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L'INTERVISTA

Tomori: "Il Milan è la scelta migliore che potessi fare, Leao può vincere il Pallone d'Oro"

Il difensore rossonero ha ricordato lo scudetto del 2022 e ha raccontato le sfide con Ronaldo e Ibrahimovic

di Stefano Ronchi
27 Nov 2025 - 13:18

Fikayo Tomori ha ripercorso la sua esperienza rossonera in un'intervista rilasciata al podcast FilthyFellas. Il centrale ha spiegato perché il Milan ha rappresentato la scelta migliore della sua carriera, ha elogiato Leao indicandolo come un possibile futuro Pallone d'Oro e ha riavvolto il nastro dei ricordi fino allo scudetto del 2022. In mezzo, i duelli con Cristiano Ronaldo e il carattere travolgente di Zlatan Ibrahimovic.

La scelta Milan e l'impatto con l'Italia
Tomori ha raccontato di aver sempre immaginato una carriera all'estero. Quando è arrivata l'opportunità del Milan non ha avuto dubbi. Il periodo del Covid ha reso il trasferimento particolare, ma l'adattamento è stato immediato. "Se è stata la miglior scelta che potessi fare? Certamente - ha dichiarato il difensore -. Quando ho iniziato a giocare ho capito subito come gli italiani vivono il calcio. Se giochi bene loro ti trattano come il migliore che abbiano mai visto, come il re del mondo". 
Dopo i primi mesi in prestito, Maldini e Massara gli hanno proposto il riscatto e la decisione è arrivata rapidamente senza esitazioni. "Verso marzo-aprile mi hanno chiesto se volessi rimanere - ha raccontato -. Qualche minuto dopo il mio agente mi contattò dicendo che se quella era la mia decisione, era già tutto fatto".

Leao e il Pallone d'Oro
Nell'intervista Tomori ha parlato anche di Rafael Leao. "Potrebbe tranquillamente vincere il Pallone d'Oro. È alto, è forte, è veloce, sa dribblare. Ha tutto per essere uno dei migliori", ha detto il difensore rossonero citando poi altri tre compagni di squadra nel suo podio personale dei migliori giocatori con cui ha giocato al Milan. "In questa top 3 metto assolutamente Modric. Quando è arrivato nessuno sapeva cosa aspettarsi, ma già dopo il primo allenamento avevamo capito tutto - ha dichiarato -. Qualcuno, quel giorno, negli spogliatoi gli chiese se avesse mai perso la palla. La risposta era no ovviamente. È incredibile, ma stiamo parlando di un Pallone d'Oro, questo è il livello". "Poi ci metto Reijnders. Quando guardo il City lui è sempre nella posizione giusta per segnare, ma a volte la palla non gli arriva. Quando era al Milan si divertiva, troppo forte nello stretto - ha aggiunto -. Poi c'è Theo, quando lui e Rafa partivano sulla sinistra c'era poco da fare. Theo non era uno che amava sprintare senza palla, ma con il pallone tra i piedi diventava velocissimo"

Le sfide con Cristiano Ronaldo e l'impatto di Ibrahimovic
Nel ricordare le sfide più impegnative in campo, Tomori ha citato Cristiano Ronaldo ai tempi della Juventus. L'obiettivo era semplice: non concedergli nulla. "Non potevo permettergli di toccare la palla prima di me, se lui ci arrivava prima era fatta - ha raccontato -. In Italia, comunque, si difende diversamente, ci sono stati pochi 1 vs 1 perché eravamo spesso in due su di lui". Capitolo a parte per Zlatan Ibrahimovic, definito "la persona più competitiva" mai incontrata. "Quando giocavamo con i ragazzi delle giovanili voleva sempre che la palla gli venisse data perfettamente nei piedi, altrimenti poveri loro - ha spiegato parlando di Ibra -. Nei 5 vs 5 non accettava perdere, potevamo continuare a giocare finché la sua squadra non avrebbe vinto, altrimenti rientrava dentro gli spogliatoi furioso e faceva un casino. Se la sua mentalità è contagiosa? Si, certo".

Lo scudetto 2022 e la pressione rossonera
Tomori ha dedicato un lungo passaggio allo scudetto vinto nel 2022: un trionfo inatteso per l'esterno, ma pienamente creduto nello spogliatoio. "Vincere la Serie A è stato incredibile, specialmente perché nessuno ci dava favoriti - ha raccontato -. Noi sapevamo che l'avremmo vinto, ma quando ce lo chiedevano rispondevamo sempre che guardavamo partita per partita e non ci pensavamo". L'ultima sfida a Sassuolo è stata il punto di svolta: stadio esaurito già due ore prima, tre tribune tinte di rossonero e l'invasione di campo finale. "Quando arrivammo allo stadio, due ore prima, lo stadio era già pieno - ha spiegato riavvolgendo il nastro dei ricordi -. Al fischio finale tutti quanti invasero il campo, era pazzesco, ci abbracciavano e baciavano. Incredibile, per non parlare della parata in città".
Il difensore poi ha parlato anche della pressione che comporta vestire la maglia del Milan. Il riferimento va ai grandi del passato, da Maldini a Nesta, che rappresentano l'asticella con cui vengono giudicate le sue prestazioni. "I fan hanno grandi aspettative da noi. Hanno visto Maldini, Nesta, Stam, Kaká, ecc. Hanno visto giocare tutti questi grandi giocatori - ha dichiarato Tomori -. Nella mia posizione hanno visto grandi difensori, quello è il loro standard. Si aspettano quello ad ogni partita"

Nazionale, futuro e avversari da affrontare
Nel corso dell'intervista Tomori ha affrontato anche il tema della nazionale inglese, raccontando il dialogo avuto con Thomas Tuchel e la volontà di continuare a guadagnarsi spazio. "È ovvio che vengono seguite molto di più le partite in Inghilterra, perché è anche più semplice per loro presenziare - ha detto -. Però no, non penso di non venire chiamato solamente perché sono in Italia, devo solo continuare così". Poi ha citato le squadre che vorrebbe sfidare, dal Barcellona al Psg, e ha ricordato i confronti già avuti con Liverpool, Newcastle e Tottenham. Infine un commento sulla differenza tra Serie A e Premier League, spiegando come in Italia molte squadre affrontino le big puntando prima di tutto a non perdere, mentre in Inghilterra ogni avversario scenda in campo per provare a vincere. " In Serie A è diverso, faccio un esempio: se a San Siro arriva il Pisa, loro giocano per non perdere - ha concluso Tomori -. Se il Sunderland va a giocare contro l'Arsenal a Londra, vuole vincere".