LA CONFERENZA

Inter, Lautaro Martinez: "Voglio continuare a vincere, credo nello scudetto"

Il Toro: "Con il Napoli partita importante, vogliamo vincere tutto"

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Lautaro Martinez carica l'Inter in vista del big match con il Napoli. "Scudetto? Credo a tutto, siamo ancora nella prima parte di campionato, abbiamo perso punti importanti in campionato, ora ci aspetta una partita importante mercoledì - ha spiegato il Toro in conferenza stampa - Dobbiamo prepararci bene, fare la nostra partita e anche in Coppa Italia siamo in corsa, arriverà il Parma, ogni appuntamento sarà importante. Non dimentichiamo la Supercoppa, vogliamo vincere tutto".

LA CONFERENZA DI LAUTARO MARTINEZ
La prima cosa che hai pensato quando hai visto la palla di Montiel entrare?

"Emozioni uniche, ho pensato a tutto quello fatto nel passato, da bambino sognavo questo ma non pensavo fosse così bello".

E' questo il sogno più grande? E quale il sogno nuovo?
"Era quello più importante della mia carriera perché dopo questo non c'è altro, è il massimo giocare per il proprio Paese, per la gente, è stato bellissimo, emozionante. Ora devo pensare a continuare a vincere perché si tratta di questo, vincere tutti i trofei che uno gioca".

Credi allo scudetto?
"Credo a tutto, siamo ancora nella prima parte di campionato, abbiamo perso punti importanti in campionato, ora ci aspetta una partita importante mercoledì, dobbiamo prepararci bene, fare la nostra partita e anche in Coppa Italia siamo in corsa, arriverà il Parma, ogni appuntamento sarà importante. Non dimentichiamo la Supercoppa, vogliamo vincere tutto".

Cosa ti porti all'Inter dopo la vittoria del Mondiale?
"Le partite sono sempre lunghe, ho imparato che la forza del gruppo è importante. Cercherò di trasmettere quello che ho imparato al Mondiale ai miei compagni".

La festa in Argentina e a casa tua, a Bahia Blanca.
"È stata una emozione difficile da spiegare a Bahia Blanca. Ci sono tante personalità dello sport, è stata una grandissima emozione per tutti, anche per la mia famiglia. Anche a Buenos Aires è stata una locura".

I tre momenti più belli?
"Primo scelgo sconfitta con Arabia, lì abbiamo parlato con tutto il gruppo e siamo tornati a lavorare come abbiamo fatto in questi anni con Scaloni. Il secondo con l’Olanda, è stato difficile ma è uscita la forza del gruppo. Terzo è il rigore di Montiel".

Quanto hai dormito dopo la vittoria?
"Ho dormito poco a casa, la bambina aveva fuso orario e ho dormito poco".

Un Mondiale a metà stagione è atipico. Ora come si riparte?
"Ti dà più forza, siamo a metà campionato, magari di testa puoi stancarti di più mentalmente per quello che abbiamo vissuto che è forte".

Come coltivi la fame di continuare a vincere?
"Lavorando e con l'amore che ho per questo sport. Voglio vincere tutte le partite, anche in allenamento. Il Mondiale è il massimo ma dobbiamo qualificarci per il prossimo e vincere il prossimo. Io sono uno quelli che vogliono vincere tutte le partite che giocano".

Offrirai una cena ai compagni?
"Quello che vogliono (ride, ndr)".

Quando non segni ti innervosisci perché ci tieni. L'aver vinto il Mondiale può renderti un giocatore migliore, magari più tranquillo?
“Anche qui all’Inter abbiamo superato tanti momenti difficili, se non faccio gol aiuto la squadra in altri modi. A volte non ci piace sentire tante parole da fuori perché la gente non sa cosa succede dentro, prima del Mondiale stavo giocando con la caviglia a pezzi, non sono arrivato in Qatar come volevo ma il mister e i dottori lo sapevano. Io vado a dormire tranquillo, perché mi alleno sempre al meglio”.

Come stai?
“Sono pronto, sono tornato dopo un po’ di riposo, la caviglia è migliorata, se il mister mi fa giocare sono pronto a dare una mano”.

