I turchi di Melli per tornare al trionfo dopo 8 anni e dimenticare l'amarezza del 2019, i monegaschi di Mike James puntano invece alla prima Eurolega della storia
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Il tanto desiderato derby greco in finale di Eurolega, nel weekend di Abu Dhabi 2025, è finalmente arrivato: Panathinaikos e Olympiacos si affronteranno alla Etihad Arena nella sfida che però conterà meno, quella valevole per il 3°/4° posto (palla a due alle 16 italiane). A contendersi la 25° edizione di Eurolega, invece, saranno Monaco e Fenerbahce: dalle 21 locali (19 in Italia), monegaschi e turchi vorranno coronare una Final Four iniziata nel migliore dei modi.
COME CI ARRIVANO
17 punti, 7 rimbalzi, 7 assist, 3 palle rubate, 5 falli subiti, 29 di valutazione: basterebbe leggere il tabellino di Mike James per pesare il valore della prestazione necessaria al Monaco per superare l'Olympiacos in semifinale (68-78) e prendersi la rivincita del 2023 sui greci. Non è stato però un monologo dell'ex Milano: la pressione difensiva degli esterni monegaschi ha costretto l'Oly ad affidarsi unicamente a Fournier (31 punti per il francese), togliendo tutto il ritmo dal resto degli uomini di Bartzokas (1/19 da 3 per gli altri 11 biancorossi, minimo stagionale di 10 assist!).
I demeriti del Panathinaikos, nell'82-76 che ha permesso al Fenerbahce di tornare in finale di Eurolega a 6 anni dall'ultima volta, non sono stati pochi: l'approccio mentale alla sfida, emerso nelle brutte letture in attacco e l'uscita anticipata per limite di falli dell'MVP Nunn, è stato pessimo. Senza una grande prova dei gialloblu, però, i Greens sarebbero stati perdonati: i parziali decisivi sono nel 2° e 3° quarto, con Tarik Biberovic e un Errick McCollum ringiovanito di almeno un decennio letali nel punire gli spazi concessi dalla difesa ateniese (28 punti combinati tra le guardie di Jasikevicius).
COSÌ IN REGULAR SEASON
FENERBAHCE-MONACO 69-99 (Round 15, 12 dicembre 2024): alla quarta partita di Eurolega mai allenata da Vassilis Spanoulis in carriera, i monegaschi sbancano l'Ülker Sports and Event Hall dell'allora 2° in classifica. Mai si era visto un Fener così rinunciatario, disposto a staccare la testa con l'andare della gara (31-56 il parziale del secondo tempo): oltre ai "canonici" 40 punti in coppia di Okobo e James, da sottolineare i 20 assist del Roca Team a fronte di sole 7 palle perse.
MONACO-FENERBAHCE 91-82 (Round 30, 20 marzo 2025): cercate la miglior prova realizzativa della stagione di Mike James in Eurolega (29 punti, 5/11 da 2, 5/8 da 3 e 4/5 ai liberi)? Arriva nella serata in cui i monegaschi si riportano a sole due vittorie di distanza in classifica dai turchi (20-10 il Fener, 18-12 il Monaco), mettendo un'ipoteca sul fattore campo nei playoff che inizieranno di lì a un mese. L'unico a salvarsi per i gialloblu di Jasikevicius è Errick McCollum: anche per il 37enne nato in Ohio è season high (24 punti con 8/13 al tiro).
L'UOMO PIÙ CALDO
In casa Monaco, Mike James appartiene a una categoria a sé stante. Di quello che sta aggiungendo Alpha Diallo negli ultimi due mesi di Eurolega, però, se ne sta parlando addirittura poco: 12.8 punti (76.2% da 2, 52.6% da 3), 3 rimbalzi e difesa asfissiante a tutto campo su Kevin Punter nella serie col Barcellona; 22 punti (10/12 da 2), 6 rimbalzi e 3 assist nella vittoria sull'Olympiacos di venerdì sera, sfruttando le attenzioni della difesa rivolte alle guardie e togliendo ogni movimento senza palla a capitan Papanikolaou.
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A giudicare dai risultati di squadra e individuali, tutto si può dire tranne che Devon Hall sia stato "malconsigliato" per trasferirsi al Fenerbahce nella scorsa estate. Come a Milano, il prodotto di Virginia University si è trovato "costretto" nel ruolo di playmaker: come dimostrato dai 18 punti (3/4 da 2, 4/6 da 3) nella semifinale col Panathinaikos e dalla serie playoff col Paris, il 29enne americano possiede ora lo status da specialista d'élite nel panorama europeo. Difendere così su Kendrick Nunn e Jerian Grant e attaccare in seconda battuta una difesa avversaria già mossa è per pochissimi...
