Il cuore di un 40enne si è fermato mentre usciva dallo stadio: i sanitari del Meazza l'hanno salvato
Si parla spesso di partite "sconsigliata ai deboli di cuore" ma sta volta, dopo Inter-Barcellona, questa frase fatta si è tramutata in una vera e propria tragedia sfiorata. L'epico scontro tra nerazzurri e blaugrana ha messo a dura prova le coronarie degli spettatori sugli spalti e a casa. Quelle di un tifoso però hanno sofferto particolarmente: un 40enne, subito dopo il fischio finale del match che ha sancito la qualificazione alla finale dei nerazzurri, è stato colto da un malore poco prima di abbandonare lo stadio. L'uomo, un soggetto non a rischio, è stato colpito da un arresto cardiaco che ha obbligato i soccorritori del Meazza a "defibrillarlo per 4 volte", come ha raccontato Alessandro Geddo, responsabile del servizio sanitario di San Siro, all'Adnkronos.
"A fine partita, durante il deflusso dal secondo anello, settore blu - ricostruisce il medico - questo giovane tifoso ha avuto un arresto cardiaco", una persona "senza particolari patologie. È stato soccorso dalla pattuglia in loco, poi sono arrivato io e la mia equipe. Dopo la ricomparsa del ritmo cardiaco, il paziente è stato intubato e messo in coma farmacologico". Dopo la stabilizzazione, l'uomo "è stato portato alla Rianimazione dell'ospedale San Carlo" di Milano. "Era in respiro spontaneo - chiarisce Geddo - Domani dovrebbe essere svegliato e ad oggi non risultano segni di compromissione neurologica". Fondamentale per il lieto fine di questa vicenda è stato il primo soccorso dell'amico che era con lui a vedere la partita: "Era con un amico che è stato il primo a iniziare già il massaggio cardiaco. È questa la chiave di volta - assicura il camice bianco - prima si inizia a massaggiare e meglio è".
Sempre Geddo ha raccontato che non si tratta del primo arresto cardiaco quest'anno a San Siro: "Si tratta del secondo caso. In media accade 2 volte all'anno. L'altro caso è capitato circa 4 mesi fa, e il paziente è completamente tornato ristabilito. Era una persona con fattori di rischio, mentre quest'ultimo paziente no".
La situazione particolare in cui si è verificato questo malessere fanno sorgere una domanda spontanea: ma è possibile che il cuore di un tifoso si fermi per lo stress legato a una partita di calcio? "Non è possibile dirlo - risponde Geddo - anche perché non conosciamo eventuali fattori di rischio individuali. Sicuramente lo stress può avere un'incidenza su questo tipo di eventi ed è ben noto che durante situazioni di alta emotività con il rilascio di catecolamine c'è un rischio aumentato di spasmo coronarico o anche di ischemia franca", conclude Geddo .