Napoli, nuovi striscioni contro De Laurentiis: "Via dalla nostra città"

I tifosi della Curva B si scagliano contro il presidente partenopeo dopo l'acquisto del Bari

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Continuano le frizioni tra lo zoccolo duro del tifo organizzato del Napoli e Aurelio De Laurentiis. Ad alimentare la profonda distanza tra le parti, stavolta, è stata la scelta del presidente azzurro di acquistare il Bari, che ripartirà dalla Serie D dopo il recente fallimento. Martedì sera in città sono spuntati un paio di striscioni, firmati dalla Curva B, indirizzati al numero 1 partenopeo.

Nel primo striscione, come documentato dalle foto pubblicate da CalcioNapoli24, si legge: "AdL, non solo il Bari ma anche altre società: basta che vai via dalla nostra città". Poi, sempre martedì sera, fuori dallo stadio San Paolo ne è spuntato un altro in riferimento all'acquisto dei pugliesi: "Finalmente!!! E' una vita che Bari"!.

Un attacco frontale, quello della Curva B del Napoli, che si unisce agli striscioni comparsi in città settimana scorsa e firmati quella volta dalla Curva A. La replica di AdL, nei giorni scorsi, fu soft: "Curva A e Curva B fanno il loro mestiere, lo stanno facendo da anni e non sono allineati sulla nostra visione di un calcio universale e imprenditoriale. La libertà di espressione va garantita, continuassero a contestare, viva la Curva A e la Curva B". Un clima di questo tipo, però, non fa certamente bene alla squadra di Ancelotti in vista di una stagione che si preannuncia parecchio impegnativa sin dall'inizio.

Gli striscioni polemici non hanno scosso minimamente De Laurentiis: "Striscioni di contestazione da Napoli? Ho pagato parecchi soldi per fare un'indagine sulla tifoseria del Napoli ed è risultato che oltre 40 milioni di persone tifano Napoli come prima squadre, mentre oltre 120 milioni quelli che lo tifano come seconda squadra. E allora non mi posso preoccupare solo dei dissidenti che vengono allo stadio e che hanno un concetto antico di possesso del club".

Adl ha ovviamente parlato anche del suo nuovo club: "Il Bari ha una storia composita, lunga. Ci sono nei 110 anni di storia molti anni belli e molti meno belli. Ora ci aspetta una cavalcata rapidissima per tornare in A e per modificare le regole che non permettono di avere due squadre in A. Sono un guerriero, vi garantisco di essere pronto a dar battaglia". E ancora: "Bari non sarà mai una appendice del Napoli e per fugare questo timore ho convito mio figlio Luigi - che non si è mai interessato di calcio - a interessarsi del Bari. Poi ho chiamato Arrigo Sacchi per chiedergli di essere consulente e sentito Filippo Galli per seguire il vivaio", ha specificato De Laurentiis.

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