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Napoli, Conte: "Volevano ammazzarci, non ci sono riusciti. Marotta? Io non ho bisogno di papà..."

Il tecnico degli azzurri dopo il successo sull'Inter: "Lautaro è un ottimo giocatore, poi forse dal punto di vista umano non ho avuto modo di conoscerlo per bene..."

di Alessandro Franchetti
25 Ott 2025 - 20:58
 © Getty Images

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Antonio Conte si gode il successo del suo Napoli sull'Inter e il ritorno in vetta alla classifica in fondo a una serata complicata e molto tesa, segnata anche dal litigio con Lautaro Martinez: "Qualcosa in sospeso? Quando giochi queste partite, può accadere. Io voglio ricordare i miei due anni all'Inter, ho riportato lo scudetto dopo 10 anni, togliendo lo scudetto alla Juventus dopo un ciclo lungo di nove anni. E sapete cosa rappresenta per me la Juve. Mi porto ottimi ricordi. Lautaro è un ottimo giocatore, poi forse dal punto di vista umano non ho avuto modo di conoscerlo per bene. Gli faccio gli auguri e va bene così".

Intanto la vittoria, classifica a parte, chiude il periodo di crisi degli azzurri, reduci dalle sconfitte consecutive contro Torino e Psv: "Ha rivisto il suo Napoli? C'era da affrontare una squadra fortissima, per me la migliore in assoluto che c'è in Italia e d'altronde non arrivi in finale di Champions due volte in tre anni se non sei forte. Hanno anche lasciato qualcosa per strada negli ultimi anni perché secondo me la loro rosa è fuori portata rispetto alle altre. Per quello che ci riguarda, abbiamo vinto nonostante i molti infortuni e l'infortunio sul rigore di De Bruyne. Non è un anno fortunato, magari qualcuno ci ha mandato qualche sfiga addosso... Oggi l'Inter era venuta per ammazzarci sportivamente, venivano da un momento eccezionale e noi da due sconfitte. Noi non avevamo voglia di farci ammazzare e anche in mezzo alle difficoltà abbiamo tirato fuori una buona prestazione".

La partita è stata indirizzata dal rigore, molto contestato, concesso da Mariani per fallo di Mkhitaryan su Di Lorenzo...
"Questa è la differenza tra il Napoli e l'Inter. L'Inter manda Marotta, le altre squadre mandano i dirigenti. Per il Napoli vengo io. Una grande squadra deve valutare il perché ha perso, non appellarsi a queste cose. Io non avrei permesso a un mio dirigente di fare queste considerazioni. Che venga un presidente a fare queste considerazioni... lasci le cose a chi ha partecipato alla partita. Sminuisce l'allenatore e non va bene. Io non ho mai chiesto ai miei presidenti di fare i papà, mi sono sempre difeso da solo".