Milan-Kessie, a giugno può essere addio

Il club deve fare cassa per finanziarsi parte della campagna acquisti. E l'ex Atalanta "scala" la vetta dei sacrificabili

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È solo una questione di soldi, con le bizze del derby che potrebbero aver accelerato programmi già ipotizzati e intenzioni fin qui tenute dentro la pancia di una società che deve, per forza di cose, stare attenta anche al bilancio. Il Milan e Kessie non sono mai stati lontani come oggi e mai come oggi pensare a una cessione dell'ex Atalanta a giugno è tutto tranne che una follia. Il motivo è semplice: i rossoneri a giugno devono sborsare per l'ivoriano 22 milioni (20+2 di bonus) e la spesa, sia pure messa preventivamente a bilancio, comincia a essere considerata eccessiva dal club. Non tanto per il valore in sè del giocatore, giovane e con margini di miglioramento, quanto per la necessità di utilizzare quella cifra diversamente, ad esempio per pagarsi parte del riscatto, necessario, di Bakayoko.

Le due operazioni, pur non essendo necessariamente legate, hanno punti di sovrapposizioni indiscutibili. Ad esempio: in che modo il Milan finanzierà il mercato di giugno, magari pensando alla Champions, in caso di conferma al Tas della sentenza Uefa sul FFP? Ecco, appunto. Il lavoro che attende Leonardo, Maldini e Gazidis sotto questo profilo è più che complicato. Un Milan in Champions dovrà necessariamente essere rinforzato e gli inserimenti dovranno essere fatti cercando per quanto possibile di autofinanziarsi. Un Milan fuori dalla Champions, al contrario, potrebbe dover essere ridimensionato. In entrambi i casi si passa per cessioni eccellenti. E nella lista dei sacrificabili, complice forse anche il comportamento durante l'ultimo derby (la lite con Biglia, per entrambi multa in arrivo), Kessie scala posizioni.

Il che porta alla riflessione numero due: Kessie può partire (ma non lui soltanto), ma a fronte di un'offerta attorno ai 40 milioni. C'è un acquirente? Al momento nessuno di concreto, ma l'ivoriano piace in Inghilterra ed è tentato dalla Cina. Logico che si possano sondare questi terreni ascoltando in ogni caso tutte le possibili proposte. Non lui soltanto, però. Per Suso verranno fatte valutazioni più attente a fine stagione, ma anche la sua cessione non si può escludere a prescindere, non fosse altro che la plusvalenza che ne ricaverebbe il Milan si aggirerebbe attorno ai 35-40 milioni. Calhanoglu è un altro indiziato (ma non partiranno certo tutti), Bertolacci, Montolivo, forse Zapata, potrebbero contribuire a sfoltire la rosa. Quindi, da una parte un paio di sacrifici e qualche altra partenza meno traumatica, dall'altra la necessità di sostituire chi parte. Saint-Maximin resta un'ipotesi concreta, Deulofeu un'opzione, il resto si vedrà. A tempo debito: con il campionato mandato a nanna e la speranza che la Champions non resti soltanto un sogno.

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