Il pilota della Red Bull ha raccontato novità e desideri con il nuovo regolamento del prossimo anno
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Chissà se il primo posto conquistato a Monza la scorsa domenica possa accendere una scintilla nella difficile stagione di Max Verstappen. Quest'anno il pilota della Red Bull ha vinto solo tre gare ma nel vocabolario dell'olandese il verbo "arrendersi" non esiste, anche se la macchina a disposizione non è più la migliore della griglia.
Il suo nome è stato accostato più volte a team come Aston Martin e Mercedes, ma almeno per il 2026 il campione del mondo guiderà ancora per la stessa scuderia, sperando che il nuovo regolamento possa dargli una monoposto competitiva. "L'anno prossimo le macchine saranno più lente, questo è certo. Avranno più potenza, ma meno carico aerodinamico. Credo che guidarle sarà molto diverso. Ma speriamo che queste nuove norme alla fine possano riportare gare migliori in Formula 1", dichiara Verstappen in un'intervista a Mundo Deportivo. Cambierà anche lo stile di guida? "Difficile dirlo con certezza al momento, le auto avranno meno aderenza ma tutto dipenderà anche dai loro limiti", precisa l'olandese.
I titoli in bacheca sono quattro e tutti diversi tra loro, difficile scegliere il migliore: "Per me ogni campionato ha un significato speciale. Quella del 2024 è una stagione di cui sono molto orgoglioso, senza dubbio, per come abbiamo gestito le cose e ottimizzato le prestazioni della macchina", sottolinea il numero 1 del circus. Certo è che la battaglia del 2021 con Lewis Hamilton, allora in Mercedes, rimarrà per sempre nella mente di tutti gli appassionati. Alla domanda se gli manca duellare con l'inglese, Verstappen risponde così: "No...'mancare' è una parole forte. Ho apprezzato però quella sfida".
Il 30 settembre il pilota della Red Bull compirà 28 anni. Ancora presto per pensare al dopo Formula 1, anche se qualche certezza sembra già esserci: "Dakar o 500 Miglia di Indianapolis? Non mi interessano. Sono gare dure: in F1 hai già rischiato abbastanza la vita per molti anni. Quindi è solo un altro rischio che, secondo me, arriva in un momento in cui non vale la pena assumerselo".