Serie B, Lecce bloccato a Venezia

Le ripartenze di Zenga e il possesso palla di Liverani si annullano: i salentini sono quarti insieme al Pescara

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Finisce 1-1 Venezia-Lecce, posticipo della 23.a giornata di Serie B. Al Penzo le emozioni si concentrano per la gran parte nella ripresa: al 50' padroni di casa in vantaggio in contropiede con Citro, pareggio immediato al 51' di Palombi, che sfrutta una dormita della difesa veneta. Il Lecce, che può recriminare per due pali, raggiunge il Pescara al quarto posto, con 35 punti. Il Venezia stacca l'Ascoli ed è dodicesimo, a 26.

Walter Zenga e Fabio Liverani hanno due idee di calcio molto diverse, ugualmente rispettabili: il primo punta sulla compattezza e sulle ripartenze, il secondo sul possesso palla. Al Penzo le due idee si affrontano e si annullano, perché finisce 1-1, in una gara segnata da un equilibrio al ribasso nel primo tempo e da scambi vivaci nella ripresa. Senza gli squalificati Domizzi e Di Mariano, Zenga vara un 4-3-3, scegliendo in difesa Fornasier, arrivato dal Pescara, e Garofalo, preferito a Mazan. In attacco chance per Citro, in panchina Vrioni. Il Lecce schiera il collaudato 4-3-1-2, con Haye al posto dello sfortunato Scavone e Mancosu trequartista dietro a La Mantia e Palombi. Che i salentini abbiano più certezze sul piano delle idee, è evidente nel primo tempo: la squadra di Liverani ha sempre in mano il pallino del gioco, il Venezia fa fatica ad imbastire una manovra ragionata. Ci provano comunque i padroni di casa, ma Citro e Modolo fanno il solletico al portiere avversario Vigorito. Quest'ultimo non si deve divertire, e allora prova a elettrizzare la sua serata sbagliando un comodo appoggio sulla trequarti, ma riesce a rimediare su un Citro troppo molle nel concludere a porta sguarnita. Il duello si ripropone al 41', e il portiere è bravo a respingere un potente tiro dell'ex-Frosinone. Il Lecce tenta sempre di impostare dal basso, anche a costo di prendersi rischi. Tachtsidis è il cervello di una squadra rodata, ma che al Penzo fatica a tradurre in pericolosità offensiva la mole di gioco. Ci riesce per caso Venuti, che prende il palo su un cross sbagliato, al 39'. Per il resto ci prova con convinzione solo Mancosu, che salta con una magia Garofalo, ma il tiro-cross è ben controllato dal portiere veneziano. È 0-0 all'intervallo.

Se il lato A della partita non è entusiasmante, il lato B comincia con tutt'altra musica. Le prime avvisaglie si hanno con il secondo palo dei leccesi, su tiro dalla distanza di Calderoni deviato da Vicario. Poi, due gol in un minuto: al 50' passa il Venezia con un contropiede finalizzato di prima da Citro; palla al centro, e il Lecce pareggia, perché Bruscagin su un filtrante tiene in gioco tre avversari, tra cui Palombi, che raccoglie una sponda di La Mantia e fa 1-1. Il botta e risposta infonde coraggio al Venezia, adesso convinto di poter giocarsela contro i pugliesi. Gli uomini di Zenga spostano in avanti di diversi metri il baricentro. Al 54' Garofalo ci prova con una punizione a giro, Vigorito sfiora in angolo. Successivamente Bocalon non arriva per un soffio all'appuntamento con il gol su spizzata di Vrioni, appena entrato per Lombardi. Nel Lecce dentro Tumminello per La Mantia e Tabanelli per Haye. È proprio il centrocampista ex-Padova a provarci tra i salentini, ma la conclusione è alta di poco. Liverani vuole vincerla per salire al terzo posto in solitaria, e inserisce Falco per Tachtsidis, ma si deve accontentare del pareggio, anche perché è ancora il Venezia a sfiorare il 2-1: Vigorito all'85' toglie dalla porta un colpo di testa ravvicinato di Vrioni. È 1-1: il Lecce raggiunge il Pescara al quarto posto con 35 punti. Il Venezia, dodicesimo, ne ha 26.

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