Milan, Brocchi: "Ho fiducia"

Il tecnico spera nella conferma: "Ho un contratto fino alla fine di giugno, il presidente mi apprezza. Ma la scelta non dipende da me"

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Cristian Brocchi è al lavoro per preparare la prossima stagione, da allenatore del Milan. Al microfono di SportMediaset.it l'attuale tecnico rossonero spiega: "Fino a prova contraria ho un contratto fino al 30 giugno: quindi è normale che io stia organizzando la preparazione atletica estiva. Ho grande fiducia". Brocchi sa da dove ripartire: "Dalla finale di Coppa Italia: i 35 giorni del mio lavoro si sono visti, ripartiamo dal gioco".

La convinzione di Brocchi è chiara: il suo lavoro si è visto e il Milan dovrebbe puntare su di lui: "Sto lavorando per pianificare la preparazione estiva con molta fiducia. Fino al 30 giugno sono l'allenatore. Vorrei ripartire dalla prestazione della squadra nella finale di Coppa Italia: lì si è visto che i miei 35 giorni di lavoro sono serviti". Brocchi è molto sicuro di sé: "Ho visto che i ragazzi e la squadra mi hanno seguito, abbiamo fatto tutto quello che avevamo preparato. È un punto di partenza perché il mio obiettivo è quello di portare il Milan a giocare un calcio diverso, che riconquisti la fiducia dei tifosi". Ecco, il pubblico rossonero è molto critico: "Hanno ragione, vogliono che chi indossa la maglia del Milan metta dentro tutto quelle caratteristiche che fanno parte della storia della società". A Casa Premium la stretta di mano con Sacchi: "Mi ha fatto i complimenti per partita di Roma. Mi fa piacere perché lo stimo: il suo calcio mi ha accompagnato nella mia crescita. Andavo a vedere il suo Milan: sentirmi dire bravo da lui mi rende orgoglioso e mi dà fiducia per il futuro".

"IL CHOLISMO È UN PENSIERO"
Brocchi spiega come preparerebbe, da allenatore, una sfida come la finale di Champions: "Lavorerei sulla tranquillità: i giocatori non vanno spronati, non bisogna chiedere concentrazione o stimolare la voglia di giocare. Bisogna dare serenità ed equilibrio. Peserà la differenza di esperienza tra il Cholo e Zidane? Sicuramente dopo 5 anni alla guida di una squadra conosci tutti. Hanno vissuto partite di grande importanza, hanno vinto campionati. Ma cinque mesi non sono pochi per imporsi, per conoscere la squadra. La qualità dei giocatori del Real è superiore, ma il carattere dell'Atletico è forte e renderà difficilissima la vita al Real. Il Cholismo è un pensiero più o meno condivisibile, ma a Simeone bisogna fare i complimenti per il lavoro che fa. Sul gioco ognuno è libero di intraprendere la propria strada".

Ai microfoni di Premium Sport Brocchi ha parlato anche del suo rapporto con Silvio Berlusconi: "Ha apprezzato molto il gioco nella finale di Coppa Italia? Le sue parole mi hanno fatto piacere e poi non è stato l'unico a dirlo. Il Milan ha sorpreso tutti, giocando in maniera aggressiva e determinata, quando tutti si aspettavano un Milan molto coperto. Non abbiamo meritato la sconfitta poi però la grande squadra è così, ti punisce alla prima occasione. Rimane un grande rammarico". Sul futuro una speranza: "Sono tranquillo. Con il presidente sono sempre in contatto, mi stima e sa quanta voglia ci ho messo, la scelta di una possibile riconferma non tocca a me. Se Berlusconi dovesse restare presidente sicuramente rimarrò in panchina? Di sicuro non lo so, però il fatto di godere della sua stima pende dalla mia parte. Lui mi ha scelto con un preciso obiettivo, sa che con me si può fare qualcosa di buono e la finale l'ha dimostrato. La speranza è che qualsiasi sia la sua decisione societaria io possa rimanere ancora l'allenatore del Milan. Escluso un mio ritorno in Primavera? Non lo so, un allenatore quando fa un percorso vuole sempre crescere e andare in avanti".

Un pensiero anche su Ibrahimovic: "Non ho la certezza di restare, figuriamoci se possa pensare a nuovi acquisti. E' un discorso che nel caso affronteremo fra qualche giorno. Ibra risolverebbe molti problemi al Milan? Lui risolverebbe problemi a qualsiasi squadra, ha una classe fuori dalla media. El Shaarawy rimpianto rossonero? E' un ragazzo dalle grandi qualità, ma bisogna andare a rivedere l'ultima stagione di Stephan al Milan dove ha trovato grandi difficoltà. I commenti che facevano su di lui erano diversi da quelli di questo momento. E' riuscito ad emergere grazie alla voglia e alla costanza, è da prendere come esempio. Ora è ancora del Milan, vedremo se la Roma lo riscatterà, se non dovesse farlo saremmo felicissimi di riaccoglierlo".