"SEGRETI" ROSSONERI

Pioli spiega il suo Milan: dialogo, lavori 11vs11 e no alle doppie sedute

"Mi concentro sul rapporto coi calciatori. Quando posso, concedo volentieri un day-off"

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Pioli spiega il suo Milan: dialogo, lavori 11vs11 e no alle doppie sedute - foto 1
© Getty Images

Dal suo arrivo a Milanello, Stefano Pioli ha cambiato faccia al Milan. Una rivoluzione "silenziosa" basata su concetti chiari e un programma di lavoro studiato nei minimi dettagli. "Adesso, mi concentro su due aspetti: rapporto coi giocatori e strategia di gara. Parlare con continuità con i ragazzi, quotidianamente, è troppo importante, mi porta via molto tempo ed energie - ha spiegato a 'Il Nuovo Calcio' il tecnico rossonero -. Però è determinante conoscerli a fondo. Questo è il mio primo focus". "Per quanto concerne la settimana di allenamento, viene pianificata e gestita con lo staff - ha aggiunto -. Sappiamo bene dove e come incastrare le nostre i lavori tattici e quando discutere della strategia sulla partita". "Ho completamente modificato la maniera di lavorare sul campo. Adesso, giochiamo e basta. Sempre 11vs11. Sempre - ha proseguito -. Variamo gli spazi, più stretti, più larghi, niente interventi per reparti, li ho cancellati. Introduciamo qualche regola, qualche vincolo, ma non tutte le volte. Credo che allenarsi 11vs11 sia la cosa migliore, quella che dà conoscenze più utili ai giocatori". 

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Per Stefano Pioli, dunque, il fulcro del lavoro di una squadra gira attorno alla gestione delle situazioni nell'11vs11. "Alla fine, la 'domenica' cosa facciamo? Giochiamo. Giochiamo 11vs11. Li abituo a questo - ha spiegato -. Non giochiamo a metà campo ad esempio, non mi piace, manca un parametro essenziale del calcio, la profondità. E noi la profondità dobbiamo andare a ricercala sempre. Oltre a saperla coprire e proteggere. Quindi non posso non introdurla nelle esercitazioni. Anche i lavori tecnici, quelli individuali per capirci, li ho spostati al post-allenamento". 

Il calcio e i calciatori, del resto, sono molto cambiati negli ultimi anni. "Ci sono stati cambiamenti su qualsiasi aspetto, sulla parte tecnico-tattica, sulla preparazione fisica, sulla comunicazione, sul rapporto coi giocatori, i giocatori stessi sono completamente differenti - ha spiegato Pioli parlando della questione -. Adesso sono preparatissimi, chiedono molto, pretendono tanto, a volte anche troppo, in termini di conoscenze". 

Poi qualche battuta sulla giornata tipo a Milanello. "Si comincia dalla colazione obbligatoria insieme, un'ora prima dell'inizio tutti nello spogliatoio, attivazione individuale secondo piani personalizzati, coi preparatori o da soli. Compresa la prevenzione - ha svelato il tecnico rossonero -. Prima di entrare in campo i ragazzi svolgono una parte aerobica sul tapis-roulant, quindi si esce e via". "Riscaldamento tecnico? Quasi mai. Gli aspetti legati alle gestualità col pallone, come detto, li facciamo prima o dopo la sessione, quasi sempre dopo, a dire il vero - ha aggiunto -. Va comunque considerato che di settimane standard da sette giorni durante la stagione ce ne sono pochissime". 

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Tutto con un'idea di calcio ben precisa da trasferire in campo. "Se l'avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte - ha spiegato Pioli svelando la filosofia di gioco su cui lavora il suo Milan -. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita".

Poi qualche dettaglio sull'idea di far inserire i terzini dentro al campo. "L'idea è nata dalla preparazione dei miei colleghi e dalla necessità di trovare soluzioni per fronteggiare il gioco uomo su uomo - ha raccontato Pioli -. Se affronti squadre che lavorano a uomo, devi pensare a come creare loro difficoltà, in caso contrario non ti resta che vincere tutti gli 1vs1". "La prima volta che l'abbiamo fatto è stata contro l'Atalanta, abbiamo usato Calabria e Theo molto 'dentro' per portare via i loro esterni - ha aggiunto -. E' chiaro che prendo spunto anche da quello che fanno in campo internazionale, Guardiola ha adottato spesso questa soluzione". "I giocatori vanno messi dentro un'organizzazione, dentro a dei principi, a dei concetti che ti permettono di avere un determinato equilibrio - ha proseguito -. Dopo che è nata l'idea, si usano i video, si va sul campo e quando percepisci che la sentono loro è fatta".

Infine qualche battuta sulla gestione dei riposi e sulla necessità di staccare ogni tanto la testa pe ri giocatori. "Quando posso, concedo volentieri un day-off. E apprezzatissimo, non perché i ragazzi non fanno niente, ma perché recuperano e tornano ad allenarsi con una voglia diversa - ha spiegato Pioli -. Preferisco un allenamento in meno, ma quello dopo fatto al massimo, che due mezze sedute al risparmio". "A proposito, dimenticavo: ho cancellato anche le doppie sedute. Avere una squadra poco reattiva il giorno successivo mi serve a poco", ha concluso. 

Come si chiama il preparatore atletico del Milan

  Stefano Pioli ha uno staff molto preparato a sua disposizione. Il vice allenatore è Giacomo Murelli, mentre il preparatore dei portieri è Tony Roberts e Daniele Bonera, Davide Lucarelli e Luciano Vulcano sono i collaboratori tecnici.  I preparatori atletici sono Matteo Osti, Roberto Peressutti e Andrea Riboli. Gianmarco Pioli è il Video Analyst, Jesse Fioranelli il Match Analyst. 

Cosa ha vinto Pioli col Milan

 Arrivato il 9 ottobre del 2019 sulla panchina del Milan, alla guida dei rossoneri Stefano Pioli ha vinto il campionato di Serie A nella stagione 2021-2022. 

Le squadre che ha allenato Pioli

 Stefano Pioli ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 1999 negli Allievi Nazionali del Bologna, poi è passato a guidare le squadre Primavera di Bologna e Chievo. Nel 2003 passa alla Prima squadra della Salernitana in Serie B conquistando una salvezza agevole. L'anno successivo è alla guida del Modena, poi si trasferisce al Parma, con cui esordisce in campo europeo, si rilancia al Grosseto e va al Piacenza. Nel 2009 finisce sulla panchina del Sassuolo in Serie B, poi nel 2010-2011 torna in Serie A col Chievo e successivamente si trasferisce al Palermo. Nell'ottobre del 2011 viene ingaggiato dal Bologna e nel 2014 diventa il nuovo tecnico della Lazio. Successivamente sostituisce De Boer all'Inter, poi nel 2017è alla guida della Fiorentina. Nel 2019 poi il passaggio al Milan. 

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