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L'ANNIVERSARIO

Accadde a Suzuka: venticinque anni fa il primo titolo ferrarista di Schumacher

Una ricorrenza che può valere da ispirazione per il prossimo futuro di Maranello

di Stefano Gatti
08 Ott 2025 - 11:39

Domenica 8 ottobre 2000, venticinque anni fa come oggi: Michael Schumacher vince il Gran Premio del Giappone e al volante della Ferrari e riporta a Maranello il titolo piloti che era stato Jody Scheckter a regalare alla Scuderia ventuno anni prima, nel 1979. Di questi tempi, solo la memoria illumina brevemente con un raggio di sole un presente all'insegna dell'anonimato che tocca a volte punte di mediocrità. Un quarto di secolo fa Michael conquistò in Giappone la pole position e poi controllò la corsa, mettendo sotto chiave il titolo con una gara d'anticipo, spuntandola su Mika Hakkinen che - al volante della McLaren - lo aveva battuto nella corsa al titolo nelle due stagioni precedenti. Di pù ancora, il terzo centro iridato di Schumi (approdato a Maranello nel 1996 dopo i due titoli conquistati con la Benetton nel 1994 e nel 1995) rappresentò l'inizio di un'età dell'oro che - con autorità crescente - proseguì indisturbata fino a tuto il 2004: cinque Mondiali consecutivi, due dei quali - nel 2001 e nel 2002 - messi al sicuro dal binomio Schumacher-Ferrari con anticipo... imbarazzante (per la diretta concorrenza) sulla fine della stagione. Quell'8 ottobre a Suzuka inoltre la vittoria di Kaiser Schumi spianò alla Ferrari la pista verso il titolo Costruttori, agganciato due settimane più tardi in Malesia.

Formula 1, nel 2000 il primo titolo di Schumacher con la Ferrari a Suzuka

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© Getty Images
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Cosa resa oggi di quella straordinaria doppietta iridata e dei trionfi dei quattro anni seguenti? La memoria, come detto ma poi forse qualcosa di più: un'ispirazione alla quale magari affidare - più sostanzialmente - un progetto vero e proprio di rinascita che riporti un pilota in tuta rossa ad un titolo ponendo fine ad un digiuno che (raggiungendo quest'anno... la maggiore età) iniziò all'indomani del Mondiale conquistato nel 2007 da Kimi Raikkonen. La possibilità insomma che il ritorno ai vertici assoluti passi attraverso il singolo che guida davvero il gruppo, un leader che lo sia prima di tutto al volante, come Schumacher venticinque anni fa (anzi ormai ventinove).

A malincuore tocca dire che - per tante ragioni - Lewis Hamilton non lo è stato davvero ed ogni Gran Premio che passa è sempre più difficile che lo diventi. E allora: beh, il nome è obbligato e noi di Sportmediaset lo abbiamo scritto solo pochi giorni fa: Max Verstappen naturalmente. Non serviva molta fantasia. Serve invece molto coraggio.