Com'è dover passare dal Mondiale subito al campionato? In genere c'è l'estate di mezzo...
"E' difficile ma come dicevo abbiamo festeggiato, dormito poco, mangiato e bevuto, ora mi sono messo in aereo a pensare solo all'Inter e al Napoli, a lavorare con i compagni e ad ascoltare il mister per preparare la partita nel miglior modo possibile, sarà importante".

Tra Nazionale e Inter giochi in modo diverso?
"Quando vengo chiamato in Nazionale gioco con il migliore al mondo, lui è protagonista (Messi, ndr) e noi cerchiamo di dargli una mano. All'Inter ho il mio ruolo, cerco di fare il meglio possibile sia che giochi con Correa, Dzeko e Lukaku. Mi preparo in allenamento al meglio".

Questa esperienza ti ha cambiato? E cosa ti ha detto Inzaghi?
"Questa esperienza mi ha fatto cambiare tantissimo. Ho iniziato giocando, poi non riuscivo ad allenarmi per i problemi alla caviglia. Poi giocava l'altro attaccante. Sono contento di quello che ho vissuto. Il mister mi ha fatto i complimenti così come i compagni. Sono contento di essere qui a lottare con loro per i nostri obiettivi".

Se pensi all'Inter e al Mondiale, quali sono le immagini più belle?
"All'Inter ho vissuto momenti bellissimi. Abbiamo vinto tre trofei che mancavano da tanto. Sono molto orgoglioso. Anche in Argentina mancava da tanto il Mondiale. Il momento più bello è stato quando mia figlia ha toccato la coppa del mondo. Da quando è nata lei mi ha cambiato la vita e ho vinto tanti trofei".

Ora sei pronto a essere un leader anche nell'Inter?
"Sono quasi 5 anni che sono qua, mi sento importante non solo perché ho vinto il Mondiale, anche prima. Ho preso responsabilità e cerco sempre di aiutare il compagno, che sia giovane o esperto, i gruppi si formano così, abbiamo tanti giocatori importanti ma vincere la coppa del Mondo cambia tutto. Io però resto la stessa persona e farò lo stesso lavoro che stavo facendo prima".

Come hai trovato Lukaku al rientro? Hai giocato il Mondiale con una caviglia così, hai sentito la riconoscenza del club?
"Dopo l'Atalanta ho tenuto duro, ho nascosto il dolore, cerco sempre di essere in campo per dare una mano a tutti. Romelu sta bene, si stanno allenando tutti bene, siamo al completo e stiamo lavorando tutti per affrontare la partita al meglio".

Il messaggio più bello dopo il Mondiale? Il ruolo di Maradona nella vittoria a livello di mistica qual è stato?
"Il messaggio più importante è di mia nonna, mia madre non è potuta venire al Mondiale e il suo messaggio è stato importante. Il fatto che Diego non ci sia ci ha fatto male a tutti, a tutto il mondo, ci è sempre vicino e si sta godendo la vittoria dall'alto".

Cosa ne pensi dell'assenza dell'Italia al Mondiale?
"Siamo molto amici con gli italiani, so che erano tutti con noi, mi fa molto piacere, anche questo è bello. Ora l'Italia si deve preparare per la prossima perché sono forti e hanno talento, spero che al prossimo Mondiale vengano con noi".

Com'è riattaccare la spina dopo la sosta? Che insidie nasconde la partita con il Napoli?
"
Il Napoli ha qualità, dobbiamo fare bene pressione senza palla, sarà importante fare il nostro lavoro. Passerà tanto da quando avremo la palla, dobbiamo prepararci bene. La squadra l’ho trovata bene anche fisicamente, si sono allenati bene, siamo carichi. Sarà una partita importante per il nostro futuro".

Sei arrivato nel 2018, eri una persona e un calciatore diverso. Come ti vedi da qui a 4 anni?
"Ho imparato tanto, sono migliorato tanto, con tanti mister e tanto lavoro sono cambiato da così a così. Da qui a quattro anni l’obiettivo è continuare a migliorare ogni giorno in tutto per essere più maturo dentro il campo ed essere più intelligente".

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