Parma, Manenti: "Pagheremo tutto"

La nuova proprietà si presenta: "Piano quinquennale, la squadra può stare tranquilla"

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Giornata importante per Parma e per il Parma, è stata presentata la nuova proprietà del presidente Manenti: "Stiamo correndo e rincorrendo le scadenze importanti - ha dichiarato in conferenza -. Il 16 febbraio è una data letale per tutti, ma riusciremo a sistemare le cose per tempo". Uno spiraglio di ottimismo per la squadra e i tifosi: "Abbiamo fatto le disposizioni necessarie, i primi bonifici sono già partiti. Pagheremo il debito Irpef".

"Abbiamo chiuso l'operazione d'acquisto giovedì notte - ha spiegato Manenti -, dando un assetto societario nuovo. Stiamo correndo e rincorrendo il tempo per rispettare le scadenze ed entro il 16 contiamo di sistemare le cose. Per noi contano i fatti e abbiamo già fatto le prime disposizioni per i bonifici che entro la serata o al più tardi domani mattina partiranno. Ci siamo avvalsi dell'aiuto di Pietro Leonardi, l'unico a conoscere perfettamente i numeri della società, altrimenti ci sarebbe stato impossibile venirne a capo per rispettare la scadenza Irpef del 16 febbraio".

"Il piano industriale è di cinque anni e siamo certi che porteremo a Parma i risultati attraverso diversi step. C'è da ristrutturare l'azienda lavorando poi sul marketing e sul piano tecnico-finanziario. Contiamo in questo periodo di tempo di portare la rosa a un certo livello." Per farlo serviranno anche altre forze: "Coinvolgeremo diversi investitori anche non italiani. La Mapi group veicolerà investitori esteri. Il debito del Parma non è quello che si è letto sui giornali ed entro il 16 febbraio salderemo l'Irpef per evitare altri punti di penalizzazione. Entro il 20-22 febbraio cercheremo di saldare tutto il resto".

Per pianificare il futuro resta fondamentale capire se l'anno prossimo sarà Serie A o Serie B: "La squadra non si dà per vinta e noi nemmeno. Finché la matematica lo permetterà, proveremo a salvarci perché dal punto di vista economico c'è un abisso tra le due categorie. In ogni caso abbiamo studiato un piano industriale anche in caso di retrocessione".

"Avevamo provato a prendere il Parma già a ottobre - ha rivelato il neopresidente Manenti -, ma allora la società non aveva interesse a essere ceduta. Ora grazie a Leonardi siamo riusciti ad accedere ai conti. Per far fronte velocemente a questi numeri ci aiuterà una banca e si sono proposti sia istituti italiani che esteri. Tutti hanno visto che col nostro piano il risanamento è possibile". Anche la squadra, a detta di Manenti, è più tranquilla: "Stipendi? Abbiamo spiegato le problematiche di acquisizione di una società con scadenze così vicine e hanno capito. Troviamo professionisti veri e non credo che la parte sportiva verrà condizionata. Hanno capito che lavoriamo seriamente e sono molto più sereni".

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