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Chivu ridisegna l'Inter e ritrova equilibrio. Occhio alla difesa a 4

Nerazzurri meglio dopo l'espulsione di Calhanoglu: di orgoglio e di lotta. Tante soluzioni offensive, serve migliorare in difesa

di Stefano Fiore
09 Ago 2025 - 12:20

Confusa, come l'intervento di Hakan Calhanoglu che - ammonito e avvisato poco prima dall'arbitro, comunque esagerato nell'estrarre il secondo cartellino giallo - gli è costato l'espulsione, l'Inter paradossalmente si è ritrovata meglio quando ha dovuto affrontare il Monaco in inferiorità numerica. Chiariamo: i 10 minuti finali del primo tempo sono scivolati via all'insegna del calcio un po' confusionario visto nella mezz'ora precedente, in un match viziato dal gol preso a freddo e da un cartellino rosso "regalato". Il pressing offensivo con la squadra complessivamente innalzata di diversi metri rispetto all'era Inzaghi, con Barella, spesso impreciso, a fare quasi da trequartista, non ha aiutato mediana e difesa che, infatti, hanno subito diverse ripartenze che per bravura di Sommer o errore di monegaschi non si sono tramutati in gol. 

Il vuoto in regia lasciato da Calha non ha chiaramente aiutato la situazione, lasciando la ThuLa al proprio destino visto che Luis Henrique non ha quasi mai affondato pur risultando meno spento di quanto visto al Mondiale per Club mentre Sucic ha mostrato qualità che però deve ancora integrare nei meccanismi di squadra, forse perché siamo solo agli inizi o forse per una certa timidezza del croato.

La ripresa, dicevamo, però ha cambiato molto se non tutto. Nell'intervallo Chivu ha ridisegnato la squadra con un 4-3-2 indebolendo solo nei numeri sulla carta il centrocampo che invece, con una linea difensiva a quattro e un attacco rimasto a due punte (a proposito, non male: dovendo giocare 55' in dieci contro undici si poteva pensare a sacrificare un attaccante e invece il tecnico rumeno è rimasto a due) ha ritrovato equilibrio regalandolo di riflesso alla squadra che ci ha messo del suo aggiungendo una discreta garra, come si era visto già per esempio contro il River Plate, anche perché per il Monaco, che tra una settimana debutta in Ligue 1, non era certo un'amichevole.

Dal match di ieri resta quindi la possibilità di esplorare la difesa a quattro oltre alle possibili varianti del 3-5-2 inzaghiano (3-4-1-2 e 3-4-2-1) e due costanti già viste anche con l'U23 da monitorare anche nei prossimi test, Monza il 12 e Olympiacos il 16: finalmente una varietà di soluzioni offensive che l'anno scorso erano praticamente limitate alla ThuLa mentre quest'anno aggiungono l'intraprendenza di Bonny e la fisicità di Pio Esposito e una difesa un po' troppo allegrotta ancora da registrare, qualcosa che arriverà di conseguenza trovando maggiore equilibrio complessivo di squadra. In attesa del mercato, vedi Lookman e Leoni, sarà su queste cose che Chivu lavorerà di più.

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