Serie A, Milan-Frosinone 2-0: rossoneri in zona Champions

Gigio para un rigore a Ciano sullo 0-0, poi si svegliano il polacco e lo spagnolo: Gattuso può ancora sperare

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Soffrendo al di là di ogni previsione, il Milan batte 2-0 il Frosinone, approfitta della sconfitta dell'Inter a Napoli e, nonostante il pareggio dell'Atalanta a Torino contro la Juve, si guadagna la possibilità di correre per il quarto posto fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata di campionato. A un turno dal gong del campionato, infatti, Gattuso resta quinto a quota 65 ma con un solo punto di ritardo sia sui bergamaschi, attesi dalla gara del Mapei contro il Sassuolo, che sull'Inter, che ospiterà un Empoli in piena corsa per salvarsi. A San Siro, nel giorno dell'addio di Abate, giustamente celebrato dal popolo rossonero, il Milan gioca un primo tempo mediocre, si aggrappa a Donnarumma che respinge un rigore di Ciano a inizio ripresa e trova poi l'uno-due decisivo grazie al ritorno al gol di Piatek e a una splendida punizione di Suso. Tanto basta per continuare la rincorsa ad Atalanta e Inter e tenere vivo il sogno Champions.

LA PARTITA Aspettando un regalo dalla Juventus, il Milan e Gattuso ricevono dal vecchio amico Ancelotti e dal suo Napoli l'ultima (o quasi) chance per agganciare il treno Champions all'ultimo respiro. La gara contro il Frosinone vale quel che vale, il che tradotto fa 90' ancora da vivere con il cuore in gola e se non altro la certezza di aver fatto, almeno a fine stagione, il proprio dovere. Nel senso: i rossoneri dovevano vincere le ultime quattro partite e tre, anche faticando parecchio, le ha vinte. Adesso resta l'ultima tappa di Ferrara e poi si vedrà. L'Atalanta, con pieno merito, è quasi andata. L'Inter, sconfitta al San Paolo, è tornata almeno teoricamente scavalcabile. Una sola opzione, ovviamente: vittoria del Milan contro la Spal e sconfitta o pareggio dei nerazzurri a San Siro nell'ultimo, delicato match contro un Empoli che sta facendo il possibile e qualcosa di più per salvarsi la pellaccia ed evitare la retrocessione in Serie B. Alternativa quasi identica: pari o sconfitta dell'Atalanta contro il Sassuolo. Difficile anche solo da immaginare.

Cosa resta dunque di questo 2-0 al Frosinone? La matematica, il retrogusto un po' amaro di una stagione che avrebbe potuto essere trionfale e può invece diventare fallimentare – al netto delle parole di Gattuso – e la sensazione che, chiuso questo campionato, qualcosa andrà messo sul piatto della bilancia per capire come e da chi ricominciare. Ad esempio: la rosa è all'altezza? O meglio: chi della rosa lo è? Gattuso si è meritato il diritto di guidare la squadra anche nella prossima stagione? I quadri dirigenziali, da Leonardo a Maldini a chissà chi, devono essere rivisti?

Tutti nodi che dovranno sciogliere Elliott e Gazidis e che saranno misurati nella distanza tra una Champions conquistata o un quarto posto non raggiunto. Con, tra l'altro, la questione Fair Play-Uefa da valutare o, per dirla diversamente, subire. Intanto, tornando al campo, contro il Frosinone non c'è stata la sensazione di un Milan da Champions. Anzi. Primo tempo al limite dell'indecenza, secondo nato sotto il segno di un rigore regalato (controllo sbagliato di Abate e fallo su Paganini) e poi parato miracolosamente da Donnarumma e finito per essere trionfale grazie al ritorno al gol di Piatek (affiancato nella ripresa da Cutrone) e a una punizione esemplare di Suso, cresciuto enormemente proprio nel momento del bisogno. Il resto non è stato granché, con le solite giocate a fantasia zero e il consueto lento e inutile possesso palla orizzontale. Insomma, comunque vada ci sarà da lavorare per evitare che ogni gara, come quest'anno sia una lotta se non un terno al lotto e per non costringersi a giocarsela alla pari con tutte le avversarie dal quarto posto in giù invece che con quelle che occupano le prime tre piazze della classifica.

Eppure in questo clima il Milan conquista la matematica certezza di essere qualificato alla prossima Europa League e può sperare di vincere almeno l'ultimo derby stagionale. Dopo due sconfitte è il più importante. E tutto sommato che l'Inter debba in realtà giocarlo contro l'Empoli ha l'aria di non essere una notizia per forza negativa.

