MANOVRE NERAZZURRE

Inter, sette giorni per Kanté | Ma la missione è quasi impossibile

Marotta proverà ad accontentare Conte, ma servono cessioni importanti e il tempo stringe

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Servirà la settimana perfetta, ma gli ultimi giorni del mercato interista promettono di essere particolarmente frenetici. La parola d'ordine è sempre la stessa: cedere per comprare. E il sogno, manco a dirlo, resta N'Golo Kanté, il giocatore che Antonio Conte ha chiesto a Suning per completare la sua rosa da scudetto. Partiamo quindi dal centrocampista del Chelsea. I Blues sono fermi a una richiesta attorno ai 60 milioni anche se Lampard nelle ultime ore ha fatto aperto a una possibile cessione spiegando che "bisogna trovare una soluzione che possa accontentare me, il calciatore e la società". Il punto però non è la disponibilità dei londinesi a cedere, quanto la capacità economica dell'Inter di acquistare. 

E qui si apre il capitolo più complicato: la lista dei partenti è lunga e variegata, ma di offerte concrete, fatta salva quella che porterà Ranocchia al Genoa, non ne sono ancora arrivate. Il nome più caldo è quello di Milan Skriniar, finito nel mirino del Tottenham che, però, stando a quanto ci risulta, non ha alcuna intenzione di andare oltre i 40 milioni. Anzi, per la verità Mourinho vorrebbe piuttosto abbassare l'asticella, consapevole del fatto che in un mercato così complicato non si possano spendere cifre così significative per un difensore. Uscisse Skriniar - e il tempo non gioca a favore dell'Inter - Conte dovrebbe coprirsi in difesa con un altro centrale di ruolo. Darmian è un'operazione praticamente conclusa e sa giocare anche in una difesa a tre, ma il tecnico nerazzurro lo vuole come quinto di centrocampo (a sinistra, dove le alternative scarseggiano) e in ogni caso si tratterebbe di un altro centrale adattato come D'Ambrosio e Kolarov. Nelle ultime ore si è parlato molto di Milenkovic (Smalling l'alternativa), ma anche qui la trattativa con la Fiorentina, che vuole 40 milioni, non sarebbe semplice a meno di inserire Pinamonti nell'affare. Il problema però è proprio questo: per ogni cessione, centrocampo a parte dove l'abbondanza è evidente, serve un'entrata. Per capirci: se uscisse Pinamonti servirebbe una quarta punta e si potrebbe aprire una pista Gervinho con il Parma. Ma questo ridurrebbe gli incassi e non basterebbe quindi a crearsi quel tesoretto necessario per arrivare a Kanté.  

Per questo sul mercato in uscita l'Inter è pronta a valutare ogni soluzione. Brozovic piaceva al Psg - si parlava di un'offerta, mai realmente arrivata, di 38 milioni -, ma a Parigi dovrebbe sbarcare nelle prossime ore Bakayoko, pallino di Leonardo e decisamente meno costoso del croato. Per Nainggolan si è parlato a lungo con il Cagliari senza però trovare la quadra, Perisic alla fine dovrebbe rimanere e lo stesso vale per Gagliardini. L'unico affare vicino alla fumata bianca è quindi quello con il Napoli per Vecino che dovrebbe chiudersi per una cifra tra i 12 e i 15 milioni. Insomma, tutto è possibile, ma risolvere in sette giorni questo domino e trovare poi un accordo con il Chelsea per Kanté non sembra semplicissimo. 

Anche perché, tutto sommato, la proprietà cinese è convinta, a buon diritto, di aver garantito a Conte una rosa altamente competitiva, sensazione confermata dalla qualità dei cambi a disposizione del tecnico e dalla capacità degli stessi di cambiare le partite in corso come accaduto nell'esordio in campionato contro la Fiorentina. Saranno sette giorni intensi, questo è certo, e può ancora succedere di tutto. Ma i pezzi da incastrare sono molti e la missione, anche per un vecchio volpone come Marotta, potrebbe alla fine essere impossibile.

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