessioni infinite in bicicletta. Mentre molti allenatori potrebbero permettersi una vita più sedentaria in panchina, Luis Enrique, tecnico del Paris Saint-Germain, a 55 anni (classe '70), si allena con l'intensità di un atleta professionista. E in Francia, questa sua dedizione fisica non passa inosservata. Da quando è arrivato a Parigi nel 2023, l'asturiano ha conquistato i riflettori non solo per aver guidato la sua squadra fino alla conquista della Champions League, ma anche per una condizione fisica impressionante.
I tifosi parigini sono rimasti sbalorditi dal suo "rapporto quasi ossessivo con il suo corpo", come viene definito Oltremanica. I ritmi e i carichi di lavoro di Luis Enrique sono quelli di uno sportivo di alto livello. L'Équipe lo ha soprannominato il "nonno iperattivo", giocando anche con una battuta che aveva pronunciato lui stesso, sottolineando come l'allenatore frequenti regolarmente la palestra e, proprio come i suoi giocatori, si sottoponga a massaggi e trattamenti con i fisioterapisti del club. "Quando arriva in ritardo, sappiamo tutti che probabilmente è in palestra o con i fisioterapisti", confermano dall'ambiente PSG.
Nemmeno un infortunio è riuscito a fermarlo del tutto. A settembre, una caduta in bicicletta (sua grande passione, anche durante le pause a Barcellona) gli ha causato una frattura alla clavicola, uno stop che lo ha costretto a ridurre i carichi. "Non posso allenarmi come un atleta perché ho 55 anni; sono più un nonno che un professionista di alto livello", scherza Luis Enrique. "Ma resto uno molto attivo, mi piace fare sport ed è importante per me come persona".
Recentemente, dopo essersi fatto notare per aver seguito alcune gare casalinghe dalla tribuna, l'asturiano ha sfoggiato una muscolatura da vero campione, frutto anche di un regime alimentare definito, ancora una volta, quasi "ossessivo" dai media francesi. La sua dieta è attentamente pianificata: la giornata inizia con un caffè accuratamente selezionato, condiviso con il suo staff, e prosegue con pasti equilibrati, ricchi di verdure e prodotti naturali. Nonostante la ferrea disciplina, il tecnico del PSG si concede qualche piccolo piacere. Dopo le partite esce raramente, ma quando lo fa, si ritira in ristoranti nella sua zona preferita a ovest di Parigi. L'unico vero "vizio" che i suoi fedelissimi gli concedono è una buona bottiglia di vino. Un mix di rigore fisico e lucidità tattica che sta guidando il PSG verso nuovi successi.