Nonostante il match a due volti contro l'Atalanta la squadra partenopea ha cominciato col piede giusto quello che sarà un fine anno di fuoco
di Daniele Pezzini© Getty Images
Un successo rotondo per rialzare la testa, scacciare i turbamenti che avevano accompagnato la sosta e riprendere la corsa in un campionato che ha ancora molto, moltissimo da dire. Il 3-1 con cui il Napoli ha battuto l'Atalanta è un risultato preziosissimo per i ragazzi di Antonio Conte, che erano reduci da un paio di settimane a dir poco travagliate, almeno dal punto di vista mediatico, dopo il brutto ko col Bologna.
Analizzando nel dettaglio il match del Maradona si possono però facilmente distinguere i due volti della squadra: il primo tempo è stato a dir poco dirompente, con un gioco fluido, rapido, verticale, efficace e una fase difensiva semplicemente impeccabile; il secondo è stato molto più impacciato davanti e molto più traballante dietro, l'ingresso di un riferimento offensivo come Scamacca ha creato non pochi grattacapi al terzetto difensivo, mentre i subentrati azzurri, specialmente dalla metà campo in su, non sono di fatto mai entrati in partita.
Insomma, non è stato tutto oro quello che ha luccicato sabato sera, ma per ritrovare continuità di gioco all'interno dei 90' ci sarà tempo e modo. Sarà certamente più semplice quando la rosa sarà al completo (anche se per quello occorrerà ancora tempo), nel frattempo Conte dovrà concentrarsi sui risultati, il mezzo più diretto per riprendere in mano il proprio destino. I segnali di compattezza sono arrivati, gli abbracci finali che hanno coinvolto anche i giocatori infortunati in tribuna testimoniano l'unità del gruppo.
Ora il calendario si fa fittissimo: c'è il Qarabag in Champions, poi il doppio scontro diretto contro Roma prima e Juventus poi, inframezzato dall'ottavo di Coppa Italia col Cagliari. Dopodiché Benfica e Udinese, prima di volare a Riad per la Supercoppa. Il Napoli è insomma atteso da un dicembre di fuoco, ma Conte e i suoi sembrano pronti a domare le fiamme.