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Il mondo ai piedi di Pio Esposito, anche l'Equipe lo esalta: "La speranza del calcio italiano"

All'estero si parla del talento del classe 2005. E dopo il gol alla Norvegia anche Haaland ha imparato a conoscerlo

di Redazione
17 Nov 2025 - 12:05

La gioia di un gol non riduce l'amarezza per una partita finita malissimo, ma una cosa è certa: ora anche Erling Haaland conosce Pio Esposito. Le dichiarazioni del fuoriclasse del Manchester City sul giovane collega prima della sfida tra Italia e Norvegia hanno fatto il giro del web: "Non so molto su di lui". Ora però, dopo il gol da centravanti vero nella debacle azzurra del Meazza, anche l'attuale principe degli attaccanti ha imparato a conoscere il classe 2005. 

In Italia è dal gol al Mondiale per Club contro il River Plate che si parla di Pio, forse anche troppo. Ma ora, dopo i gol in Nazionale (3 in 5 partite) e quelli con l'Inter (sia in Champions League che in Serie A) anche all'estero si parla di lui. In particolare dalla Francia, dove all'Equipe non sono sfuggite le prestazioni, e il talento, del giovane attaccante. "Pio Esposito, attaccante dell'Inter di 20 anni, è la grande speranza del calcio italiano", l'attacco del pezzo del quotidiano francese dedicato al classe 2005. Il prestigioso giornale sportivo ripercorre la breve carriera dello stabiese riportando i complimenti di entrambi i tecnici per cui ha giocato in questa stagione, ovvero Cristian Chivu e Gennaro Gattuso. Nel pezzo dell'Equipe si fa anche riferimento alla pressione, eccessiva, messa sulle spalle di Esposito negli ultimi 5 mesi, in cui è stato costantemente sotto i riflettori. 

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Una sovraesposizione mediatica che però non sembra scalfire la sua serietà: Esposito nella prima stagione in una big sta facendo i passi giusti nel percorso di crescita di un giovane. I gol, che certo potevano essere di più, ne sono la dimostrazione: il ragazzo si farà. Ma, come non smette di ripetere Federico Dimarco, compagno sia in nazionale che nel club: "Inciamperà, come è successo a tutti, e noi saremo qui pronti ad aiutarlo. Bisogna lasciargli il tempo di crescere".