La lunga lista dei tecnici che sono stati sulla panchina dei partenopei e poi su quella di una nazionale
di Massimo VeronelliL'ultima suggestione sarebbe vedere Ringhio, il cui unico trofeo da allenatore è la Coppa Italia vinta nel 2020 col Napoli, alzare quel trofeo che tutti sognano, già vinto da giocatore nel 2006 a Berlino. In effetti un legame tra l'azzurro Napoli e l'azzurro Italia c'è, e si può facilmente scovare nelle carriere di quegli allenatori che sono stati su entrambe le panchine.
Dal più recente Luciano Spalletti, scudettato sotto il Vesuvio, esonerato in Nazionale, a Marcello Lippi, rampante a metà anni novanta coi partenopei, e poi trionfatore in Germania da ct.
Hanno sperimentato le due gradazioni del colore del mare e del cielo anche Giampiero Ventura, sventurato protagonista della prima di due consecutive esclusioni dal Mondiale nel 2017, e Roberto Donadoni e Antonio Conte, ma con percorso inverso, cioè prima sono stati ct, quindi allenatori del Napoli.
Vedi Napoli e prima o poi diventi commissario tecnico, vero non solo in salsa italiana, lo stesso Lippi per esempio ha guidato anche la Cina. Calzona, prima vice a Napoli è poi stato ct della Slovacchia, tornando in Campania da primo allenatore senza riuscire a raddrizzare la barca nell'anno post scudetto spallettiano.
Una delle poche piazze in cui Carlo Ancelotti non ha lasciato un buon ricordo è stata proprio Napoli, ora può rifarsi niente meno che col Brasile. Edi Reja, buon profeta a Napoli, lo è stato anche in Albania, Rudi Garcia, flop alla corte di De Laurentiis, sta cercando rivincite col Belgio.
In passato ricordiamo Claudio Ranieri, prima napoletano poi ct della Grecia, e gli indimenticati Franco Scoglio, prima in Tunisia e Libia poi a predicare calcio a Napoli, e Vujadin Boskov, a metà anni 90 partenopeo e all'Europeo del 2000 alla guida della nazionale slava.