L'attaccante classe 1995 ammette di provare nostalgia per l'Italia e non esclude di rientrare al Milan dopo il prestito in Spagna: "Sì, l'Italia mi manca. Anche se il passato è passato, le cose potevano andare diversamente. Il calcio non è uno sport individuale, puoi avere le tue aspettative ma non sei solo e altre persone ti devono far fare le cose o almeno provare a fartele fare".
Poi si parla di futuro: "Voglio far bene qui, e aspettare. Se dovessi decidere, andrei a giocare nella miglior squadra del mondo. Così come se mi dicono di scegliere tra titolare a Siviglia o al Milan senza giocare mai, la preferenza è scontata. Però sono in mezzo a due situazioni: qui sto bene e sono un giocatore del Milan. Non ci penso, altrimenti mi distraggo".
"Se il Siviglia mi riscatterà è perché hanno fiducia in me e pensano possa far bene - ha aggiunto André Silva - ma è presto, non ho ancora fatto niente. Il presente condizionerà inevitabilmente il futuro. Io voglio solo giocare ed essere felice".
E stando a quanto rivela, la sua felicità potrebbe trovarla al Milan, nonostante il Siviglia abbia il diritto di riscatto: "Il Milan continua a seguirmi, dalla società mi mandano messaggi e mi dicono che sto facendo un buon lavoro. Del resto per loro sono comunque un investimento. Nella squadra ho tanti amici e quando sono venuti a Siviglia a giocare col Betis sono stato in albergo a salutarli".