LA POSSIBILE "SORPRESA"
Non si era mai visto, nelle 6 stagioni di Eurolega vissute all'Olympiacos, un Sasha Vezenkov a cui era stato "tolto tutto" in attacco come nella semifinale di Abu Dhabi. Merito principale è di Jaron Blossomgame: l'ex Ulm sta proseguendo una lenta ma costante parabola di crescita come ala grande dinamica e intensa ai piani altissimi di EL, riadattandosi dopo le annate da prima opzione a Clemson (NCAA) e in Germania. Il test ora è da brividi: coach Jasikevicius proporrà giocatori completamente diversi, da Bonzie Colson (simile per movimenti lontano dalla palla a Vezenkov) a Nigel Hayes-Davis. A Spanoulis e al 32enne di Atlanta il compito di cambiare maschera nel minor tempo possibile.
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Nicolò Melli, di sorprendente, ormai non concede più nulla. Nelle gerarchie del Fenerbahce 2024/25 è sempre stato nelle retrovie per minuti, ma in cima alla lista per impatto e leadership: il duello con un altro veterano come Daniel Theis (i due sono stati compagni al Bamberg dal 2015 al 2017) promette colpi proibiti e giocate d'astuzia, ma il tedesco non ha una finale da 28 punti personali sfuggita nei secondi finali da vendicare...
L'INCOGNITA
Nessun esterno del Monaco è stata costretta a uscire per falli nella semifinale con l'Olympiacos (il più vicino è stato Strazel con 4, seguito da Loyd con 3): un dato impressionante - il rientro di Calathes, anche solo a livello numerico, ha giovato -, se si ricorda quanto i corpi dei monegaschi abbiano interrotto la circolazione di palla degli uomini di Bartzokas, da anni ai vertici europei per percentuale di canestri assistiti. Giocando costantemente al limite tra il fisico e il falloso, non è da escludere che i fischi a sfavore del Roca Team potrebbero aumentare: tra guardie e ali, mescolare ancora la rotazione potrebbe non essere ciò che Spanoulis si augura di fare nella sua prima finale di Eurolega da coach.
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Lo sa invece benissimo Sarunas Jasikevicius, alla 6° partecipazione da coach alla Final Four e ricordando la sconfitta maturata in finale col Barcellona nella Colonia chiusa per COVID contro l'Efes: ripetere la selezione di tiro dell'82-76 sul Panathinaikos sarà quasi impossibile. Il 17/34 da 3 della semifinale fa alzare un sopracciglio, soprattutto se confrontato ai precedenti in stagione col Monaco: nella gara d'andata, per esempio, il Roca Team ha tenuto il Fener a 4/21 coi piedi oltre l'arco (per Nigel Hayes-Davis 1/9!). Quanti e quali compromessi avrà previsto lo staff giallobu?
LA CHIAVE TATTICA
Concentrandosi sulle sfide di regular season, il Monaco ha vinto complessivamente di 39 punti ma è riuscito a raccogliere addirittura meno rimbalzi del Fenerbahce: 32-41 per i turchi nel ritorno tirato della Salle Gaston Médecin, perfino in una gara chiusa sul +30 la differenza a favore dei monegaschi è stata minima (34-33 per gli uomini di Spanoulis a Istanbul, guidati dagli 11 di Motiejunas). Se nei lunghi la stazza è simile, è negli altri ruoli che il Fenerbache vorrà far pesare il maggior tonnellaggio.
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Non considerando il 69-99 dell'andata come un campione "utile" per fare paragoni, quello che Jasikevicius e soci avranno studiato a fondo sono le 17 palle perse dal Fenerbahce nel ritorno del Principato. La provenienza della maggioranza di questi turnovers (6 di Guduric e 3 di Hall) potrebbe suggerire al Fener di trovare il fulcro creativo non nelle guardie sul perimetro - visto anche il trattamento riservato dal Monaco all'Olympiacos in semifinale - ma spalle a canestro: Baldwin IV, Hayes-Davis, Colson e Pierre (solamente 5' in semi per l'ex Sassari, ma il matchup con Diallo in termini di kg è goloso...) hanno qualità per mandare in rotazione la difesa monegasca e trovare vantaggi in post.
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