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L'INTERVISTA

Il Monza, il Milan, Allegri e un futuro da definire, Galliani: "Cosa farò da grande? Solo Dio lo sa..."

Il dirigente sportivo: "Sogno lo scudetto rossonero con Max al primo colpo, come successo con noi"

26 Set 2025 - 09:28
 © Getty Images

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E' finita un'era, non viene certo meno l'amore. Cinquanta anni tra il giorno del suo primo ingresso come socio nel Monza e l'addio al club brianzolo dopo che Fininvest e Beckett Layne Ventures (Blv) hanno finalizzato il closing relativo alla cessione della società. In mezzo, come ha raccontato lo stesso Adriano Galliani alla Gazzetta dello Sport, una vita intera bianco-rosso-nera. Il Milan con il Monza, infatti, e sempre al fianco del presidente Berlusconi.

Un prima, un durante e un dopo. Un dopo che potrebbe farsi ancora oggi: "Cosa farò da grande? Solo Dio lo sa..." ha infatti risposto il più esperto dei dirigenti calcistici italiani alla domanda su un suo possibile ritorno in rossonero. Aggiungendo poi, però, di non vedersi "in un club che non sia di Berlusconi". Di certo, da lunedì prossimo 29 settembre, giorno in cui le dimissioni del cda del Monza diventeranno operative, Adriano Galliani tornerà un... libero professionista sul mercato. Con uno sguardo sempre attento e partecipe sul suo Milan, il Milan che oggi è tornato nelle mani di Allegri.

"Max è un grande allenatore" ha sentenziato perentoriamente nell'intervista concessa alla Gazzetta. "Ci ho visto bene... Quando era al Cagliari, gli ripetevo: 'Lei ha il phisique du role' per il Milan. Perché, per guidare una grande, conta anche la presenza. Max giocava e vestiva bene. Un bel fioeu, direbbe Gullit. Il mio sogno è lo scudetto al primo colpo, come con noi. Può farcela, sono ottimista. I dirigenti rossoneri hanno fatto una scelta azzeccatissima".

Azzeccata come quella di Modric: "Noi avevamo Pirlo, poi quando Modric è andato al Real è diventato inavvicinabile. E' un grandissimo giocatore. Mi ricorda tanto Pirlo. Determinante Rabiot, che è sempre piaciuto tanto a Max". Libero da altri incarichi, Galliani potrà tornare a essere a tempo pieno un... ultrà milanista:"Mai smesso di esserlo. Non mi sono mai trattenuto neppure da dirigente del Monza. Io non so cosa faccio allo stadio. Me ne rendo conto quando mi rivedo in tv... Ho dentro 31 anni di Milan". Tifare Milan in quale stadio? "Una città come Milano non può non avere un grande stadio, in linea con i tempi. E il luogo non può che essere San Siro, ben servito da metro, strade e autostrade, dove i tifosi del Milan sono abituati ad andare da 100 anni e quelli dell’Inter da 80. San Siro è impossibile da ristrutturare. L’alternativa è costringere le squadre a giocare nella cintura milanese. Ogni consigliere comunale, al di là delle logiche politiche, deve valutare se per la città di Milano, sia conveniente avere uno stadio meraviglioso o non averlo. Una città all’avanguardia, bella come Milano, non può non avere uno stadio all’altezza del suo standard. L’eresia non è abbattere San Siro, ma Inter e Milan fuori dalla loro città".

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