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Virtus, la gioia di Ivanovic: "I giocatori hanno creduto in me"

Il pensiero di Shengelia, Belinelli e Hackett si rivolge a Polonara: "Siamo pieni di emozioni, questo titolo è per lui"

17 Giu 2025 - 22:57
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Una vittoria così netta, quella decisiva per conquistare il 17° campionato italiano della storia della Virtus Segafredo Bologna, se l'aspettavano in pochi. Vuoi le motivazioni extra del far dormire Achille Polonara con la coppa al ritorno in Emilia, vuoi una Germani Brescia punita tutta in una volta dopo settimane in cui ha performato anche oltre il proprio livello, il 74-96 finale parla di una gara3 senza storia sin dalla palla a due.

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Tra il parquet e la sala stampa del PalaLeonessa A2A, a parlare ai microfoni è Dusko Ivanovic. Il coach montenegrino, subentrato a Luca Banchi ai primi di dicembre 2024, è l'emblema della soddisfazione: "Devo ringraziare innanzitutto i miei giocatori. Perché sì, sono venuto qui per vincere, perché ho creduto in questo gruppo, ma senza di loro non ce l'avrei fatta. La cosa più importante è che loro abbiano creduto in me e nel lavoro che abbiamo portato avanti. La stanchezza non esiste? Quando avevamo iniziato la serie con Venezia, ho subito detto che dovevamo essere pronti per giocarci 5 gare per volta: è stata tutta questione di preparazione mentale. Di cosa sono più orgoglioso? Dei miei giocatori e del nostro fantastico pubblico".

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Intercettato dai microfoni di DAZN nell'immediato post partita, invece, è stato il capitano virtussino, Marco Belinelli, con la 33 di Polonara indosso come tutti i compagni di Achi al momento di alzare il trofeo: "Lo scudetto è fantastico. Era tanti anni che volevamo riportarlo a Bologna: sembra ieri che ero tornato qui dall'NBA, eravamo riusciti a riportarlo in città, poi le finali con Milano non erano finite mai bene... Stasera siamo pieni di emozioni: sappiamo il momento difficile di Achille, è una vittoria che va a lui. Per me potrebbe essere la ciliegina sulla torta: adesso ho bisogno di staccare, di pensare bene a cosa voglio fare. Finire così è quello che sognavo: vincere lo scudetto è quello per cui stiamo lavorando da inizio anno, faticoso da tanti punti di vista. Ho cercato di essere un buon capitano, aiutare tutti: staremo a vedere...".

L'MVP delle LBA Finals 2025, Tornik'e Shengelia, ha toccato tasti simili: "Tutto ciò che abbiamo inseguito da inizio stagione rende questa vittoria un grandissimo risultato. Dopo 3 stagioni difficili, in cui abbiamo perso in finale, siamo riusciti finalmente a superare l'ostacolo. Non è stato uno solo di noi a fare la differenza: siamo stati bravi a unire gli ingredienti. Questo trofeo è dedicato ovviamente ad Achille, siamo qui anche per lui".

A proposito di veterani virtussini, Daniel Hackett non poteva esimersi dal commentare a caldo il suo 5° titolo nazionale in carriera (6, se si considera anche quello del 2012/13 revocato alla Montepaschi Siena): "Un'emozione forte. Lo dovevamo e lo volevamo fare per Achi, sappiamo che sta vivendo un momento difficile ma sappiamo anche che lotterà: volevamo regalargli questa gioia. Lo meritava il vissuto di questo gruppo, che per anni ha masticato l'amarezza dei secondi posti. La pazienza della dirigenza nei nostri confronti, questi tifosi che ci seguono in giro per l'Europa... La soddisfazione più grande per uno della mia età, a 37 anni, è vedere Diouf e Akele campioni, vedere Morgan crescere, questi ragazzi compattarsi così: è qualcosa che va oltre il vincere! Noi in missione? Dopo la sconfitta con Milano in Coppa Italia abbiamo dovuto guardarci negli occhi e lavorare sodo: abbiamo fatto una sorta di preparazione atletica, coach Ivanovic ha usato le vecchie maniere (ride); abbiamo fatto un mese di marzo in apnea, non sapevamo se be venivamo fuori... Dopo le assenze di Polonara e Clyburn siamo riusciti a passare oltre Milano, tutti concentrati. Ho avuto la fortuna di giocare per grandissimi allenatori e squadre, ma vincere a Basket City ha un sapore particolare, soprattutto dopo 3 anni di delusioni in cui si è dovuto stare in silenzio. Futuro? Adesso me la godo, torno a casa dai ragazzi a Pesaro, poi pian piano inizieremo a riprogrammare per la prossima stagione".

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Nonostante l'assenza per infortunio nella serie finale, la firma di Will Clyburn su questo scudetto non è mancata: "Non posso che dire che è stata una bellissima esperienza. Sono orgoglioso dei miei compagni: abbiamo conosciuto tanti alti e bassi durante l'anno, ma ci siamo ritrovati per il finale della stagione. Ci siamo considerati come fratelli, una famiglia, ed è stato decisivo. Il mio infortunio? Non mi sono buttato giù: non potevo essere in campo, ma non ho mai fatto mancare energia, risate, fiducia nei miei compagni".

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