LE PAGELLE Donnarumma 8 - Il peso della parata sul rigore di Ciano è inquantificabile. Più decisiva di qualunque gol, più importante di qualunque vittoria. Se il Milan può sperare fino alla fine di agganciare la Champions il merito è tutto di Gigio

Abate 5.5 - Era il giorno della sua festa, del meritato tributo del popolo rossonero a un giocatore di quel popolo è stato parte ed espressione. Non avrà incantato il Meazza con giocate di classe, ma Abate c'è sempre stato con tutto quello che aveva: corsa, cuore, passione. E questa vicinanza al SUO club non gliela toglierà nessuno. Nella partita, pur senza sfigurare, aveva messo uno di quegli errori che poi non si dimenticano più: controllo sbagliato, fallo e rigore. Un grazie grande così a Donnarumma e lo spazio per qualche lacrima e l'abbraccio di San Siro.

Suso 7.5 - Criticato, criticatissimo, per buona parte della stagione è tornato nel momento decisivo. Gol al Bologna, assist a Firenze, gol contro il Frosinone (oltre al cross con cui innesca l'azione dell'1-0). Insomma, a volte fa arrabbiare, ma per il Milan resta imprescindibile.

Ciano 4.5 - Poteva rovinare la festa al Milan e forse non se l'è sentita. Anche se il rigore non era un brutto rigore e alla fine è solo stato più bravo Donnarumma. Però se il Frosinone ha perso contro il Milan, beh, qualche colpa il povero Ciano ce l'ha

Piatek 6 - Invisibile fino al gol. O meglio: un tiraccio in diagonale e niente altro. Poi finalmente un po' di Piatek vecchio stile, cattivo sul primo pallone vagante in mezzo all'area e reattivo (grazie anche all'inserimento di Cutrone). Può arrivare in doppia cifra con due squadre nella stessa stagione. A Ferrara, con la Spal, il suo "record" potrebbe significare Champions

IL TABELLINO MILAN-FROSINONE
Milan (4-3-3):
G. Donnarumma 8; Abate 5.5 (39' st Conti sv), Musacchio 6.5, Romagnoli 6, Rodriguez 5.5; Kessie 5.5, Bakayoko 6 (6' st Cutrone 6), Calhanoglu 6; Suso 7.5, Piatek 6 (36' st Castillejo sv), Borini 6.5. A disp.: Reina, A. Donnarumma, Zapata, Mauri, Laxalt, Biglia. All.: Gattuso 6.5
Frosinone (3-5-2): Bardi 6; Goldaniga 6, Ariaudo 6, Brighenti 6.5; Zampano 6, Paganini 5.5, Maiello 6, Sammarco 6, Beghetto 5.5 (30' st Valzania 6); Trotta 5 (20' st Dionisi 5.5), Ciano 4.5 (32' st Ciofani sv). A disp.: Sportiello, Iacobucci, Krajnc, Capuano, Simic, Ghiglione, Cassata, Molinaro, Pinamonti. All.: Baroni
Arbitro: Manganiello
Marcatori: 12' st Piatek, 21' st Suso
Ammoniti: Abate (M)
Espulsi: -
Note: 5' st Donnarumma (M) para un rigore a Ciano (F)

LE STATISTICHE • Il Milan non vinceva una partita di campionato con almeno due gol di scarto da febbraio contro l'Empoli.

• Era da inizio marzo che il Milan non infilava tre vittorie consecutive in Serie A.

• Suso con il suo settimo gol in questo campionato ha eguagliato la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo in Serie A (2016/17)

• Per Suso terzo gol su punizione diretta in Serie A con il Milan (sui 20 gol totali realizzati in rossonero nel massimo campionato). Tutti e 3 sono arrivati in casa.

• Suso ha partecipato attivamente a quattro degli ultimi sei gol segnati dal Milan in campionato: due reti e due assist.

• Piatek ha ritrovato il gol dopo 564 minuti di digiuno con la maglia del Milan in tutte le competizioni.

• Piatek é l'ottavo calciatore dei top-5 campionati europei 2018/19 a segnare almeno 30 gol stagionali (in tutte le competizioni), il primo tra quelli che militano in Serie A.

• Donnarumma ha parato il suo terzo rigore in Serie A (su 20 affrontati): due di questi a San Siro.

• Quinto rigore subito dal Milan in questo campionato: gli altri 4 erano tutti stati realizzati.

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