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VERSO LAZIO-ROMA

Roma, Gasperini: "I derby che restano sono solo quelli vinti: bisogna essere micidiali"

Il tecnico giallorosso prima del match con la Lazio: "Wesley ha avuto una ricaduta, Hermoso da valutare"

20 Set 2025 - 16:18

Dopo la sconfitta casalinga contro il Torino, la Roma è attesa dalla partita più sentita: domani alle 12:30 i giallorossi scenderanno in campo nel derby della Capitale contro la Lazio di Maurizio Sarri. Il primo derby per Gasperini: "I derby che restano sono quelli che vinci" ha esordito in conferenza stampa il tecnico romanista. Quelli che pareggi non te li ricordi, quelli che perdi li dimentichi velocemente: alla fine, le uniche cose che rimangono sono le vittorie. Cosa serve in queste partite? Devi essere micidiale negli episodi, devi avere grande attenzione e concentrazione, pathos, cuore. Sono cose che abbiamo noi e gli avversari, devi essere bravo nel portare gli episodi dalla tua parte ed essere molto preciso quando hai situazioni a favore, ma questo contraddistingue tutte le partite dove c'è grande equilibrio. Sono le situazioni fondamentali in partite di questo tipo che cambiano il risultato da una parte e dell'altra, al di là delle situazioni tattiche. Non è usuale si giochi così presto, di solito i derby vengono disputati più avanti. Però è anche una fase in cui le squadre sono più concentrate sul costruirsi, sul migliorarsi, quindi va bene così. Il calendario ha stabilito questo: magari avrebbe potuto esserci un’altra partita, ma il derby porta più tensione e alza subito l’attenzione sul campionato".

Parole di grande rispetto quelle che Gasperini ha dedicato agli avversari: "La Lazio è un’ottima squadra, con un grande allenatore che ha fatto bene ovunque sia stato. Non ha fatto mercato quest’anno, ma non ha venduto nessuno: è rimasta praticamente la stessa dell’anno scorso, che già aveva raggiunto risultati molto buoni, tolti forse gli ultimi due mesi. Mi preoccupa, lo riconosco, ho rispetto per il valore di questa squadra, sia come collettivo che per alcuni singoli giocatori. È una partita assolutamente di livello".

Sulla panchina biancoceleste Maurizio Sarri, un rivale con il quale ha ingaggiato negli anni grandi duelli: "In questo momento io sono concentrato sul presente. Non posso continuamente ritornare al passato. Questa è una sfida, una grande sfida, una bella sfida, dove cerco di portare l’esperienza accumulata nella mia carriera dentro una squadra e in una piazza come Roma. È ciò che mi ha spinto e motivato a intraprendere questa strada. Sono molto convinto della bontà della scelta. È chiaro che ora devo guardare al presente e cercare di ottenere il massimo da quello che abbiamo. Probabilmente dovrò anche uscire dalla mia zona di comfort, quella in cui ero abituato a fare un certo tipo di calcio, con una rosa e caratteristiche diverse. Ma anche questo rappresenta una sfida ulteriore: dovrò cercare di percorrere altre strade, di trovare nuove soluzioni, pur mantenendo sempre i miei principi, cioè avere una squadra propositiva che cerchi di ottenere il risultato attraverso il gioco, il calcio e lo scontro sportivo, che è ciò che richiede una partita. Con Sarri ci affrontiamo da tantissimi anni. Ci incontrammo già in Serie C, io con il Crotone e lui credo con l’Arezzo. Poi, se non sbaglio, anche in Serie B, col Pescara, nel 2003-2004. In comune abbiamo probabilmente il percorso: anche lui ha fatto una carriera partendo dalla gavetta, allenando tante squadre nelle categorie inferiori, si è formato e ha portato alcune sue squadre a diventare un esempio di gioco. Io sono partito dal settore giovanile: tutto quello che ci siamo conquistati, fino ad arrivare a giocare questo derby insieme a Roma, è frutto del tempo e dei risultati ottenuti".

Passando alla sua squadra, Gasp ha fatto il punto sulla rosa e sul lavoro da fare: "Con il mercato chiuso sono rimasti giocatori come Dovbyk, Pellegrini, Baldanzi, che sembravano in uscita: io devo recuperarli tutti. Ora si guarda avanti. Ho bisogno di tutti, al meglio possibile. Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini benissimo, Baldanzi dare quello che può, e così gli altri. Abbiamo 22-23 giocatori: da questi dobbiamo tirare fuori il massimo per le prossime partite. Non sono preoccupato di affrontare una gara o un’altra. Mi dispiace quando succede una partita come quella con il Torino, giocata sotto tono. Ma così come si archiviano le vittorie, si archiviano anche le sconfitte in vista della partita successiva. Quello che voglio vedere domani è una squadra che, sul piano del gioco, della disposizione in campo, della corsa, dell’aggressività e di tutte le componenti che migliorano il calcio, faccia qualcosa di superiore rispetto all’ultima partita".

Non bellissime, infine, le notizie che arrivano dall'infermeria: "Wesley ha avuto una ricaduta, una gastroenterite che gli ha creato un po' di problemi. Ci sono altre 24 ore, speriamo stia meglio. Hermoso? Proviamo oggi, non ci sono indicazioni positive ma resta un po' di fiducia". 

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