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Nuovo stadio Milan, Cardinale si smarca dall'Inter: "Mi piace essere indipendente"

Il patron dei rossoneri al Financial Times: "L'Inter pensa al proprio futuro, noi a cos'è meglio per noi"

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Nuovo stadio Milan, Cardinale si smarca dall'Inter: "Mi piace essere indipendente" - foto 1
© Getty Images

Gerry Cardinale ha fatto il punto sulla questione del nuovo stadio nel corso della quinta edizione del “The Business of Football Summit” a Londra, importante evento organizzato dal Financial Times. "Stiamo valutando diversi siti per costruire il nuovo stadio, inclusa un’area vicino San Siro, per capire cos’è possibile fare - ha spiegato il patron del Milan -. Lo stiamo facendo insieme al Municipio di Milano e alla Regione Lombardia. Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Però sai, penso che l’Inter al momento sia pensando a quello che sarà il loro futuro e noi ci concentriamo sul nostro e quale può essere la migliore soluzione per noi”.

Cardinale, all'indomani dell'incontro con il sindaco di Milan Sala e il presidente della Regione Lombardia Fontanaconferma l'addio al Meazza. "San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Voglio dire che vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare, bisogna fare un debrief a 360 gradi. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi".

Sul fondo Elliott. "Ho grande rispetto per i Singer, non li conoscevo prima. Sono rimasto impressionato per quello che hanno fatto in quattro anni, anche perché non avevano esperienza nello sport. Sono uno dei fondi più strutturati nel mondo. Uno dei punti del business plan è la continuità con Elliott, RedBird ha il 100% delle quote. Per andare avanti e arrivare al prossimo step abbiamo preso due top manager che arrivano da Elliott ma che si sono offerti loro alzando la mano e parlo di Furlani, che sostituisce Ivan Gazidis che ha fatto grande lavoro, come AD e di Cocirio come CFO. Non è qualcosa che mi riguarda, ho manager talentuosi intorno a me. Ci sono persone che arrivano nello sport a pistole spianate. Non dico a Pioli chi mettere in campo. Non è “rocket science”, non curiamo il cancro, ma bisogna fare le cose per bene. Noi sfruttiamo i dati, credo che il modo in cui li usiamo sia diverso dal solito. Si tratta di efficienza in termini di gol, e di come i giocatori si posizionano per aumentare il loro impatto sulle possibilità di fare gol".

Cardinale ha anche parlato della Superlega. "Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. La Superlega era stata strutturata male ma mettere equilibrio competitito è una cosa giusta. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo: se la Serie A mette le sue cose in ordine insieme a Liga e Ligue 1 può collaborare per fare cose per bene".

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