L'INTERVISTA

Dumfries: "Ho voluto solo l'Inter, chiamavo Raiola tutti i giorni"

L'esterno olandese: "All'inizio è stata dura, ma qui hanno sempre avuto un piano per inserirmi con calma"

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Dopo qualche mese di ambientamente con il calcio italiano, Denzel Dumfries si sta prendendo l'Inter con prestazioni positive e gol. Nella rincorsa alla vetta dei nerazzurri anche l'esterno della nazionale olandese ha fatto la propria parte e ha raccontato la trattativa portata avanti questa estate dopo la cessione di Hakimi al Psg: "Volevo fortemente l'Inter, la squadra campione d'Italia. Chiamavo Raiola tutti i giorni"

La chiusura dell'affare con il PSV non è stata immediata: "Ci è voluto un po' di tempo - ha raccontato Dumfries a Voetbal International -, ma alla fine ho avuto i brividi. Chiamavo tutti i giorni Raiola perché la mia voglia di vestire la maglia dell'Inter ha prevalso su tutto". Le offerte non mancavano dopo Euro 2020 da protagonista: "C'era anche l'Everton, ma non ci ho pensato due volte. Volevo fortemente l'Inter".

Le prime settimane in nerazzurro per una serie di motivi non sono state semplici. Un nuovo calcio, un nuovo campionato e le fatiche dell'Europeo da smaltire: "Era logico che non fossi subito titolare - ha ammesso Dumfries -. Sono arrivato all'Inter senza una buona preparazione e per la prima volta gioco all'estero".

La difficoltà principale è stata l'adattarsi al nuovo calcio: "Lingua diversa, ambiente diverso e un modo di giocare per me completamente nuovo - ha raccontato Dumfries -. Prima in un 4-3-3 con palla a sinistra, entravo a destra. E' vent'anni che faccio così, il mio corpo lo fa in automatico, ma all'Inter è vietato. Qui devo restare largo. Ho lavorato tanto e adesso l'ho imparato, ma il calcio in Serie A è molto tattico. Ovviamente mi aspettavo di giocare di più all'inizio, ma la società e lo staff hanno sempre avuto un piano di inserimento per me".

Nella nuova avventura Dumfries è stato impressionato da San Siro: "Ho vissuto il mio primo derby contro il Milan in uno stadio pieno. Un'emozione fantastica, ho avuto la pelle d'oca e mi ha impressionato. Ho bisogno del pubblico, mi dà forza".

Per quanto riguarda i compagni sono due le menzioni: "De Vrij mi spiega perfettamente cosa ci si aspetta da me tatticamente. Poi c'è Perisic che mi aiuta perché gioca nel mio ruolo ma dalla parte opposta".

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