Logo SportMediaset

Seguici anche su

TRAILRUNNING

Puppi: "Alla CCC ho prodotto un'eccellenza, ora punto a fare bene ai Mondiali"

Il trailrunner comasco ha sfruttato la vittoria di fine agosto a Chamonix come volano per l'imminente appuntamento iridato  

di Stefano Gatti
19 Set 2025 - 16:58
 © HOKA Press Office

© HOKA Press Office

Da Chamonix a Canfranc passando... per Milano. Poco più di seicento chilometri in linea d'aria separano la cittadina francese ai piedi del Monte Bianco che l'ultima settimana di agosto ha ospitato le finali di UTMB World Series dal paesino dei Pirenei Spagnoli che alla fine di settembre ospita i Mondiali di Trailrunning e Corsa in Montagna. È questa la rotta "anomala" che Francesco Puppi segue per collegare la più recente perla di una stagione d'oro con l'ultimo obiettivo di un 2025 stellare. Curiosamente, le dieci ore (d'auto) necessarie per spostarsi da Chamonix a Canfranc, dalle Alpi ai Pirenei, sono più o meno le stesse che l'atleta di punta della Nazionale in partenza per la Spagna e toprunner (dall'inizio dell'anno) del team HOKA ha impiegati qualche settimana fa per vincere - primo italiano in grado di farlo - una delle prove più importanti dell'evento UTMb Mont-Blanc che ha peraltro in HOKA il suo title sponsor. Francesco Puppi ha infatti vinto la 100K di UTMB 2025, la CCC (Courmayeur-Champex-Chamonix) da oltre seimila metri di dislivello positivo che - al via dall'Italia - ha raggiunto "Cham" passando per la Confederazione Elvetica.

© Carolina Valsecchi Gillmeister

© Carolina Valsecchi Gillmeister

Ma cosa c'entra Milano in tutto questo? C'entra eccome, perché l'opportunità di una conversazione ad ampio raggio con l'atleta comasco nell'imminenza dell'appuntamento iridato ci è arrivata dall'anteprima milanese di "Ascender", il cortometraggio (disponibile sul canale ufficiale You Tube di HOKA) che racconta - sotto forma di diario visivo - l'evoluzione personale del trailrunner veneto, scrittore, artista visivo e lui stesso uomo HOKA Alberto Ferretto durante la preparazione di HOKA UTMB Mont-Blanc (174 chilometri per diecimila metri di elevation gain) sotto la guida di Puppi nel ruolo di mentore. Un viaggio declinato in quattro parole chiave: Ambizione, Crescita, Supporto e Introspezione). Fotografia e regia sono di Agostino Chiarucci, direzione artistica e produzione di Circular Agency.

© Carolina Valsecchi Gillmeister

© Carolina Valsecchi Gillmeister

La nostra conversazione con Francesco inizia proprio da qui, per poi spostarsi sull'eredità della vittoria nella CCC di fine agosto, sulle sue aspettative per i Mondiali in programma da giovedì 25 a domenica 28 settembre e sulle prospettive di un rapporto - quello con HOKA - iniziato ai primi del 2025 subito acceso da una serie di exploit vincenti, perlopiù nella galassia UTMB: dalla Transgrancanaria Marathon sulla distanza dei 50K al Chianti Ultra Trail by UTMB 50K, dalla 100KM di Canyons Endurance Runs by UTMB negli USA alla LUT Lavaredo Ultra Trail 50 K by UTMB di inizio estate, fino appunto allo storico successo nella 100K di Chamonix. Un cammino che disegna l'evoluzione di Puppi verso le lunghe distanze e ne arricchisce - anche attraverso il suo ruolo nel cortometraggio "Ascender" - tanto il profilo tecnico quanto quello umano.

© HOKA Press Office

© HOKA Press Office

SPORTMEDIASET: Francesco, nel cortometraggio "Ascender" interpreti il ruolo di tutor di Alberto Ferretto nel suo cammino di avvicinamento a UTMB Mont-Blanc. Ci puoi raccontare qualche retroscena della sua lavorazione per quanto ti riguarda?

PUPPI: Con Alberto mi sono molto divertito e devo dire che le riprese sono state "belle" impegnative, perché sono avvenute durante la mia preparazione. Una volta dopo la LUT, in fase di recupero post-gara: ero molto stanco ed è stata una giornata impegnativa. Abbiamo corso tanto, è stato molto bello. L’altra giornata di riprese è capitata nel bel mezzo di una settimana molto intensa di allenamento. Quindi anche in quel caso molto faticosa perché non mi rimanevano molte energie da dedicare al resto. Con Alberto c’è stato un bel feeling e anche con il regista del cortometraggio.

© UTMB Press Office

© UTMB Press Office

SPORMEDIASET: Venendo alla tua stagione agonistica, è passata qualche settimana dalla tua vittoria nella CCC di Chamonix nella quale - lo ricordiamo -"montavi" le Tecton X3 di HOKA. A mente fredda e in avvicinamento ai Mondiali spagnoli costa ti resta di quell'impresa?

