In palio il primo posto in Serie A e il fattore campo ai playoff: "A Bologna tutto esaurito con 800 trapanesi? E chi li sposta in Eurolega tanti tifosi? Neppure Pana e Oly"
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La parola scudetto è ricorrente, nelle interviste a giocatori e dirigenti della Trapani Shark. "Ancora troppo presto. Oggi c'è un sogno, un desiderio, una fame", ammonisce però coach Jasmin Repesa. La guida tecnica dei siciliani, avvicinandosi alla sfida della Segafredo Arena con la Virtus (domenica 11, ore 18.15), ha parlato a La Repubblica (ed. Bologna) della solidità del progetto societario e, soprattutto, della crescita esponenziale durante questa stagione di LBA da capolista.
Frasi di un uomo navigato, nella pallacanestro italiana ed europea di alto livello da oltre 30 anni: "Sappiamo che sarà dura, crediamo che questo playoff sarà più equilibrato degli ultimi. E la post season ha storie strane. La Milano che arrivò più in alto in Europa tornò stanca e perse 4-0 la finale con la Virtus di Djordjevic".
Una stagione regolare da 22 vittorie, con la possibilità di raggiungere quota 23, ma partita dall'inizio della scorsa estate: "Il presidente Antonini mi illustrò le ambizioni della società, mi illustrò il progetto. Ascoltai le sue parole, ma fu venire e vedere le strutture a convincermi che faceva sul serio. Gente come Notae, Horton, Alibegovic era fuori norma per l'A2, già pronta per l'A1. All'inizio ci sono state cose belle ed errori, ma dovevamo conoscerci. Petrucelli e Galloway in A avevano giocato (Reggio Emilia e Brescia), ma Robinson non era mai uscito dagli Stati Uniti (in realtà aveva giocato in Spagna nel finale di 2023/24 a Breogan): una scommessa. Il mio rapporto col presidente? Siamo diversi, ci rispettiamo, lavoriamo insieme per raggiungere un obiettivo. Sono una persona aperta, dico quel che penso".
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Un ambiente tutto sommato nuovo, sconosciuto, quello di Trapani, anche per un coach che aveva allenato ovunque tra Italia e Balcani: "Ho trovato gente calorosa e rispettosa: questa Sicilia "selvatica" è stata una scoperta quotidiana, diversa da tutti i posti in cui avevo lavorato. A Bologna già martedì annunciavano l'esaurito, ci prendiamo il piccolo merito di farne parte, con gli 800 trapanesi che verranno. Chi li sposta in Eurolega tanti tifosi? Neppure Panathinaikos e Olympiacos".
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Novità per Repesa, ma anche novità per tutto l'ambiente trapanese nell'adattarsi al contesto della Serie A: "Serviva professionalità: un club neopromosso scopre ogni giorno novità, e lì qualcosa ho dato. In campo, sono un coach che gioca sempre per vincere, ma anche per migliorare i giocatori. Notae è trasformato da guardia a play, non è mai facile. Horton, spesso dominante. Alibegovic, mai visto così solido, anche nelle partite in cui non arriva all'eccellenza".
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Trapani e Virtus avevano aperto il campionato, con la vittoria virtussina di misura al PalaShark nella prima al ritorno dei siciliani in A dopo 32 anni. Virtus e Trapani chiuderanno la regular season giocandosi la testa di serie n°1 ai playoff, con le Vu Nere di coach Ivanovic reduci da 8 vittorie nelle ultime 10 e Trapani con una sola sconfitta post Coppa Italia: "Bologna ha voltato pagina a Belgrado. Sono fisici, tosti, la tipica squadra da playoff. Milano è più leggera, talentuosa, con più giocatori che possono diventare protagonisti. La partita di domenica (palla a due alle 18.15)? Sono curioso. Soprattutto di come risponderemo alla loro fisicità, ai 10 kg in più che la Virtus avrà in ogni posizione. Ci serve la gara perfetta. Intelligente, oltreché fisica. Veniamo per vincere. Il primo posto ci interessa, nessuna squadra ci ha battuto due volte e vorrei pareggiare il conto anche con la Virtus".