Sfiora solo la sufficienza Antonelli, al rookie italiano della Mercedes manca ancora la continuità
di Stefano Gatti© IPA
MAX VERSTAPPEN: VOTO 10
Gli è sfuggito solo il giro più veloce della gara, ma cosa importa, tanto quello non assegna più neanche il punto-bonus. Per il resto, un GP dominato dall'olandese (terza firma nell'albo d'oro monzese in quattro anni), al capolinea di un fine settimana iniziato un po' sottotraccia nelle prove libere, poi acceso da una pole appena meno straordinaria del successo domenicale. La terza vittoria stagionale non cambia (per ora) i destini del Mondiale, di certo la versione 2025 di SuperMax è per molti versi migliore (più completa, matura e "chirurgica") di quella dominante del recente passato.
LANDO NORRIS: VOTO 7
Battere Verstappen a Monza non era proprio possibile? No, non lo era. Il terzo posto del suo compagno di squadra ne è la conferma lampante. Lando mette tutta la grinta del caso al via ma il confronto con l'olandese questa volta è impari. Troppo "cariche" (aerodinamicamente) le MCL39 sui lunghi rettilinei di Monza per prendere la scia del numero uno. Dopo il disastro del pit stop Norris si riprende la seconda posizione, ma tre soli punti recuperati a Piastri (e un GP in meno al sipario) non era ciò a cui il pilota inglese pensava varcando venerdì scorso i cancelli dell'Autodromo Nazionale.
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CHARLES LECLERC: VOTO 7
Ha definito i suoi primi giri alla stregua di un rally, tanto era instabile la sua SF-25 nella bagarre iniziale. Peccato che al tradizionale Rally dell'Autodromo manchino ancora tre mesetti! Ripassi al Parco dalle parti di Natale... Disperatamente arrembante nei primi giri, Charles ha incassato il sorpasso alla prima cura di Lesmo da parte di Piastri (il monegasco però era rallentato da Norris) ma non si è perso d'animo e tre chilometri più in là si è momentaneamente ripreso la terza posizione dall'australiano. Da lì in avanti una cinquantina di passaggi ultramotivazionali (serviva però ben altro) nel tunnel rosso di Monza. Roba forte, da portarsi dentro per sempre... anche se adesso non porta punti, solo rimpianti.
OSCAR PIASTRI: VOTO 6,5
Non ha fatto lo "scatto" in avanti di Zandvoort in qualifica e in gara non è mai stato particolarmente incisivo. Nemmeno ai titoli di coda degli ultimi tre giri alla fine, quando c'era da provare a riattaccare Norris. Assolutamente da celebrare però il già citato sorpasso all'esterno alla Ferrari di Leclerc a Lesmo: merce rarissima da quelle parti.
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ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 5,5
Un paio di errori nelle prove libere del venerdì, una qualifica di piena ripresa ma poi un GP inferiore alle attese: polveri bagnate al via e poi la chiusura su Albon alla Curva Biassono che gli è costata carissima nell'ordine d'arrivo. A Monza se non altro AKA si è districato molto meglio tra le "distrazioni" variamente promozionali del secondo GP di casa dopo quello di Imola. Occorre però rimettere il naso della W15 numero dodici davanti a quello della monoposto gemella di GEORGE RUSSELL (VOTO 6), dal quale in gara era lecito aspettarsi qualche guizzo in più. In qualifica o in gara non importa: quello che serve piuttosto urgentemente è un segnale di vivacità. Oltre alla continuità nell'arco del singolo weekend, perché nella Formula Uno attuale - si sa - la cosiddetta esecuzione è tutto.
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ALEXANDER ALBON: VOTO 7,5
Vien su bene dalla settima fila del via e - confermandosi un animale da gara - chiude settimo grazie anche alla penalità di Antonelli che lo aveva stretto alla Roggia. Il confronto con il compagno di squadra (VOTO 5 a CARLOS SAINZ nella sua prima Monza post-ferrarista) è sostanzialmente vinto e il risultato nel GP d'Italia gli permette pure di lasciare la compagnia di Antonelli (ancora lui!) nella classifica generale, avventurandosi nella parte alta della stessa. Prossima missione (impossibile): Hamilton!
LEWIS HAMILTON: VOTO 6
Sir Lewis si dice soddisfatto (addirittura contento) del suo weekend monzese ma da lui ci si aspetta di più, a prescindere dall'andamento della stagione e dalla competitività della SF-25. Il trend recente è sostanzialmente positivo (okay, incoraggiante) ma LH44 a Monza si è adattato ad una gara nella "terra di nessuno" alle porte della top ten. Agganciare e sfidare la Mercedes di Russell bloccata dietro l'altra Rossa di Leclerc avrebbe almeno in parte cambiato il segno ad una prova decente ma nulla di più.
FERNANDO ALONSO: VOTO 5
Rientra ai box con una sospensione fuori uso "nel mezzo del cammin di nostro GP" e battezza il fattaccio come "incredibile". Beh, Fernando, il passaggio-killer sul cordolo della Variante Ascari è stato piuttosto estremo, con tanto di effetto sonoro da grattugia di quelli che fanno male... al cuore. Può succedere, ci mancherebbe, ma lo scarico di responsabilità iniziale non è granché appropriato. Si giustifica magari con l'adrenalina.
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GABRIEL BORTOLETO: VOTO 7
Ottavo al termine di un Gran Premio che lo ha visto scattare dalla prima metà della griglia e lottare immediatamente dietro ai primi fin dalle prime battute della gara. Per il pilota brasiliano che tra Milano e Monza è praticamente di casa, l'ennesimo passo verso l'alto nella considerazione generale, oltre che nella classifica generale. Senza dimenticare che Gabriel ha a sua disposizione una monoposto che non è più la Cenerentola del gruppo ma non brilla sempre per affidabilità: chiedere a NICO HULKENBERG (SENZA VOTO), richiamato ai box per ritirare la Sauber al termine del giro di ricognizione.