PUPPI: Più che la portata della vittoria a livello generale mi rimane la grande soddisfazione personale, in quanto il modo in cui un successo di questo tipo impatta su dinamiche più grandi o sul corso degli eventi è difficile da valutare. Oltretutto io mi sono dovuto subito concentrare sulla preparazione dei Mondiali e su un nuovo obiettivo. Quindi alla vittoria nella CCC non ho pensato più di tanto. A livello personale però mi sono rimaste due cose. La prima è la sensazione di aver prodotto un’eccellenza, nel senso di una performance che non posso definire perfetta (perché per me la perfezione non esiste) ma in ogni caso una performance nella quale sono riuscito a far confluire tutte le abilità, le competenze e le caratteristiche che avevo allenato, mettere in pratica quello che ero veramente preparato a fare, tirare fuori il meglio di me stesso quel giorno e quindi vincere la gara. In secondo luogo, mi è rimasta la condivisione con la mia crew, con tutte le persone che mi spingono e mi sostengono nella quotidianità e soprattutto con quelle che erano lì con me: i miei amici, la mia compagna e il mio allenatore. Tutti coloro insomma che hanno avuto una parte in quella giornata e prima ancora nella preparazione.

© UTMB Press Office

© UTMB Press Office

SPORTMEDIASET: Questa per te è stata fin qui una stagione ricca di successi, iniziata già dalla scorsa primavera. Quanto è difficile essere all'apice della forma già in primavera e poi restarvi nella fase culminante - questa - del tuo calendario agonistico?

PUPPI: Con il mio allenatore abbiamo finalizzato la preparazione ai due obiettivi di fine stagione: la CCC e i Mondiali. Diciamo che è possibile sfruttare in chiave Mondiali tutto il lavoro fatto in funzione della CCC e la gara stessa come un ‘lungo’ speciale che - se ben recuperato - può anche far salire di condizione in vista dell’appuntamento iridato un mese più tardi ma - lo ripeto - a patto di recuperare bene. Quindi nelle due settimane post-CCC, inizialmente ci siamo concentrati in prevalenza sul recupero, che è andato bene. Poi ho svolto un piccolo blocco di lavoro pre-Mondiale, seguito dal recupero necessario per arrivare al meglio delle condizioni all’appuntamento clou. Non so dire se sarò più o meno in forma di Chamonix ma penso di avere buone chances di fare bene. Le sensazioni sono buone: riuscire a gestire una prova da cento chilometri, recuperarla e affrontarne un’altra da ottanta chilometri nel giro di un mese testimonia la qualità dell’allenamento e della preparazione.

© Jan Nyka

© Jan Nyka

SPORTMEDIASET: Da quanto mi dici, è facile immaginare che tu abbia grandi ambizioni in vista dell'appuntamento iridato, anche sulla scorta delle medaglie che ti sei messo al collo in passato.

PUPPI: Punto a fare il meglio possibile, poi il risultato dipende da molti fattori. Al di là del fatto che la definizione dei Mondiali è cambiata nel tempo, io ho conquistato un argento nel 2022 in Thailandia nello short trail, oltre a un oro e a un argento al Mondiale di corsa in montagna lunghe distanze (rispettivamente a Premana nel 2017 e in Argentina nel 2019, oltre a diverse medaglie a squadre, nrd) che in precedenza era l’equivalente dello short trail stesso. In Spagna invece sono all'esordio nel long trail. Non so se la mia evoluzione verso le lunghe distanze sia definitiva.Diciamo che sono arrivato ad un punto della mia carriera nel quale mi sento maturo al punto giusto per provare ad ampliare le mie prospettive e scegliere in un range più vario di gare. A trentatré anni, dopo un certo numero di anni ad alto livello, insieme al mio allenatore abbiamo deciso di fare questo passo. Ho avuto la curiosità di provare qualcosa di diverso, allungare le distanze, vedere cosa succedeva e prima di tutto se mi piaceva. Questo non toglie che ad un certo punto potrei avvertire di nuovo il desiderio di mettermi alla prova su distanze più brevi.

© HOKA Press Office

© HOKA Press Office

SPORTMEDIASET: Sei entrato nei team HOKA all'inizio di questo 2025. Come ti trovi e come giudichi questi primi mesi di collaborazione?

PUPPI: In HOKA mi sento molto valorizzato e sicuramente uno degli aspetti più positivi risiede nel fatto che si tratta di un brand nato nel trail. HOKA ha il trail nel suo dna, è il suo pane, a differenza del mio precedente partner NIKE, per il quale la corsa in natura era solo una piccola parte dell’attività. Ora sono inserito in un contesto molto diverso. Le persone con le quali mi confronto conoscono bene questa disciplina, conoscono altrettanto bene me come atleta, le gare, i miei avversari e il contesto nel quale pratico il mio sport. Di riflesso, anche a livello di supporto sul campo, di comunicazione e di tanti altri aspetti l’attenzione è decisamente maggiore. Un altro aspetto che mi piace molto è la fortuna di poter condividere dei training campo e dei periodi di allenamento con altri atleti. È molto utile e anche molto appagante a livello personale. Diciamo insomma che non avrei potuto fare una scelta migliore.  

© HOKA Press Office

© HOKA Press Office