"Ho avuto uno screzio con Neymar"

Il centrocampista francese all'Equipe: "Buffon mi ha accolto con un bacio"

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In un'intervista a 'L'Equipe', Blaise Matuidi ha rivelato un retroscena sul suo arrivo alla Juve. "Buffon mi ha dato un bacio appena sono arrivato, come se mi dicesse che ora ero della famiglia. La Juventus per me significa la classe, la maglia nera e bianca, una squadra che merita rispetto". Sull'addio al Psg: "Quando ho deciso di andare via Neymar era già arrivato. Senza entrare nei dettagli, ho avuto una discussione con lui".

L'uomo a cui Allegri non rinuncia mai, quello che teneramente definisce il 'vagabondo' perché invece che la lingua fa andare (e assai bene) le gambe in ogni zona del campo. Matuidi in pochi mesi ha conquistato tutto l'ambiente bianconero e all'Equipe racconta il suo arrivo a Torino. "Ne avevo parlato molto con Pogba e con Evra, tutti mi hanno detto grandi cose, e anche il ct Deschamps è passato da quelle parti. L'ho sentito al telefono quando avevo già preso la mia decisione, l'ho chiamato per comunicargliela. In quel momento la Francia aveva davanti gare importanti e volevo chiarire la mia situazione. Era molto contento per me".

Il francese si è subito abituato al carico di lavoro di Allegri. "A dire la verità, noi francesi non amiamo molto faticare in allenamento. Qui, invece, ho imparato ad apprezzare questo lavoro".

Sin da ragazzino è stato un grande ammiratore della Juventus. "Quando ero ragazzo seguivo i grandi giocatori. E la Juve ne aveva molti: Baggio, Del Piero, Buffon, Thuram. E poi Edgar Davids, è stato uno dei miei modelli. E ne dimentico tanti. Mi ricordo di uno Juve-Psg. Ero ovviamente tifoso del Psg, ma la Juve vinse 6-1: che grande squadra!".

Con Neymar ha condiviso meno di due settimane di spogliatoio (il brasiliano ha svolto il primo allenamento con il Psg il 5 agosto, Matuidi ha effuato le visite in bianconero il 17 agosto), poco tempo sufficiente per scontrarsi con la stella brasiliana. "Quando ho deciso di andare via dal Paris Saint Germain, Neymar era già arrivato. Senza entrare nei dettagli, ho avuto una discussione con lui. Dani Alves e Thiago Motta volevano che restassi perché ho trascorso sei anni a Parigi e conoscevo perfettamente il club. Ma avevo già fatto la mia scelta".

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