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L'UOMO DEL DESTINO

Dal 22 aprile al 6 maggio: quando conta di più è Francesco Acerbi l'eroe dell'Inter

Dopo la rete che ha stappato il derby della seconda stella, il difensore ancora decisivo con il gol del pareggio al Barca

di Francesco Lommi
07 Mag 2025 - 12:16

Dal gol nel derby scudetto la notte del 22 aprile 2024 a quello del pareggio di ieri sera, 6 maggio 2025, contro il Barcellona: Francesco Acerbi segna poco, ma sceglie momenti discretamente pesanti per farlo. Un uomo che nella sua vita ha sempre dimostrato di non accettare la sconfitta. Ancora prima che in campo, battendo la terribile malattia che l'aveva colpito nel luglio 2013: un tumore ai testicoli.

"MAI MOLLARE"

Il centrale, vinta la malattia, ha raccontato la sua storia e il rapporto con il cancro in un libro. Il messaggio veicolato è più o meno questo: mai mollare, anche nelle situazioni più difficili. E quale momento più critico di una semifinale di ritorno di Champions League, quasi sicuramente l'ultima in carriera, a un minuto da un’eliminazione che sarebbe stata durissima da digerire dopo 180 minuti di lotta alla pari contro un Barcellona di fenomeni? Il mondo all'andata è rimasto estasiato dal talento e dalle giocate di un ragazzino di 17 anni, Lamine Yamal. Oggi a prendersi la scena è un giovanotto di 37 anni che ieri sera ha deciso di segnare il suo primo gol in carriera in Champions a un minuto dalla fine.

DALLA SECONDA STELLA AL BARCELLONA

E il "vizio" di segnare gol pesanti non è cosa nuova per Acerbi. Il centrale, soltanto un anno fa, si rendeva protagonista del gol che stappò la partita in casa del Milan che consegno il 20esimo scudetto ai nerazzurri. Proprio quei rossoneri che Francesco aveva prima guadagnato e poi perso per una vita fuori dal campo non esattamente da professionista esemplare. E così, dopo l'esperienza fallita in una big, la ripartenza in provincia, a Sassuolo, per ricostruire le certezze perse. Dopo cinque anni da protagonista a Reggio Emilia, arriva la chiamata alla Lazio. E proprio a Roma avviene l'incontro con l'uomo che gli cambierà la carriera: Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino è stato l'unico a credere sempre nel 37enne di Vizzolo Predabissi: quando un Inter senza budget cercava un centrale per completare il reparto, Simone non ha esitato un momento a scegliere proprio lui. Un nome che, inizialmente, non era stato ben visto né dalla proprietà e neppure dai tifosi: oggi, dopo tre anni da mattatore, i giudizi sono capovolti.

FUTURO IN BILICO

E anche il suo futuro è tornato in discussione: a fine stagione, complice la carta d'identità e un contratto in scadenza, sembrava che le strade del centrale italiano e dell'Inter si dovessero separare. Dopo la notte europea vissuta da protagonista (e gli ultimi mesi giocati ad altissimo livello) un prolungamento non è più fuori discussione. Qualche settimana fa, dopo aver eliminato il Bayern Monaco, alcuni tifosi lo avevano trovato nel traffico appena fuori dallo stadio: "Sei un grande, ti devono clonare", gli hanno urlato. I giudizi sono stati rovesciati. Hanno vinto loro, anzi, ha vinto lui: Francesco Acerbi. 

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