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L'ANALISI

Poca Italia in Moldova: Mancini e Pio salvano la banda azzurra, serve più gamba e qualità

A Chisinau Gattuso infila la quinta vittoria consecutiva, ma succede tutto nel finale dopo tanta sofferenza a sfondare il bunker avversario

di Stefano Ronchi
14 Nov 2025 - 07:54
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© Getty Images
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L'Italia targata Gattuso continua a vincere, ma il 2-0 rifilato alla Moldova non resterà impresso certamente nei ricordi dei tifosi azzurri. Al netto del risultato positivo, il quinto di fila col nuovo ct in panchina, la Nazionale archivia la trasferta di Cojuhar con più ombre che luci. Dopo aver assediato per 88' l'area moldava senza gamba, qualità, velocità e cattiveria, per sfondare il bunker avversario sono servite le zuccate nel finale di Mancini e Pio Esposito. Incornate che hanno deciso la gara, ma evidenziato anche le grandi difficoltà incontrate dagli uomini di Gattuso a costruire con lucidità e tenere alti ritmo e tensione in un momento delicato per la Nazionale.

Dopo la vittoria della Norvegia con l'Estonia, contro la Moldova l'Italia è entrata in campo senza troppa convinzione e fino alle ultime battute della gara il maggior tasso tecnico non è bastato a fare la differenza. Colpa sicuramente di un 4-2-4 che ha intasato gli spazi davanti e facilitato i difensori di Popescu nella chiusura delle linee di passaggio, ma anche di un approccio alla partita forse non impeccabile della banda azzurra. Nonostante l'impegno e la voglia di fare risultato, Scamacca e compagni hanno dato infatti l'impressione di viaggiare un po' con le ridotte inserite.

Certo, con la qualificazione diretta ai Mondiali ormai sostanzialmente definita, con la Moldova la tensione non era quella dei grandi eventi, ma quello che doveva essere un buon test per rodare la squadra e provare soluzioni alternative in vista degli spareggi si è trasformato in una prova opaca sul piano del gioco e dello spettacolo salvata solo dai due gol nel finale. Una vittoria dolce-amara che dà poche risposte a Gattuso sul piano tecnico-tattico, ma qualche indicazione importante sui singoli. Con Mancini a mezzo servizio tra difesa e attacco, Dimarco e Politano in spinta sugli esterni e Retegui e Pio Esposito a fare a sportellate in area, infatti, l'Italia nel finale cambiato passo sul piano dell'intensità, alzato i giri in fase offensiva e risolto la pratica in pochi minuti. Un uno-due che il ct valuterà con grande attenzione in vista della prossime scelte. In Moldova l'Italia non ha brillato, ma lo sguardo azzurro è già rivolto ai playoff.