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Quello della Virtus è uno scudetto targato Shengelia

L'MVP della finale con Brescia saluta Bologna dopo aver giocato il miglior basket mai visto in bianconero: i 31 punti di gara-3 sono un addio da campione alla Serie A

18 Giu 2025 - 07:00
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Irreale. Stratosferico. Marziano. Adulto in mezzo ai bambini. Fuori categoria. Tra compagni, avversari e tifosi della Virtus Segafredo Bologna, gli aggettivi e le espressioni usate per definire il Tornik'e Shengelia versione 2025 non sono sufficienti: non bastano a fotografare la differenza di livello rispetto alla concorrenza mantenuto dal georgiano nel suo ultimo mese in Serie A (il presidente Zanetti ha già assicurato il suo passaggio in estate al Barcellona), specialmente nelle LBA Finals contro la Germani Brescia.

Alla prima occasione utile per conquistare il suo 3° titolo nazionale in carriera, il 17° della storia della Vu Nere, Toko non ha voluto lasciarsela sfuggire: i 31 punti (7/8 da 2, 4/4 da 3, 5/5 ai liberi), 9 rimbalzi, 5 assist, 46 di valutazione e +14 di plus/minus nei 29' sul parquet del PalaLeonessa A2A hanno riscritto persino alcuni dei primati individuali di Shengelia negli oltre 3 anni vissuti in bianconero.

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Career high per punti in LBA, regular season e playoff compresi; maggior numero di triple realizzate, eguagliando altre serate col 100% da 3 punti; record personale in Serie A per valutazione, a dimostrazione del controllo totale esercitato sui biancoblu di coach Poeta. Brescia è stata appena più imprecisa del solito, con le rotazioni ristrette dall'infortunio di Ndour e costretta a uno schieramento a zona per i problemi di falli di Bilan a cavallo tra 2° e 3° quarto: raramente si è però visto un giocatore che volesse e riuscisse a fare ciò che voleva durante una partita di playoff di Serie A come ha saputo fare l'ex CSKA.

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25.0 punti, 7.3 rimbalzi, 4.6 assist, 1 palla recuperata, 35 di valutazione: le medie mantenute dal 33enne di Tbilisi nelle gare contro Brescia spiegano lo sforzo comunque necessario a cui i lombardi hanno obbligato la Virtus, affidatasi mani e piedi al proprio fuoriclasse. Il 74-96 di gara-3 non rende giustizia al percorso degli uomini di Poeta, ma è la resa plastica di cosa possa provocare una sfida ripetuta contro Shengelia: un costante logoramento, in cui non si ottengono grandi risultati nemmeno modificando radicalmente il sistema difensivo pur di buttargli due o tre corpi addosso ogni volta.

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Per quello che è stato l'ultimo mese nel campionato italiano, per questi playoff Toko ha preservato la miglior versione possibile di sé: i 3'37" di gara-5 contro Venezia che non avrebbe dovuto nemmeno giocare, a poche ore dal trauma cranico subito dopo lo scontro con Kabengele, l'istinto di sopravvivenza di una Virtus a un passo dal gettare un 2-0 di vantaggio nei quarti; il game winner di gara-1 e la doppia doppia (25 punti e 10 rimbalzi) di gara-4 nella semifinale con l'Olimpia Milano, rivincita delle 3 sconfitte consecutive ai playoff coi biancorossi e impreziosita dal duello a distanza con un altro mammasantissima sul piede di partenza come Mirotic; i 29 punti di gara-1 con la Germani, coi primi 3 quarti a tenere a galla quasi da solo una Virtus che ha poi approfittato senza patemi dello stop forzato di Ndour, e gli assist dietro schiena di gara-2 e gara-3, con la difesa di Brescia che non ha saputo che pesci pigliare di fronte a un'ala grande con la visione di gioco di un playmaker.

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Le parole di Shengelia a fine gara, intercettato dai microfoni avvolto nella bandiera della Georgia e nell'abbraccio dei figli, rappresentano la grandezza anche del Tornik'e uomo e leader fuori dal parquet: "Dopo 3 anni difficili, dove abbiamo perso in finale, siamo riusciti a superare l'ostacolo, ce l'abbiamo fatta! Come ho detto altre volte, non c'è un solo giocatore ad aver fatto la differenza, ma ci sono stati tanti ingredienti che ci hanno fatto vincere. E voglio dire un'altra volta che questo titolo è dedicato ad Achille Polonara. Non voglio prendermi i meriti di tutto questo, non voglio essere il protagonista, voglio solo dire che tutto questo è fantastico. Il mio rapporto con coach Ivanovic è incredibile! Siamo una coppia che a fine stagione porta trofei (i due hanno vinto anche l'ACB col Baskonia nel 2019/20), gli voglio tanto bene e lo rispetto tantissimo. Ci sono stati tanti giorni difficili durante la stagione, siamo umani, però se dedichi te stesso e ti fidi di lui, ti porta sulla Luna". Un pensiero davvero per tutti, quando la maggior parte dei complimenti dovrebbero essere solo per lui. Solo per Tornik'e Shengelia.

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