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Roma sempre ko con le big

Giallorossi ko con Inter, Napoli e Juve ma Alisson resta il meno battuto. E con quello di Florenzi il conto dei pali sale a 14

24 Dic 2017 - 12:54

Un day-after con qualche rimpianto: l'Allianz Stadium resta inviolabile per una Roma che contro la Juve ha perso un altro scontro diretto dopo quelli contro Inter e Napoli ovvero le squadre che la precedono in classifica. Un buon secondo tempo per i giallorosso a cui, però, è mancata la concretezza oltre a un po' di fortuna: quello colpito da Florenzi è il legno numero 14 della stagione. In compenso, la difesa resta la meno battuta del campionato.

La classifica si va delineando sul finire del 2017 e se Napoli e Juve iniziano a prendere il largo e a ritagliarsi il privilegio della lotta scudetto, si intuisce anche che per qualificarsi alla Champions sarà una lotta a tre tra Inter, Roma e Lazio, con le romane che hanno, al momento, una partita in meno. In questo senso i giallorossi sono chiamati a un cambio di passo negli scontri diretti, ad oggi il vero tallone d'Achille di Di Francesco e, alla lunga, la possibile chiave per stare davanti alle concorrenti. A Torino la Roma è partita male ma ha giocato poi un buonissimo secondo tempo sfiorando il pari in più di un'occasione e divorandosi il gol con Schick in pieno recupero. Ma tre indizi fanno una prova e va da sé che i tre ko contro le "big" devono far riflettere, anche se questa prima parte di stagione lascia indicazioni positive e altre su cui Di Francesco dovrà lavorare.

A Torino i giallorossi sono andati in svantaggio per la prima volta in trasferta in questa Serie A: un dato che fa della Roma l'unica squadra, assieme a Sassuolo e Milan, incapace di reagire a uno svantaggio iniziale e recuperare punti dopo essere finita sotto. Altra curiosità: il gol di Bentaia è arrivato sugli sviluppi di un corner: ed è la quarta rete consecutiva che i capitolini subiscono da palla inattiva. Un difetto di attenzione e posizionamento che deve fare i conti anche con la fisicità (Chiellini si è sbarazzato di Fazio sul primo colpo di testa e Benatia è sfuggito poi a Kolarov per il tap-in). Allo stesso tempo mai la Roma aveva concesso tanti tiri all'avversario come accaduto contro i bianconeri, capaci di concludere ben 22 volte. Come sottolineato dai protagonisti, poi, la reazione c'è stata ma è arrivata troppo tardi: 7 dei 14 tiri totali della Roma verso la porta di Szczesny sono arrivati dall'80° minuto in poi. 

E infine non va dimenticato un conto aperto con la sorte: se a inizio stagione avevano fatto clamore i tre pali colpiti nel big match poi perso contro l'Inter, il trend non è cambiato nel corso delle settimane: tra le occasioni più nitide avute allo Stadium c'è sicuramente la traversa di Florenzi che porta a 14 il conto dei legni totali, almeno tre in più rispetto a qualunque altra squadra di A. Infine resta da considerare che con 11 gol incassati Alisson resta il portiere meno battuto del campionato. La compattezza difensiva è di certo un punto di forza da cui ripartire che stona, però, con le difficoltà dell'attacco. La mancanza di concretezza è stato individuata anche da Di Francesco e Nainggolan come una delle cause della sconfitta di Torino. Il mister ha svelato anche che sta lavorando con Dzeko sull'aspetto mentale: i gol del bosniaco, a secco da oltre due mesi, sono fondamentali per l'economia della squadra che ha segnato una sola rete nelle ultime tre gare di campionato. Una squadra che sta assumendo l'identità calcistica che piace al suo allenatore ma che deve ancora imparare a fare l'ultimo step, quel salto definitivo capace di portarti davevro in alto. 

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