I due centrocampisti sono i migliori in campo contro il Bologna. Prestazione opaca per il messicano
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Il Milan festeggia di corto muso la prima vittoria a San Siro, conferma i progressi visti a Lecce e si lascia definitivamente alle spalle la debacle contro la Cremonese. La squadra di Allegri soffre e non incanta per un'ora di gioco, fino al 61', quando Modric mette la classica ciliegina sulla torta con il primo gol in rossonero, bello, pesante e che vale tre punti fondamentali. Il croato, insieme a Rabiot, si è preso sulle spalle la squadra, deliziando San Siro con giocate e recuperi da campione qual è. La gara di ieri sera è stata anche indicativa del perché Allegri volesse a tutti i costi il suo pupillo transalpino, che ci ha messo tecnica, corsa e inserimenti, facendo dimenticare a tutti di essere arrivato solo qualche giorno fa. Buone indicazioni sono arrivati anche dal solito Saelemaekers, autore dell'assist decisivo, e dalla panchina, un po' corta ma di qualità: positivo il debutto di De Winter, bravo Ricci quando ha preso il posto di Fofana e ottime impressioni anche da Nkunku, subito pericoloso e nel vivo del gioco nonostante sia stato chiamato in causa per una decina di minuti. Anche la gestione di Pulisic è stata perfetta, perché l'americano con i suoi strappi ha messo in difficoltà la retroguardia del Bologna una volta che si sono aperti gli spazi.
Non è, però, tutto oro ciò che luccica e la gara contro il Bologna ha confermato il momento davvero delicato di Gimenez: il messicano ha avuto tre nitide occasioni e le ha malamente sprecate, segno di poca tranquillità e fiducia in se stesso. Così gli applausi di San Siro alla sua uscita sono certamente più di incoraggiamento dopo una prestazione opaca. Con il ritorno di Leao e quando Nkunku salirà di condizione, l'ex Feyenoord rischia seriamente di finire in fondo alle gerarchie. Capitolo infortuni: gli esami hanno escluso lesioni muscolari per Maignan (problema a un polpaccio) e Pavlovic (risentimento al flessore della coscia sinistra).