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Spalletti: "Temo questo Psv, ma siamo l'Inter. Ogni partita è un esame"

De Vrij: "Cerco 27 biglietti per la mia famiglia e gli amici, tutti lo stadio". Handanovic: "Il gol di Vecino col Tottenham mi ha fatto capire cos'è la Champions"

02 Ott 2018 - 18:47

Ci siamo. Al secondo impatto con la Champions League arriva un'altra Inter. Ben diversa da quella che a San Siro contro il Tottenham il 18 settembre si giocava quasi tutto: buonumore e progetti, prospettive e solidità. Con 4 punti in 4 gare di campionato e, solo tre giorni prima, il tonfo interno contro il Parma, quell'Inter distava anni luce dai sogni estivi. E il vantaggio degli inglesi, a inizio del secondo tempo, assecondava quella... tragedia sportiva. Poi la scossa, quel doppio brivido Icardi-Vecino nel finale di partita, quel boato di follia che ha scosso San Siro e il mondo interista. Incredibile (quasi), ma vero. Pazza Inter, com'è scritto nel destino. E da quel giorno, molto è cambiato e domani contro gli olandesi del Psv Eindhoven c'è da capire la qualità della stoffa interista da trasferta europea. Ecco Luciano Spalletti, le sue parole della vigilia. Con lui Samir Handanovic e Stefan de Vrij.

Il turn over di domenica quanto potrà servire?
Tanto. Sappiamo quante energie mentali portano via le partite... Noi abbiamo tratto dei vantaggi dal punto di vista fisico, muscolare. Si cercano conferme per l'autostima, per noi è sempre un esame, giocare nell'Inter è sempre un esame.
Obbligo di vincere o due risultati su tre?
Noi dobbiamo fare una gara attenta, mettendo in campo tute le nostre qualità singole e collettive. E' chiaro: se fai troppi calcoli rischi di limitare il gioco, le sue potenzialità e noi non lo faremo.
A che punto è la crescita?
Siamo in crescita, ma noi pensiamo alle difficoltà di questa competizione e delle partite. I nostri avversari appartengono a blocchi che stanno sopra di noi, questo dice il ranking Uefa. E questa è la realtà con la quale ci dobbiamo confrontare.
Che squadra è il Psv?
Squadra molto fisica, qualità tecniche importanti e un forte impatto sulla partita, interpretano il calcio come il loro allenatore, il suo carattere come calciatore, quello che aveva da calciatore.
Un pareggio può bastare, domani?
Io credo che un discorso così non vada bene, per l'autostima dei giocatori, per le nostre certezze. Si va per vincere la partita, poi si valutano le cose secondo gli sviluppi, ma il punto di partenza deve essere questo, importante per la crescita di una squadra e per le certezze dei giocatori.
La settimana della verità: con un risultato positivo cosa può accadere?
Cominciamo a preparare bene una partita così, l'aria è diventata subito massiccia, dobbiamo abituarci a respirare più forte, domani soprattutto. Una gara difficile, difficilissima. Noi da certe vittorie riceviamo una spinta per la personalità, per la forza che ci vuole indossando questa maglia. La nostra forza passa da partite così, e ci vuole la massima tensione e personalità. Barcellona, Tottenham e Psv sono squadre che stanno dinanzi a noi nei blocchi Uefa e tocca a noi andarle a raggiungere.
Il campionato olandese è poco allenante. Concorda?
Non credo, dico di no. Loro hanno caratteristiche di fisicità e aggressività, credo si siano pentiti di aver dato campo al Barcellona nella gara d'esordio. In Olanda si gioca un calcio così, che è difficile affrontare e attaccare, ma ci sono i metodi e i mezzi per poterlo fare. Il Psv ha vinto 3-0 contro l'Ajax e l'Ajax è una squadra che sa giocare.
La pressione che c'è da sempre sull'Inter come si gestisce?
I giocatori sono professionisti veri, mi aspetto che siano pronti all'impatto con la partita, quella è la prima insidia, da affrontare con fisico e mentalità. Questo momento ce lo siamo cercato la scorsa stagione, ora ce l'abbiamo a portata di mano e non dobbiamo farcelo sfuggire.
Come stanno D'Ambrosio e Vrsaljko?
D'Ambrosio sta bene e Skriniar non giocherà a destra. Vrsaljko ha fatto il suo percorso di recupero, ha fatto due-tre allenamenti e vedremo cosa fare. Vedremo se inserirlo nei 18, diventa fondamentale il pezzetto di allenamento che ha fatto.

de Vrij, come va la tua esperienza all'Inter?
Sono all'Inter, sono in una famiglia e sto benissimo, le cose stanno andando benissimo.
Quanto è diversa la vita calcistica nell'Inter?
E' molto intensa, ci sono tante aspettative, tanti tifosi che ci sono vicini. E' un'esperienza forte e impegnativa.
La squadra ha cominciato male. Ora va bene. Cosa è cambiato?
E' stata un'estate difficile, con tanti nuovi giocatori, i Mondiali, le novità. Normale che ci volesse qualche settimana per mettere le cose a posto, e questo è accaduto.
Un brutto ricordo qui: una sconfitta per 10-0.
Forse qualcuno lo sa, ma non lo vado a raccontare in giro, è una delle cose più brutte della mia carriera. Ma in questo stadio ho pure vinto.
Cosa pensa del Psv?
So che ha perso solo contro il Barcellona, nel corso della stagione, è una squadra di grande intensità, due ali veloci. Sarà dura.
In Olanda vedi la tua famiglia, gli amici.
Mi piace stare qui, mi servono ben 27 biglietti per famiglia e amici. Mi aspetta una grande serata di intensità e affetti.
La partita che vi ha sbloccato è quella col Tottenham.
Beh sì, è stato importante vincere quella partita e in quella maniera. Poi però bisogna dare continuità, ed è quello che stiamo facendo.
Conosci l'atmosfera dello stadio.
Sarà molto bello, sarà una serata speciale, ma l'Inter è abituata a giocare queste partite.

Handanovic, cosa c'è da temere del Psv?
Sono molto veloci, giocano molto bene, una punta che fa un lavoro sporco, fastidioso.
Con la vittoria quanto sarebbe ipotecato il turno?
Non lo so, facciamo una cosa alla volta, vincere qui sarà molto dura. Non faccio calcoli. Non può essere una partita decisiva, molto importante sì. Decisiva no, è solo la seconda gara del girone.
Qual è il segreto del gruppo?
Il segreto è di farsi trovare pronti tutti, sempre, dare tutto quando si è chiamati in causa, tifare per i tuoi compagni quando tocca a loro. Essere un vero gruppo.
A 34 anni gioca la sua seconda partita di Champions. Come si sta?
La partita è come le altre, ci si prepara al meglio, si suda e si soffre. Quello che non sapevo e che mi ha davvero emozionato è stato il pazzesco boato dello stadio quando Vecino ha segnato il gol del 2-1. E' stato fantastico, quelle sono le grandi emozioni del calcio.
Cosa pensa di Lozano?
Lozano, ma non c'è solo Lozano, c'è anche la punta esterna che è veloce e va diretta in porta. Sono molto giovani e sentiremo parlare molto. Siamo preparati per affrontarli.
Un paio di partite senza fare grandi interventi. Meglio di un anno fa?
Non saprei. Un paio di partite mi sono quasi.... riposato, quasi voglio dire. Ma queste sono anche le partite peggiori per un portiere perché se arriva un pallone non puoi sbagliare.

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